Bari, pubblicato il bando per progettare la nuova cittadella della giustizia
L’importo lavori per la realizzazione dell’intero parco è di 256 milioni di euro. La proposta progettuale, già in fase di gara, dovrà recare la suddivisione dell'intervento complessivo in 6 aree funzionali. Premi in denaro per 6 finalisti incluso il vincitore, per un totale di 550mila euro.
di Paola Pierotti
I punti chiave
4' di lettura
Pubblicato il bando per il concorso di progettazione per il Parco della giustizia di Bari. Come annunciato a valle dell’incontro che ha coinvolto tra gli altri il sindaco di Bari Antonio Decaro, il nuovo direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme e il sottosegretario alla giustizia Francesco Paolo Sisto (e facendo seguito alle polemiche sollevate in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, come riportato dal Sole 24 Ore il 23 gennaio), si ingrana la marcia per riuscire a consegnare alla città di Bari una nuova cittadella della giustizia. Si parte dalla ricerca della cordata interdisciplinare, a cui affidare la progettazione.
Quale procedura e i premi
Procedura aperta, anonima, unico grado, modalità informatica sulla piattaforma dell’Ordine degli Architetti di Bologna. La proposta progettuale, già in fase di gara, dovrà recare la suddivisione dell'intervento complessivo in 6 aree funzionali. Premi in denaro per 6 finalisti incluso il vincitore, per un totale di 550mila euro. Al vincitore (oltre al premio di 150mila euro), per le successive fasi di progettazione andranno la somma di 2,3 milioni (già ribassati del 25%) per il completamento del progetto di fattibilità tecnica e economica (da consegnare entro 30 giorni); altri 2,2 per la progettazione definitiva del primo lotto (da consegnare entro 60 giorni dall’avvenuta verifica del progetto di fattibilità); eventualmente si potranno aggiungere fino ad un massimo di altri 4,9 milioni di euro per la progettazione definitiva dei lotti successivi.
Valore dell’opera
L’importo lavori per la realizzazione dell’intero Parco è di 256 milioni di euro. E nel bando si precisa che «l’incarico oggetto del concorso trova copertura finanziaria con i fondi del Ministero della Giustizia come da convenzione stipulata con Agenzia del Demanio il 01 ottobre 2020». Il quadro economico complessivo è di 405 milioni di euro.
Tempi
Il bando è pubblicato in Gazzetta e sul sito dell’Agenzia del Demanio il 7 febbraio e si prevede di giungere alla proclamazione del vincitore il 13 giugno (graduatoria provvisoria). Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 9 maggio. Per l’elaborazione di un progetto innovativo di riqualificazione urbana del territorio e per migliorare i livelli di qualità urbana ed ambientale della città, e che possa soddisfare in pieno le esigenze della Giustizia di Bari, l’Agenzia del Demanio sceglie la via del concorso per affidare il progetto di fattibilità tecnico economica e la progettazione definitiva, per la realizzazione del nuovo complesso presso le ex caserme Milano e Capozzi. La procedura del concorso prevede che venga data priorità alla progettazione definitiva di un primo lotto funzionale per la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, del parco a verde e del Tribunale Penale con relativa Procura della Repubblica.
La fase due riguarderà l’appalto integrato per la progettazione esecutiva e l'esecuzione lavori del primo lotto – Tribunale Penale con annessa Procura – e la realizzazione del parco. Il termine di consegna è fissato per il 30 giugno 2025, con l'impegno del Demanio ad accelerare quanto più possibile per ridurre gli ultimi 6 mesi.
Le sei aree funzionali
Più nel dettaglio, la progettazione posta a base di gara prevede la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, del parco a verde con le relative attrezzature, parcheggi e servizi vari, del Tribunale Penale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale, del Tribunale Civile, della Corte d’Appello e Procura Generale della Repubblica, del Tribunale di Sorveglianza, del Tribunale dei Minorenni e Procura della Repubblica presso il Tribunale e del Giudice di Pace. Con il “Parco della Giustizia di Bari” si vuole restituire al capoluogo pugliese un’area totalmente chiusa in se stessa, a causa delle mura di cinta che la circondano, assegnando nuove funzioni come gli uffici giudiziari, oggi dislocati in varie parti della città in immobili non più idonei, ma anche definendo nuovi spazi di uso sia pubblico che privato, rivolti alla socialità e all’aggregazione collettiva.
«Il progetto – dicono dall’Agenzia del Demanio – dovrà garantire un concept innovativo in grado di esprimere uno spiccato valore iconico, un'immagine unitaria e riconoscibile, sotto il profilo volumetrico e compositivo con particolare rilevanza anche della progettazione degli spazi esterni prevalentemente a verde al fine di favorire ed incrementare la relazione con l’ambito urbano d'insediamento e migliorare la qualità, in coerenza con i principi della rigenerazione urbana».
Attenzione ai temi della sostenibilità
I professionisti incaricati dovranno seguire criteri progettuali rivolti al raggiungimento di ridotti consumi energetici e ottime performance ambientali, attraverso elevate prestazioni passive degli involucri edilizi, l'alta efficienza degli impianti tecnologici e l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia nel bilancio energetico degli immobili che dovranno essere ad energia quasi zero (Nzeb - Nearly Zero Energy Building). L'aggiudicatario dovrà quindi porre in essere tutte le azioni e le opere necessarie per il rispetto dei criteri ambientali minimi (Cam) e del loro eventuale miglioramento. Il livello prestazionale che si intende perseguire è molto elevato e punta per la committenza all’ottenimento della certificazione Leed Gold.Requisiti per i team. Tra le figure professionali richieste, oltre ai responsabili per l’architettura, l’ingegneria e gli impianti, anche un progettista urbanistica, uno esperto di viabilità, un paesaggista un responsabile del processo Bim e un altro del protocollo energetico ambientale. Gara aperta, ma i requisiti restringono il campo: a titolo di esempio per l’architettura serve aver effettuato servizi per un importo di 104 milioni di euro negli ultimi dieci anni (e due servizi di punta da circa 42 milioni) e per il paesaggio per 6,4 milioni (e due servizi di punta per 2,5 milioni), per le strutture la soglia è di 65 milioni di opere, e per gli impianti elettrici il target supera i 36 milioni.
Cosa si consegna e i punteggi
Una relazione illustrativa di 15 facciate e altri documenti testuali, 16 tavole grafiche (di cui una in A0 per il masterplan) e un video rendering della durata massima di 1 minuto, tra i documenti da presentare. Sui 100 punti da totalizzare, la sostenibilità ambientale vale tanto quanto la qualità architettonica (25 punti), e la fattibilità tecnica, il monitoraggio e le tecnologie costruttive cubano 20 punti sul totale. Essendo un concorso di progettazione, non è prevista l’offerta economica.
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