Bastianich mette all’asta 30mila bottiglie di vini italiani del ristorante di New York
La crisi della ristorazione colpisce duramente anche lo chef italo americano che ha costruito il suo impero negli States ma che adesso, per fare cassa, deve rinunciare a metà della sua collezione di vini pregiati
di L.Ben.
2' di lettura
Il Del Posto era una delle mete imperdibili per mangiare vera cucina italiana a New York. Il ristorante di Joe Bastianich, parte del suo impero negli States che conta 25 locali, ora è inaccessibile. Sono tutti chiusi o con aperture ridotte per la pandemia da coronavirus, che non sembra diminuire aldilà dell’Oceano, o per gli effetti devastanti delle manifestazioni violente del Black Lives Matter a Los Angeles ( Pizzeria Mozza e Chi Spacca su Melrose Avenue sono stati incendiati). Il 2019 era stato archiviato con il divorzio dal socio, lo chef Mario Batali accusato di molestie, ma il nuovo anno si era aperto con la prospettiva di aprire altri 8 locali. Poi la diffusione del Covid e i tanti errori del “lockdown all’americana” (dove le restrizioni sono decise dai singoli governatori) hanno sconvolto tutti i piani.
Bloccato a New York Bastianich ha dunque deciso a malincuore, imitando la scelta di altri ristoratori americani, di aspettare tempi migliori e di fare cassa mettendo all’incanto metà della cantina del ristorante che si trova a Chelsea. Si tratta di una rara collezione di vini italiani al mondo, con più di 30.000 bottiglie, in rappresentanza di ogni regione . Presenti nei 3423 lotti vendemmie dei più importanti produttori che hanno fatto la storia del bere italiano con bottiglie da collezione, molte mai commercializzate e imbottigliate appositamente per il ristorante, come il Barolo Giuseppe Rinaldi 1964 (lotto stimato dai 12 ai 18 mila dollari) o il Recioto della Valpolicella Classico Gran Riserva di Giuseppe Quintarelli 1983 (2800 dollari) o il Sassicaia, Tenuta San Guido 1985 (4200 dollari) , il Masseto Tenuta dell'Ornellaia Magnum 2005 (5000-7500 dollari) oppure il Marsala Riserva Superiore di Marco De Bartoli del 1860 (1200 - 1800 la bottiglia da 500 ml).
Un tesoretto da 4 milioni di dollari di vino italiano
Il catalogo completo della vendita, prevista il 24 e 25 luglio, è consultabile sul sito di Hart Davis Hart che stima un ricavato complessivo tra i 3 e i 4,5 milioni di dollari. Una parte del ricavato verrà poi devoluta a uno o più enti di beneficenza per progetti dedicati ai bambini negli Stati Uniti. Si prospetta dunque un’occasione d’oro per molti collezionisti che hanno già manifestato interesse per le bottiglie più pregiate sulla piattaforma HDH, prima del live.
“E' con un misto di tristezza e di orgoglio che abbiamo deciso di mettere sul mercato una parte di questa imponente collezione”, racconta Joe Bastianich che è anche proprietario di una tenuta vinicola di 40 ettari sui Colli Orientali del Friuli, “sono bottiglie che parlano di me, della mia storia, della mia anima dedicata al vino. Ma il momento è arrivato, sono felice di poter condividere con il mondo questi vini, e soprattutto queste annate. Spero troveranno palati interessati che sappiano goderne appieno”.
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