Stop alla scimmia sandwich di Banksy: impossibile depositare il marchio
L'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale giudica non valida la rivendicazione, dopo aver già respinto il Lanciatore di fiori
di Marilena Pirrelli
I punti chiave
4' di lettura
Non c’è pace per Banksy o, meglio, per le sue opere in versione marchio. Lo street artist ha perso la seconda battaglia per il marchio di una sua opera, questa volta la famosa immagine della scimmia con il cartello sandwich. La sentenza, pubblicata dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo), fa seguito alla decisione di settembre di privare Banksy del marchio della sua opera “Il lanciatore di fiori” (‘Flower bomber' ). L’artista su commissione di una discoteca di Brighton nel 2002 creò la scimmia sandwich con il cartello appeso al collo e la scritta: “Ridi ora, ma un giorno saremo al comando”. Da allora, quell'immagine è stata il leit motive di innumerevoli opere, inclusa quella venduta da Christie's New York l'11 maggio scorso per 2,1 milioni di dollari. L'Euipo la descrive come “probabilmente la più iconica e famosa delle sue opere”.
Nel segno della scimmia
Pest Control, l'organismo che ha autenticato le opere del mercato primario di Banksy dal 2008, aveva depositato per la prima volta un marchio UE per il “monkey sign” nel novembre 2018, registrato poi nel giugno del 2019. Tuttavia, già nel novembre 2019 la società di biglietti di auguri, Full Color Black, si è formalmente opposta al deposito del marchio, sostenendone la “malafede e il non essere distintivo”. La decisione dell’Ufficio europeo di questa settimana stabilisce che il marchio UE di Banksy “non è valido nella sua interezza” e che la Pest Controll “sosterrà i costi” del caso.
La difesa: tra copyright e trademark
Nessuna reazione immediata da parte di Banksy sul suo Instagram e su Pest Control. Sebbene sul sito del “parent/legal guardian for the artist Banksy” si legge: «Puoi usare le immagini di Banksy per divertimento personale e non commerciale. Stamparle in un colore che si abbini alle tue tende, crea un biglietto per tua nonna, presentarle come compiti a casa, qualunque cosa. Ma né Banksy né Pest Control concedono in licenza le immagini dell'artista a terzi. Si prega di non utilizzare le immagini di Banksy per scopi commerciali, incluso il lancio di una gamma di prodotti o l'inganno di pensare che qualcosa sia stato creato o approvato dall'artista quando non lo è. Dire: “Banksy ha scritto che il copyright è per i perdenti nel suo libro“ non ti dà il diritto di travisare l'artista e commettere frode. Abbiamo verificato». Insomma i venditori di immagini sono avvisati!
Gdm a Londra
La querelle all’apertura nel dicembre 2019 dello shop Gross domestic product e i commenti di Banksy e del suo rappresentante legale sul contenzioso relativo al marchio del ”Lanciatore di fiori” non hanno giovato presso la Cancellation Division dell’Ufficio europeo che registra i marchi poiché alla fine il negozio pieno di opere dell’artista “create appositamente per soddisfare una particolare categoria di marchio ai sensi del diritto dell'Ue” in realtà non è mai stato aperto. I rappresentanti della divisione Annullamenti dell'Euipo all’epoca avevano affermato che i commenti pubblici fatti durante l'apertura del negozio hanno dimostrato che Banksy: “non stava cercando di ritagliarsi una parte del mercato commerciale vendendo i suoi prodotti, [ma] stava semplicemente cercando di soddisfare le categorie della classe di marchio per mostrare l'uso di questi prodotti per eludere il mancato uso del requisito del trademark ai sensi del diritto dell'UE ”. Pertanto, hanno affermato: “Con le loro stesse parole, ammettono che l'uso fatto del trademark non era un vero e proprio uso del marchio al fine di creare o mantenere una quota di mercato commercializzando merci, ma solo per aggirare la legge”. Una tale mossa, hanno aggiunto, è “incoerente con pratiche oneste”. Pertanto l'Euipo ha dichiarato nuovamente questa settimana le registrazioni del marchio Banksy “non destinato all’uso”.
Arte e marchi
Il deposito del marchio di Banksy sull’immagine della scimmia ha anche sollevato questioni più ampie riguardanti “la monopolizzazione delle opere d'arte tramite marchi [e] la questione dello scopo collaterale” scrivono dall’Euipo. Inoltre, al momento della registrazione del marchio, l'immagine della scimmia di Banksy esisteva come un graffito in un luogo pubblico, dov’era “libero di essere fotografato dal grande pubblico ed è stato ampiamente diffuso”, dice la sentenza. “Banksy [...] ha persino fornito versioni ad alta risoluzione del suo lavoro sul suo sito web e ha invitato il pubblico a scaricarle e produrre i propri articoli”.
Proprietà intellettuale e anonimato
Nella precedente udienza sul marchio per l'immagine del “Lanciatore di fiori”, la questione del copyright è stata ritenuta problematica poiché l'artista è anonimo. La commissione ha affermato che, se Banksy non poteva essere identificato come il “proprietario indiscutibile” dei suoi graffiti, poiché la sua identità è segreta, “non si può inoltre stabilire senza dubbio che l'artista detiene i diritti d'autore su un graffito”. Banksy ha affermato che la creazione di un'opera d'arte in un luogo pubblico non lo squalifica automaticamente dal possesso del copyright. E, anche se la legge avesse limitato la proprietà del copyright per questo tipo di opere pubbliche, l'artista “avrebbe riprodotto il disegno nel suo studio prima di riprodurlo in un luogo pubblico”. Parlando alla World Trademark Review, Aaron Wood, avvocato della Full Colour Black, dichiara di aspettarsi altri contrccolpi per Banksy nelle prossime settimane. L'artista ha nuovamente depositato il suo marchio Flower Bomber, chiedendo più tempo per dimostrare che l'immagine sia stata utilizzata sui tag swing e in altri luoghi. “In definitiva, ci sono altri cinque casi davanti all'Euipo e prevedo che quattro di essi saranno decisi entro il prossimo mese o giù di lì, in modo simile a quest'ultima decisione” dice Wood e “temo che questo suoni come una campana a morto per il suo portfolio di marchi, almeno nell'Unione europea, e solleva il dubbio anche in altri paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, devi dichiarare la tua intenzione di utilizzare un marchio e l'effetto della frode è sostanzialmente più importante”. Si addensano le nubi sulla proprietà intellettuale del’aritsta anonimo.
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