Super-cedola

Bankitalia, allo Stato 5,9 miliardi di dividendo nonostante il primo calo di redditività da cinque anni

La proposta di distribuzione dell'utile netto della Banca è stata presentata dal Governatore Ignazio Visco all'assemblea dei partecipanti al capitale di Via Nazionale. Paolo Angelini nominato vicedirettore generale

di Davide Colombo e Carlo Marroni

(imagoeconomica)

2' di lettura

Una super-cedola da 5,9 miliardi per le casse dello Stato. Arriva dalla Banca d'Italia e rappresenta la quasi totalità dell'utile netto realizzato con la gestione 2020. Al dividendo si aggiungono imposte di competenza per 1,4 miliardi che portano le somme complessivamente destinate al Tesoro a oltre 7,3 miliardi.

Negli ultimi cinque anni l'importo cumulato riconosciuto allo Stato raggiungerebbe così l'ammontare di 25 miliardi, oltre ad imposte di competenza per 6,5 miliardi. La proposta di distribuzione dell'utile netto della Banca è stata presentata dal Governatore Ignazio Visco all'assemblea dei partecipanti al capitale di Via Nazionale. Su un utile di 6,286 miliardi ai partecipanti va un dividendo di importo uguale a quello corrisposto negli ultimi sei anni, e cioè 340 milioni, pari al 4,5% del capitale. L'anno scorso Bankitalia aveva girato allo Stato un dividendo più pesante, pari a 7,8 Miliardi, in crescita del 32% sul risultato dell'anno prima. Quest'anno il calo della cedola per via dei più bassi margini generati dalle attività straordinarie di politica monetaria. Vale ricordare che Banque de France la scorsa settimana ha girato alle casse della Republic un dividendo di 4,2 miliardi, mentre la Bundesbank quest'anno ha fatto dividendo zero.

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Redditività in calo

La redditività dell'Istituto, dopo cinque anni di crescita ininterrotta, si è ridotta rispetto al 2019, pur restando molto elevata nel confronto con gli anni precedenti. L'effetto sui ricavi del significativo aumento dei volumi di bilancio è stato più che compensato da quello della riduzione dei tassi di interesse. Il risultato lordo – prima delle imposte e dell'accantonamento al fondo rischi generali – resta comunque superiore ai 10 miliardi, ben al di sopra del livello di due anni fa. L'utile netto è di 6,3 miliardi, 2 in meno rispetto al 2019.

In bilancio 539 miliardi di titoli pubblici

Alla fine del 2020 l'attivo di bilancio della Banca d'Italia era di 1.296 miliardi di euro. Il 70 per cento è riconducibile a operazioni di politica monetaria (contro il 40 per cento nel 2014): i titoli hanno raggiunto la consistenza di 539 miliardi, in aumento di 155 miliardi rispetto all'anno precedente; per 473 miliardi si tratta di titoli di Stato italiani. Le operazioni di rifinanziamento, pari a 374 miliardi, sono aumentate di 154 miliardi. Rispetto allo scorso esercizio il controvalore dell'oro è cresciuto di 15 miliardi, raggiungendo i 122 miliardi, quasi il 50 per cento in più di 10 anni fa. In linea con le regole contabili dell'Eurosistema, tale apprezzamento confluisce nei conti di rivalutazione del passivo, senza contribuire al risultato economico della Banca.

Paolo Angelini nominato vice direttore generale

Intanto, su proposta del Governatore, il consiglio superiore di Bankitalia ha nominato nel direttorio in qualità di vice direttore generale Paolo Angelini, attuale funzionario generale a capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria'. La nomina deve essere approvata con decreto del presidente della Repubblica, promosso dal presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il ministro dell'Economia, sentito il Consiglio dei ministri.

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