La crescita nel 2021

Bankitalia: potenziale aumento dei consumi da 10 miliardi dopo il lockdown

Scenario del Bollettino di Via Nazionale: possibile crescita della spesa delle famiglie se si libera una parte dell’extra risparmio (che ha toccato la percentuale record di quasi il 16%) accumulato durante l’anno della pandemia.

di Carlo Marroni

(Ansa)

4' di lettura

C'è un potenziale di aumento della spesa per consumi di circa 10 miliardi degli italiani, dopo la “gelata” del 2020. Ma questa previsione è parte di uno scenario certamente favorevole, che prevede un rapido miglioramento della situazione epidemica e del recupero della fiducia, variante Delta permettendo. Ipotizzando che il tasso di risparmio – schizzato nel 2020 a quasi il 16%, da 7-8% fisiologico per i timori del futuro e le chiusure delle attività - si riporti entro il 2023 sui livelli medi del decennio precedente la crisi pandemica, ne risulterebbe appunto, un incremento della spesa già da quest'anno, e conseguentemente il PIL crescerebbe di oltre mezzo punto percentuale nel 2021 rispetto alle proiezioni attuali. Il Bollettino Economico della Banca d'Italia, in un approfondimento su risparmi e consumi scende nel dettaglio, e ipotizza scenari, naturalmente soggetti a revisioni alla luce dell'andamento della pandemia, che in effetti sta rimettendo in discussione le visioni di un mese fa.

Nel 2020 risparmio doppio degli anni precedenti

Infatti Bankitalia dice anche che in uno scenario più pessimistico, i timori delle famiglie sulle prospettive dell'occupazione e del reddito permanente potrebbero essere più persistenti. «Ne conseguirebbe una ripresa più lenta dei consumi rispetto a quella presentata nel quadro previsivo. Per quantificare le conseguenze di questa eventualità si può ipotizzare che i nuclei familiari decidano di posticipare ulteriormente gli acquisti in beni durevoli finora non effettuati. La crescita del PIL nel 2021 scenderebbe di circa mezzo punto percentuale, al 4,6 per cento. Nel successivo biennio sia il prodotto sia i consumi recupererebbero pressoché per intero la minore espansione». Per avere un quadro chiaro di cosa abbiamo davanti bisogna andare a vedere cosa è accaduto. Nel 2020 la caduta dei consumi delle famiglie, pari al 10,7 per cento in termini reali, è stata molto più significativa rispetto a quella del reddito disponibile, sceso solo del 2,6 per cento grazie ai sostegni pubblici prevalentemente di natura temporanea. «Ne è derivato un eccezionale incremento del tasso di risparmio aggregato delle famiglie, che – seppure concentrato nei nuclei più abbienti – è salito al 15,8 per cento , un livello quasi doppio rispetto a quello medio del decennio precedente».

Loading...

Resta cautela famiglie, migliora il quadro verso i consumi

Quindi per ogni previsione macro per il prossimo triennio sono, di conseguenza, molto rilevanti le ipotesi sulla quota dei risparmi accumulati nel 2020 che le famiglie potrebbero utilizzare per finalità di consumo nell'anno corrente. Secondo l'indagine straordinaria sulle famiglie condotta dalla Banca d'Italia, l'aumento dei risparmi nel 2020 è stato determinato pressoché in egual misura dalle restrizioni alla mobilità e all'accesso a determinati servizi (quali le attività ricreative e di ristorazione), dai timori di contagio e da motivi precauzionali di ordine economico. In base alle indagini finora disponibili, in prospettiva le famiglie, pur nell'ipotesi di una progressiva rimozione delle misure restrittive, prevedono di utilizzare parte della maggiore ricchezza per le spese future, ma ancora con considerevole cautela. I nuclei intervistati indicano in particolare che quest'anno destinerebbero a finalità di consumo circa un terzo dei risparmi accumulati nel 2020. «Queste indicazioni suggeriscono che, anche in considerazione delle condizioni cicliche, nell'anno in corso la risposta dei consumi all'incremento della ricchezza finanziaria, detenuto soprattutto sotto forma di depositi, potrebbe essere più forte rispetto a quanto mediamente osservato per l'economia italiana sulla base delle regolarità passate» dice il Bollettino .

Probabile scelte verso beni durevoli e semidurevoli

Una risposta più forte del consumo all'aumento della ricchezza potrebbe essere motivata dalla volontà di effettuare nel 2021 acquisti rinviati a causa della pandemia. Sulla scorta di quanto osservato in passati episodi, è verosimile che almeno parte della spesa in beni durevoli (auto, arredamento, elettrodomestici) e semidurevoli (calzature, abbigliamento, libri) non effettuata nel 2020 sia stata posticipata al 2021, mentre è meno probabile invece che ciò valga anche per servizi (su tutti il turismo) e beni non durevoli. Nella media del 2020, i minori acquisti di beni durevoli e semidurevoli hanno contribuito per poco meno del 20 per cento (circa 25 miliardi) alla caduta dei consumi interni (complessivamente pari all'11,8 per cento, ossia quasi 125 miliardi di euro). Il restante 80 per cento circa della riduzione dei consumi (poco meno di 100 miliardi) è invece riconducibile alla spesa per servizi e beni non durevoli .

Nei prossimi tre anni calerà l’extra risparmio

Queste considerazioni sono incorporate nelle proiezioni del quadro macroeconomico, dove i consumi delle famiglie includono una correzione al rialzo rispetto a quanto sarebbe stimabile tenendo conto delle elasticità tipiche con cui i consumi reagiscono a incrementi del reddito e della ricchezza nel modello econometrico trimestrale della Banca d'Italia. Si prevede quindi che questa correzione, corrispondente a circa 20 miliardi entro la prima metà del 2022, determini un recupero pieno degli acquisti di beni durevoli non effettuati nel 2020 (circa 8 miliardi), e anche un recupero parziale dei mancati acquisti di beni semidurevoli. «Sebbene la crescita dei consumi delle famiglie nel 2021 sia maggiore di quella derivabile dalle normali elasticità del modello, il tasso di risparmio diminuisce solo in modo progressivo nel triennio di previsione, rimanendo al di sopra dei valori pre-pandemia. Ciò dipende dalla tendenza dei consumatori a distribuire nel tempo l'impatto sui consumi di aumenti occasionali delle risorse a propria disposizione, come quelli associati ai maggiori risparmi accumulati nel corso della crisi sanitaria; una discesa graduale del tasso di risparmio è inoltre coerente con le indicazioni di cautela nella spesa desumibili dalle indagini Bankitalia. Questa valutazione è tuttavia caratterizzata da particolare incertezza, in considerazione dell'eccezionalità della contrazione dei consumi durante la pandemia e delle sue determinanti».

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti