Fugatti, Trento è capitale, ok dialogo con giovani e famiglie
Quarta e ultima giornata del Festival dell'Economia di Trento, edizione numero diciassette, la prima con il nuovo format del Sole 24 Ore. Tra i temi oggetto di approfondimento, l’impatto della sostenibilità sul mondo della finanza, le conseguenze dell’economia digitale sul mercato del lavoro, il nodo della transizione energetica
I punti chiave
Trento, il successo del Festival confermato dai numeri
Si chiude la diciassettesima edizione del Festival dell’Economia di Trento, che vede per la prima volta il Gruppo 24 ORE insieme a Trentino Marketing nel ruolo di organizzatori per conto della Provincia Autonoma di Trento e con il contributo del Comune di Trento e dell'Università di Trento. I dati confermano il successo della nuova formula, primo fra tutti per l’abbondante partecipazione, sia da parte del pubblico che degli oltre 600 relatori, di cui il 35% donne, nei 228 eventi in programma tra Festival, “Fuori Festival” (novità 2022), “Economie dei Territori”, “Incontri con l'autore” e le dirette-evento di Radio 24. Tra il pubblico, tantissime le famiglie presenti, provenienti anche da fuori Trentino e una grande partecipazione di giovani, molti studenti universitari, ma anche di istituti di scuola secondaria superiore.
Tamburini, grande lavoro collettivo, promesse mantenute
La 17esima edizione del Festival Economia, “è stato un lavoro collettivo” e “si è voluto fare un festival non del gruppo, ma per la città di Trento e i trentini”. Lo ha detto il direttore di Il Sole 24 Ore, Radiocor e Radio 24, Fabio Tamburini, durante la cerimonia di chiusura della quattro giorni di eventi, organizzata da Trentino e Gruppo 24 Ore. “Avevamo detto e abbiamo mantenuto la promessa che sarebbe stato, in continuità con il passato, un festival dell’accademia e dei premi Nobel, ce ne sono stati 7, di cui 4 per la Pace e questo è un segnale importante. Avevamo anche detto, ed è questo anche l’impegno che prendo per l’anno prossimo, che sarebbe stato un festival con qualcosa di diverso, con l’attenzione per l’economia industriale, perché la piccola e media impresa è l’asse portante del Paese ed è sbagliato dimenticarselo. Avevamo anche detto che sarebbe stato un festival dell’economia in cui la rappresentanza dell’economia reale e del territorio sarebbe stata importante e così è stato. La dichiarazione di intenti è che sarà così anche l’anno prossimo”, ha detto Tamburini.
Il direttore, facendo riferimento al titolo della manifestazione, “Tra ordine e disordine”, ha sottolineato che “se vogliamo uscire dal disordine per entrare nell’ordine dobbiamo mettere al centro la capacità di recuperare posizioni opposte. Dal confronto dalla dialettica e dallo scambio di posizioni diverse nasce un dialogo che arricchisce”. Tamburini ha anche parlato del lavoro che è stato fatto per il festival anche sul fronte della parità di genere: “Abbiamo fatto un grande lavoro. E' stato un programma molto ricco. Non abbiamo adottato le quote rosa, sono sostenitore del fatto che ci sia uno sforzo congiunto per raggiungere un obiettivo e questo è il lavoro di squadra che è stato fatto”, ha detto il direttore.Fugatti, Trento è capitale, ok dialogo con giovani e famiglie
“Trento si è confermata la capitale del Festival dell'economia e del pluralismo”, basti pensare alla “sua valenza scientifica ed accademica, al ruolo dell'Università di Trento e tutti abbiamo visto i Premi Nobel e la qualità dei relatori che ci sono stati, con tanti eventi e le sale sempre piene”. Così Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento, durante l'evento di chiusura del Festival dell'Economia di Trento. “Avevamo chiesto – spiega – di provare a parlare di più ai giovani e alle famiglie dei temi economici, usando un linguaggio più semplice, e il fuori festival ha avuto questa valenza”. In questi giorni del festival, “abbiamo poi visto una cosa che Trento e Trentino non conoscevano: la macchina organizzativa del Gruppo 24 Ore, che abbiamo potuto apprezzare, anche grazie ai rapporti che sono nati in questi giorni”. Quanto al futuro, il Festival “l'anno prossimo diventerà maggiorenne, fa 18 anni, e magari si potrà prendere qualche libertà in più. Credo che con la collaborazione di tutti sapremo farlo crescere al meglio, magari con contributi importanti, in una data anche diversa e tante cose nuove che potremo pensare e fare”.
Bonomi, in contratti Confindustria già oltre 9 euro
“Il tema del salario non è un tema di Confindustria. I contratti di Confindustria sono tutti oltre i 9 ore l’ora. Quindi non siamo nè contrari e nemmeno a favore. Il tema del salario minimo è come verrà costruito”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Festiva dell’Economia di Trento organizzato dalla Provincia Autonoma e dal Gruppo 24 Ore.
Bonomi: 200 euro non risolvono problema, ridurre costo lavoro
“E’ innegabile che i redditi sotto i 35 mila euro stanno soffrendo. Allora dobbiamo intervenire in modo serio. E non è con i 200 euro una tantum che si risolve il problema, perchè con una bolletta sono già finiti”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Festiva dell’Economia di Trento organizzato dalla Provincia Autonoma e dal Gruppo 24 Ore. “Quindi - ha aggiunto - è opportuno abbassare il costo del lavoro e mettiamo i soldi in tasca agli italiani. E questo è strutturale, le risorse ci sono. Non fosse altro che questo Paese paga mille miliardi di spesa pubblica”. Il ministro Orlando se vuole “combattere il lavoro nero - ha aggiunto - io cancello i miei impegni e andiamo a Rosarno dove ci sono sacche di caporalato. Sono due anni che è ministro e non ho sentito mai parlarlo di questi temi e di fare proposte”.
Salario minimo: Bonomi, a 9 euro all’ora non è tema di Confindustria
“Non so più come raccontarla, ma il tema del salario minimo non è di Confindustria. Se tutti ritengono il salario minimo a 9 euro all’ora non ci tocca perché tutti quanti i nostri contratti sono tutti superiori”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenendo alla chiusura del Festival dell’economia di Trento, organizzato da Gruppo 24 Ore e Provincia autonoma
Corteo di protesta per ambiente e diritti
Una cinquantina di contestatori stanno manifestando a Trento nei pressi del Teatro Sociale, dove è in corso l’incontro conclusivo del Festival dell’economia. I manifestanti, con cartelli e striscioni, chiedono attenzione nei confronti dell’ambiente, dei diritti sociali e interventi decisi contro la guerra. “Festival insostenibile per questa città, e non si lascia vivere nemmeno chi ci abita”, hanno detto i manifestanti. Un altro presidio di Extinction Rebellion è invece stato organizzato in via Garibaldi - sempre in centro storico - dove alcuni attivisti si sono sdraiati sul marciapiede per richiamare l’attenzione della cittadinanza sui cambiamenti climatici.
Bonomi,noi proponiamo taglio tasse su lavoro, Orlando tace
“Abbiamo lanciato il patto per l’Italia, per realizzarlo bisogna sedersi ad un tavolo. Le nostre proposte sono chiare, quelle degli altri ancora non le ho sentite”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al Festiva dell’Economia di Trento organizzato dalla Provincia Autonoma e dal Gruppo 24 Ore. “Noi proponiamo - ha aggiunto - di tagliare le tasse sul lavoro mentre le proposte del ministro Orlando non le ho ancora sentite. Quando riceverò una proposta seria e articolata, e se è migliorativa rispetto alla mia, sono pronto a firmarla
Imprese: Severino, donne più sensibili verso legalità, con loro meno corruzione
“Le imprese, in cui lavorano le donne, registrano meno corruzione perché le donne hanno più sensibilità verso il tema della legalità”. Così Paola Severino, presidente Sna e vicepresidente Luiss Guido Carli durante il convegno “Parità e valorizzazione dei talenti femminili” nell'ambito del Festival dell'Economia di Trento. L'ex ministro ha parlato a lungo anche del suo percorso professionale davanti a una platea di giovanissimi, tra cui molti studenti e studentesse di legge: “Se devo dire una cosa ai giovani è questa: non perdete mai l'occasione che la vita vi offre, coglietele al volo e sappiatele coltivare. L'altro segreto è impegnarsi nella vita. Un processo un avvocato lo vince se ha studiamo un po' più del pubblico ministero”.
Una lunga parte della sua intervista è stata poi dedicata al ruolo delle donne nella società: “Quando ho iniziato a Roma come avvocato penalista - ricorda - come donne eravamo in due, oggi siamo molte di più e questo è un primo risultato appagante. Certo il lavoro di avvocato penalista non ti dà tregua, né orari, però aiutarsi è molto importante, perché per una donna sarà molto più facile aiutare un'altra donna e oggi come penaliste siamo tante. Creare questa catena di solidarietà tra noi è molto importante, e che spetti moltissimo a noi donne. Credo che aiutarci sia importante”. E per questo motivo, Severino fa l'esempio del suo stesso studio professionale, dove “essendoci molte donne, c'è sempre il periodo in cui si sposano e hanno dei figli, ma per noi è assolutamente naturale che una donna avvocato debba occuparsi dei figli. E tutti quanti gli altri si faranno in quattro per sostituirla e non per prenderne il posto, ma per occuparlo temporaneamente in modo che lo studio non ne risenta”.Istat: Blangiardo, tra 50 anni italiani saranno 12 mln in meno
“Dal 1977 l’Italia vive sotto il ricambio generazionale con 1,5 figli per donna. Di questo passo abbiamo calcolato che tra 50 anni gli italiani saranno 12 milioni in meno. L’aspettativa di vita aumenta e ci troveremo 1,6 milioni di ultranovantenni con tutto ciò che ne consegue anche dal punto di vista economico: strutture in grado di ospitarli, visto che non ci saranno più le famiglie per accudirli, medici, farmaci. Crescono le famiglie con soggetti soli anziani e fra 20 anni sarà il delirio”. Lo ha Gian Carlo Blangiardo, presidente Istat, intervenendo a ’Demografia, immigrazione e condizione femminile’, panel dell’ultima giornata del Festival dell’economia di Trento organizzato da Gruppo 24 Ore e Provincia autonoma.
Bracco: «Gender equity? Avanti troppo lentamente, da noi resistenze culturali»
“Procediamo troppo lentamente. Ogni impresa e ogni nazione dovrebbe avvalersi appieno dello straordinario contributo delle donne. D'altronde in base alle proiezioni più autorevoli risulta che il maggiore impulso alla crescita globale nel prossimo futuro verrà proprio dal lavoro femminile”. Così Diana Bracco, la prima presidente donna di Federchimica e di Assolombarda, e lo scorso anno per Confindustria Women empowerment Ambassador con il compito di presiedere la Special Initiative nell'ambito del B20 giudica il cammino verso la parità di genere nel corso del suo intervento al Festival dell’ Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e dalla Provincia Autonoma. “L'Ocse stima che nei prossimi sei anni il Pil mondiale potrebbe aggiungere 2,5 punti se dimezzassimo il gap di partecipazione delle donne all'economia. Sul potenziale delle donne, quindi, tutti devono investire. E tutti devono impegnarsi nella lotta contro ogni tipo di condizionamento e di discriminazione. Soprattutto in Italia, dove ci sono resistenze culturali profonde e stereotipi radicati che è necessario combattere con forza”, spiega. E le imprese, conclude, “devono guidare un cambiamento in materia di women empowerment, facendone poi beneficiare l'intera società. Nelle aziende occorre implementare piani e politiche concreti per aumentare la rappresentanza femminile nel management, con la consapevolezza che la diversità di visione e sensibilità è un valore e un elemento di innovazione e creatività. Magari anche dando vita a corsi di leadership promossi insieme alle istituzioni educative”.
Ucraina: D’Alema, niente pace senza ragioni della Russia
Massimo D’Alema, intervenendo al Festival dell’economia di Trento all’incontro dal titolo “Dove stanno andando economia e politica mondiale, rischio guerra fredda e ruolo dell’Europa”, si è detto perplesso sulla gestione del cosiddetto Occidente della guerra in corso: «D’accordo, mandiamo le armi all’Ucraina. Ma come si ricostruisce un ordine mondiale? Cosa vuol dire “vinceremo la guerra” combattendo con una potenza nucleare? A medio termine, chi governa, anche in Italia, che piano ha?». Per D’Alema serve quello che definisce “comprehensive agreement”: «Non c’è pace vera senza le ragioni della Russia. Che sono la sua sicurezza e la tutela dei diritti delle sue minoranze nelle repubbliche ex-Urss. Ma non dimentichiamo che la Russia ha perso le sue ragioni mettendo in atto la brutale aggressione all’Ucraina». L’ex premier vede nell’Europa la chiave di volta del conflitto: deve essere il Vecchio continente a dare alla Russia le garanzie che certamente non può dare il presidente ucraino Zelensky.
D’Alema, abbaglio su fine guerra fredda, colpa nostra
«La classe dirigente del mondo occidentale degli anni Novanta, di cui anch’io facevo parte, è colpevole di una gigantesca svista: avevamo tutti pensato che con la fine della guerra fredda e il crollo del comunismo ci sarebbe stato un nuovo ordine mondiale basato sulla globalizzazione capitalistica e sull’espansione del suo modello culturale e politico». Lo ha detto l’ex premier Massimo D’Alema, oggi presidente della Fondazione Italiani Europei, intervenendo al Festival dell’economia di Trento all’incontro dal titolo “Dove stanno andando economia e politica mondiale, rischio guerra fredda e ruolo dell’Europa”.
Hart,vantaggi sociali se aziende ascoltano soci responsabili
«Se le aziende ascoltassero gli azionisti responsabili invece di massimizzare solo i guadagni, ci sarebbero vantaggi considerevoli dal punto di vista sociale». Così, il premio Nobel per l’economia, Oliver Hart, intervenuto all’incontro “Scelte socialmente responsabili delle aziende: il ruolo di azionisti e consumatori”, al Festival dell’economia di Trento. Hart ha parlato del meccanismo della “voce in capitolo” e degli strumenti di influenza di azionisti e consumatori nelle scelte aziendali.
Bazoli a Trento: Andreatta vero modello di uomo di Stato
«Beniamino Andreatta è stato un modello di uomo di Stato, tra i pochi ad avere rilevanza attuale, per la sua concezione alta dell’impegno politico, inteso come apporto di idee, progetti, scelte, ricerca di soluzioni per la comunità, non come interessi a traguardi di potere». Lo ha detto Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, intervenendo al Festival dell’economia di Trento - organizzato da Provincia autonoma e Gruppo Sole 24 Ore - all’incontro dal titolo “Tra ordine e disordine l’Andreatta pensiero”. «Andreatta - ha aggiunto Bazoli - è stato una singolare combinazione di intelligenza e valori morali».
Ucraina: D’Alema, Usa e Cina non vogliono che guerra finisca in fretta
«La Cina sta già mettendo le mani sulle risorse russe. Gli Usa, di contro, grazie alla guerra in Ucraina, stanno già rafforzando la propria presa sull’Europa. Noi importeremo gas liquefatto dagli Stati Uniti. Usa e Cina rappresentano il nuovo ordine mondiale bipolare: solo un negoziato tra loro potrà portare alla fine della guerra in Ucraina. Ma né Usa né Cina hanno interesse a far finire in fretta quel conflitto». Lo ha detto Massimo D’Alema, presidente della Fondazione italiani europei, intervenendo al Festival dell’economia di Trento organizzato da Gruppo 24 Ore e Provincia autonoma.
Ucraina, Bazoli: Andreatta avrebbe invocato unità Occidente
«Sul conflitto in Ucraina, Beniamino Andreatta sarebbe allineato alle posizioni atlantica ed europea». Lo ha detto Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, intervenendo al Festival dell’economia di Trento all’incontro dal titolo “Tra ordine e disordine l’Andreatta pensiero”.
Tim, Labriola: «Non abbandoneremo Dazn»
È un “No” secco quello dell’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, ai giornalisti che, a margine di una iniziativa nell’ambito del Festival dell’Economia, gli chiedevano se la società abbandonerà l’attività con Dazn. «Presentiamo un piano che creerà valore, più valore rispetto a quanto presentato fino a questo momento. Il team, tutto, sta lavorando per arrivare al 7 luglio. Credo che abbiamo le idee chiare» ha aggiunto Labriola. «Io devo ascoltare tutti gli azionisti e fare la sintesi nell'interesse di tutti i soci. Quando avremo tutti quanti i numeri e le valutazioni saremo in grado di capire il valore che possiamo esprimere ma, ripeto, la cosa importante è valorizzare al massimo tutti gli asset aziendali nell'interesse di tutti gli azionisti» ha aggiunto Labriola. Quanto alla rete unica «è probabile che il progetto sarà completato nell’arco di tempo compreso tra i 12 e i 18 mesi».
Marcegaglia: investitori molto preoccupati, in vista forte rallentamento
«Abbiamo alle spalle un 2021 molto buono, il manifatturiero ha fatto molto bene, gli investimenti sono saliti e questo ha portato a un aumento del portafoglio ordini. Però ora ci sono delle preoccupazioni, delle nuvole all’orizzonte molti importanti. L’aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia è iniziato prima della guerra, le materie prime siderurgiche sono andate ai massimi degli ultimi 20 anni» e «la guerra ha acuito e reso duraturi questi effetti». Lo ha detto Emma Marcegaglia, presidente e amministratore delegato di Marcegaglia Holding, intervenendo in uno dei panel organizzati nell’ambito del Festival dell’Economia, in corso a Trento. «Tra gli imprenditori c'è una preoccupazione molto forte. Ognuno cerca alternative e di tenere in piedi la propria azienda, ma questo rallentamento riguarda tutta Europa, la Germania forse patisce anche più di noi, la Cina è in rallentamento, il mondo si sta fermando e penso che gli imprenditori condividano un po’ tutti il mio punto di vista. Non dobbiamo essere pessimisti, ma realisti e capire come affrontare i problemi» ha detto Marcegaglia. Guardando avanti un problema pressante è quello dei costi di gas ed energia, anche per le aziende che non la producono, ma la utilizzano. «Andare avanti è complicato, tanto più che si aggiunge il tema dell'inflazione. Abbiamo ordini per andare fino a maggio-giugno, ma per i mesi successivi sono rallentati, c'è preoccupazione e incertezza, vengono rimandati gli investimenti» ha detto Marcegaglia, aggiungendo di «non ritenere che ci sarà una recessione grave in Italia, ma penso ci sarà un forte rallentamento, andiamo incontro a un peggioramento». Nei prossimi mesi «l'economia rallenterà, l'inflazione si alzerà, non credo che il prezzo del gas si abbasserà in modo significativo, quindi sono un po' preoccupata, non credo abbiamo davanti una catastrofe, ma i dati di peggioramento sono chiari», ha spiegato.
Lavoro: Abete, lo smart working non è per i manager
«Lo smart working non si può fare per tutti, chi è manager lo smart working non lo può fare: deve stare sul campo». Così Luigi Abete, presidente della Luiss Business School, intervenendo all’incontro su “L’economia digitale e le conseguenze sul mercato del lavoro” al Festival dell’Economia di Trento. «Chi è leader, mi dispiace per lui, ma deve stare sul campo - ha aggiunto Abete -. La leadership è uno strumento se realizza collettività e inclusione». «Il ceto dirigente - ha spiegato - deve fare due cose: essere esemplare nella coerenza tra quello che dice e quello fa; e poi deve spiegarlo».
Bassi (Telepass): non escludo quotazione medio-lungo periodo
«In questo momento non abbiamo intenzione di quotarci, ma siamo una società ambiziosa e abbiamo nel capitale un fondo private equity quindi non escludiamo, nel medio e lungo termine, di dover ricorre al mercato dei capitali». Lo ha detto Ezio Bassi, presidente di Telepass, nel suo intervento all’evento “L’impatto della sostenibilità sul mondo della finanza e sui mercati”, organizzato nell’ambito del Festival dell’economia di Trento.
Ambiente: Benetton, transizione funziona se conveniente
«Parlare di sostenibilità oggi è obbligatorio. Ma i temi come l’ecologia e l’ambiente perché funzionino bisogna renderli convenienti, come mi disse a suo tempo Al Gore. La sostenibilità deve essere olistica, a 360 gradi. L’ambiente è un cancello di ingresso ma non è sufficiente. La sostenibilità deve riguardare tutti i settori della vita sociale. Io e i miei cugini pensiamo che sia centrale il tema della sostenibilità e vogliamo riconfermare, andando oltre i momenti più o meno fortunati, i valori che sono stati dei padri fondatori della nostra famiglia. Parlo della propensione al rischio, crescita, concepire il fare impresa come un obbligo. Una vero e proprio modo di leggere la propria vita: investire e creare opportunità per se stessi e altri restando sempre orientati alla crescita, all’internazionalizzazione e alla creazione di piattaforme mondiali. Ma bisogna avere fiducia nel futuro». Lo ha detto Alessandro Benetton, presidente di Edizione, intervenendo a “L’impatto della sostenibilità sul mondo della finanza e sui mercati”, panel del Festival dell’economia.
Edizione: A.Benetton, Florentino Perez? Sempre rispetto dei partner locali
«In generale dobbiamo continuare ad avere la vocazione di sempre, di rispetto dei partner locali e di chi ha conoscenze specifiche del business e questo non cambierà mai». Lo ha affermato Alessandro Benetton, presidente di Edizione, rispondendo - a margine di un evento del Festival di Trento - a chi gli chiedeva della partnership con Florentino Perez (in Abertis). Per quanto riguarda il futuro a medio termine di Edizione, Benetton ha precisato che «le cose nella vita è più importante farle che raccontarle in anticipo. Bisogna avere il senso della traiettoria. Io e i miei cugini pensiamo che sia centrale il tema della sostenibilità e di riconfermare, al di là di momenti più o meno fortunati, i valori che sono stati dei padri fondatori della nostra famiglia». Ovvero «la propensione al rischio, alla crescita, il concepire il fare impresa come un obbligo e un modo per leggere la propria vita per investire e creare opportunità per se stessi e per altri e farlo con del partner, restando sempre orientati alla crescita, all’internazionalizzazione e alla creazione di piattaforme mondiali, e avendo fiducia nel futuro», ha precisato.
Al via l’ultima giornata del Festival dell’Economia di Trento
Al via la quarta e ultima giornata del Festival dell'Economia di Trento, edizione numero diciassette, la prima con il nuovo format del Sole 24 Ore. Tra i temi oggetto di approfondimento, l’impatto della sostenibilità sul mondo della finanza, le conseguenze dell’economia digitale sul mercato del lavoro, il nodo della transizione energetica e quello dello squilibrio demografico, e poi ancora la crisi internazionale con gli effetti del conflitto in Ucraina sull’economia e sulla politica mondiale.
IL LIVE DELLA PRIMA GIORNATA / Parisi: «Gli Usa hanno perso la capacità di leadership globale»
IL LIVE DELLA TERZA GIORNATA / Guerra in Ucraina, l’incontro con Romano Prodi