Basquiat e Banksy guidano l’asta dai guanti bianchi di arte contemporanea
Passa di mano anche una tela ‘italiana' di Cy Twombly; record per artisti giovani e afro-americani
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
3' di lettura
Il secondo catalogo della serata newyorkese da Sotheby's il 12 maggio ha riscosso un successo superiore al primo dedicato alla sola collezione Marion, grazie ad un mix di arte affermata dei decenni 1960-90 e artisti più recenti soprattutto afroamericani. Il risultato finale dei 32 lotti, tutti venduti (guanti bianchi nel gergo d’asta), è di 218,3 milioni con le commissioni, oltre la stima alta di 194,3 milioni di $ (140 milioni quella bassa). Oltre metà del risultato è dovuto ai primi quattro realizzi, mentre si sono registrati record per giovani artisti. Erano protetti da garanzia otto lotti (di cui due della casa d’asta), ma nessuna garanzia è stata determinate per il risultato.
Basquiat e Banksy
Come nella serata precedente da Christie's, Basquiat ha guidato la classifica dei realizzi con la grande tela del 1982 ‘Versus Medici', che ha raggiunto la stima alta di 35-50 milioni fermandosi a 50,8 milioni di $ con le commissioni. Ma il lotto più conteso è stato quello dello ‘Street Artist' contemporaneo Banksy con ‘Love is in the Air', ironica raffigurazione di una ribellione gentile già apparsa sulla barriera che divide Israele e i territori palestinesi, in questi giorni in fiamme, che ha raggiunto il secondo prezzo di sempre per l'artista di Bristol a 12,9 milioni, da una stima di 3-5 milioni di $, dopo una lunga contesa fra due clienti ad Hong Kong superati da un cliente al telefono da Londra. Non ha attratto i compratori nerd la possibilità di acquistare l’opera in criptovaluta. Sempre in ambito street art e ‘writers' Keith Haring ha totalizzato 5,8 milioni, verso la stima alta di 4-6 milioni di $, con “Untitled” del 1986, classico lavoro di sagome dai contorni delineati in nero.
Nomi affermati
A guidare il gruppo degli artisti affermati (e defunti) troviamo Cy Twombly con ‘Untitled (Roma)' una serie di convoluzioni bianche su uno sfondo lavagna aggiudicato senza particolari entusiasmi a 41,6 milioni di $, entro la stima di 35-45 milioni. Ben rappresentato anche De Kooning con due lavori astratti e colorati (“Stowaway” del 1986 e “Untitled” del 1969) per un totale di 13,7 milioni di $. Per le opere tridimensionali un ‘mobile' bianco del 1948 di Calder, conteso fino a 11,3 milioni di $, è andato ben oltre la stima garantita di 4,5-6,5 milioni. Tutti venduti i ben tre lavori di Calder in catalogo. Stessa stima per un lavoro al neon di Bruce Nauman del 1983 che ha sfiorato i 9 milioni di $ rendendo così inutile la garanzia di parte terza sul lotto. Risultati dunque interessanti a cavallo di periodi e tecniche molto differenti fra loro.
Arte identitaria e giovani record
Record clamoroso per un dipinto del 1975 del già pittore afroamericano Robert Colescott, il ritratto di George Washington che attraversa il Delaware ma alla guida di un gruppo di afroamericani aggiudicato per 15,3 milioni, stima 9-12 milioni di $, al nascente Museo Lucas di Los Angeles, voluto nel 2018 dal regista George Lucas e dalla compagna Mellody Hobson (co-ceo di Ariel Investments). Si tratta ovviamente di un record per un dipinto che ai suoi tempi è risultato molto controverso, in quanto rilettura in chiave anti-razzista di un famoso dipinto classico del 1800. Record anche per Salman Toor con ‘The Arrival' dipinto di medie dimensioni del 2019 che è passato di mano a 867.000 $, oltre dieci volte la stima alta, grazie ad un dipinto che raffigura scene del nativo Pakistan. Sempre fra i record spicca l'inglese Elisabeth Peyton con un suo tipico piccolo ritratto di celebrità del 2012, questa volta di David Bowie, che forse proprio grazie alla figura della superstar ha superato i 2 milioni di $, 4 volte la stima bassa. Record anche per un lavoro di Raymond Pettibon del 2011 “No Title (Deeper above all...)” dai toni blu che ha sfiorato 2,7 milioni oltre il doppio della stima alta di 1,2 milioni di $.
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