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Bari strategica nei flussi mondiali di trasmissione dei dati digitali, militari e civili. Da Bari passa parte del traffico intercontinentale di dati diretti, attraverso cavi sottomarini, nei Balcani, nel Nord Africa, verso il Medio Oriente, fino a Singapore.
«Bari – spiega Federico Protto, ad di Retelit Irideos che gestisce la connettività di tutte le basi Nato, SpaceX e Telespazio presenti in Italia – è al centro della geopolitica del Mediterraneo potendo raccogliere il traffico che viene da tutte le regioni che vi si affacciano». Non solo: la strategicità nell’economia digitale di Bari è legata anche ai cosidetti edge data center (Edc). Ogni infrastruttura di trasmissione dati ha infatti bisogno di punti di interscambio internet dove tutte le aziende che vi lavorano estendono la propria rete. Poiché cresce il traffico, aumenta anche l’ esigenza che sia sempre più vicino all’utente finale e questo spiega il forte interesse per gli investimenti negli edge data center (Edc). Si tratta cioè di centri elaborazione dati (Ced) più vicini al bordo della rete internet, che forniscono gli stessi dispositivi dei Ced tradizionali, ma sono più contenuti , con servizi più rapidi e una latenza, cioè capacità di risposta, minima. Anche su questo Bari fa la sua parte in una logica quasi regionalizzata, più prossima all’utenza. Così a giugno 2022 la Namex-Roma Internet exchange point, un consorzio di 200 aziende, tra cui Google, ha investito sull’apertura di 2 edg exchange point, prima a Bari e poi a Napoli. «Partito come punto di trasmissione di contenuti di rilievo nazionale, in un anno si è visto che ha invece caratteristiche internazionali - spiega Maurizio Goretti, dg di Namex (12 dipendenti, 5 milioni di ricavi nel 2022) intervenuto al Data Center Innovation Day 2023 organizzato a Bari da Senaf che, nel capoluogo, tiene con cadenza biennale Mecspe, rassegna di tecnologie innovative –. Su Bari abbiamo 20 Isp e 3 provider di contenuti, così che gli utenti di questa città e delle regioni limitrofe hanno i contenuti scaricati direttamente su Netflix, Microsoft e Meta». L’insediamento, anche in Puglia, di questi Edc è in linea con le previsioni dell’ Osservatorio Data Center del politecnico di Milano secondo cui il loro numero in Italia - oggi a quota 190 con 3 miliardi di fatturato, e con una potenza installata di 300 Mw., il 9% del mercato Ue - salirà a 204 entro il 2025. Una crescita che Protto, che è anche membro del consiglio direttivo dell’Italian Datacenter Association (IDA) spiega perché «i data center sono il fondamento dell’economia digitale». Per i data center, come per le infrastrutture e le reti digitali, resta centrale la sicurezza, priorità che da Bari, sede dell’osservatorio CyberSecurity di Exprivia (It) registra un dato positivo: nei primi 3 mesi di quest’anno il numero dei reati informatici è sceso del 44%, il numero più basso da settembre 2021.
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