Bankitalia, al via l’era Panetta: prima sfida normalizzare la politica monetaria
Visco ai dipendenti: «Lascio una Banca d’Italia autorevole e rinnovata»
di Carlo Marroni
3' di lettura
Arriva sulla poltrona di Governatore nel mezzo di un crocevia economico decisamente difficile da affrontare. Fabio Panetta si insedia oggi in Via Nazionale, con un’inflazione crollata e un’economia ferma, in un contesto internazionale mai così a rischio.
Panetta è temprato alle tempeste: nel periodo delle grandi crisi bancarie italiane ha rappresentato la prima linea, dentro la Banca d’Italia, nella gestione dei dossier più importanti. Da Carige alle quattro banche regionali in “risoluzione”, poi le due venete, il dissesto di MontePaschi. Sono volati via pochi anni da quando quelle crisi tenevano banco e che misero un pò sotto torchio l’operato del Governatore, poi confermato. Ieri Ignazio Visco nel saluto ai dipendenti ha rivendicato i 12 anni di lavoro: «Lascio una Banca d’Italia autorevole, indipendente, profondamente rinnovata», con gli auguri al successore.
L’agenda Panetta
Oggi di quella stagione delle crisi resta ben poco. C’è il vecchio dossier MPS, iscritto dal governo Meloni come privatizzazione da concludere entro il prossimo anno. E restano da sistemare la Popolare di Bari e anche altri istituti minori nel Sud. Ma l’“agenda-Panetta” dei prossimi sei anni prevede ben altro.
Con due fronti di guerra accesi in Ucraina e a Gaza, il Governatore dovrà primis gestire la normalizzazione della politica monetaria, con un graduale e costante alleggerimento dei titoli del debito pubblico dal bilancio di Bankitalia, quello accumulato dai programmi di quantitative easing, che ha riempito la pancia della banca (il 26% del debito pubblico è in Bankitalia). E si alleggerirà anche i dividendo staccato ogni primavera allo Stato. Mosse che Panetta guiderà con uno stile diverso da quello cui ci ha fin qui abituato Visco: più misurato e con approccio analitico da economista quello del governatore uscente, forse più pragmatico e certamente meno diplomatico quello dell’entrante. Questo probabilmente si rifletterà anche nei rapporti con la politica e con il governo di centro-destra: Giorgia Meloni lo voleva a via Venti Settembre e quindi non ci dovrebbero essere pregiudizi di natura politica, ma neppure sconti, forse a partire dal Mes. Un altro tema centrale è l’euro digitale, progetto strategico che proprio Panetta aveva come delega in Bce: si tratterà di gestire la parte italiana, che ha un peso molto importante grazie alla piattaforma pan-europea TIPS (TARGET Instant Payment Settlement), area guidata dal vice dg Piero Cipollone, che ora ha preso il posto di Panetta in Bce.
L’innovazione digitale
Sullo sfondo c’è il tema dell’innovazione digitale, che sta ridisegnando rapidamente l’architettura mondiale della finanza, dagli scambi ai pagamenti, compresa la copertura degli asset. Di questo ci si occupa in Via Nazionale: si stanno prefigurando dei modelli diversi, alcuni dei quali – apparentemente più innovativi – comportano dei rischi. La Banca d’Italia, d’intesa con Bce – di questo ha parlato nei mesi scorsi il vice dg Paolo Angelini - sta lavorando ad un progetto che, in sintesi, consenta di regolare gli scambi sulle piattaforme “nuove” e allo steso tempo possa tenere in gioco tutti gli strumenti, pur molto cambiati e innovati, della finanza tradizionale, creando un “ponte” tra i due blocchi.
L’educazione finanziaria
Ma Panetta potrebbe dare un’impronta fin dalle prime battute del suo mandato anche sul fronte dell’educazione finanziaria e della migliore gestione del risparmio. Tema delicato per un Paese in cui si tengono sui conti correnti oltre 1.600 miliardi di liquidità. Anni fa, era il 2019, in un convegno Panetta ricordò con una battuta sprezzante come, l’anno prima, gli italiani avevano speso 107 miliardi in giochi e lotterie in confronto ai 17 miliardi di premi assicurativi pagati per ottenere una protezione contro i danni (RC Auto esclusa) o i 16 miliardi versati nelle forme di previdenza complementare. La pandemia si dice abbia cambiato qualche cosa.
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