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Battuta d’arresto per il mercato dei Tir. Anfia: in manovra sostegno al settore

I dati di settembre registrano una flessione di -12,4% degli autocarri al di sopra delle 3,5 tonnellate. «Il sistema non funziona, interventi frammentati e discontinui»

(Cultura Images RF / AGF)

3' di lettura

I numeri parlano chiaro e registrano una pesante frentata delle immatricolazioni dei veicoli pesanti. A settembre sono stati rilasciati 1.602 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-12,4% rispetto a settembre 2022) e 1.321 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti sopra le 3,5 tonnellate (-2,9%), suddivisi in 112 rimorchi (-10,4%) e 1.209 semirimorchi (-2,1%). A snocciolare i dati è Anfia, che nel suo report periodico, mette in fila tutti i numeri del settore. «L'inversione di tendenza nelle immatricolazioni di autocarri registrata a settembre - spiega Luca Sra, delegato Anfia per il trasporto merci - testimonia, tra gli altri, i limiti dell'attuale sistema di supporto al rinnovo del parco circolante caratterizzato da interventi frammentati e discontinui».

L’appello alla politica

Parte da queste considerazioni l’appello dell’Associazione a governo e Parlamento. Si auspica, dice Ania, che «in occasione della discussione della legge di Bilancio per il prossimo triennio siano previsti per il settore dell'autotrasporto stanziamenti congrui per sostenere politiche continuative di sostituzione di veicoli obsoleti con mezzi di ultima generazione alimentati a gas naturale (compresso o liquefatto) o a diesel, permettendo così il conseguimento di immediati risparmi in termini di emissioni di Co2 e valorizzando anche la filiera italiana dei biocarburanti come il biometano e l'Hvo».

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I numeri della flessione

Ma vediamo nel dettaglio il report di settembre stilato da Anfia. Innanzitutto va registrata la brusca frenata per gli autocarri oltre le 3,5 tonnellata dopo un 2023 sostanzialmente brillante. Nel mese di settembre la flessione è a doppia cifra con 1.602 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-12,4% rispetto a settembre 2022). Nei primi nove mesi del 2023 - riferisce l’associazione - si contano 21.952 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 17% in più rispetto ai primi nove mesi del 2022, e 11.940 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-7,5% rispetto a gennaio-settembre 2022), così ripartiti: 998 rimorchi (-0,8%) e 10.942 semirimorchi (-8,1%). Per gli autocarri, nei primi 9 mesi del 2023 tutte e quattro le aree geografiche mantengono una variazione positiva, con incrementi a doppia cifra: +20,6% l'area Sud e Isole, +16,3% il Centro, +15,4% il Nord-Est e +15,4% il Nord-Ovest.

Autobus a gonfie vele

Crescono del 23,1% le immatricolazioni di autobus passando da 2.350 unità nel periodo gennaio-settembre 2022 a 3.898 nello stesso periodo di quest’anno. Stessa musica per gli autocarri rigidi che nel periodo considerato di quest’anno risultano in rialzo del 17,8%, mentre i trattori stradali chiudono a +16,1%. Nello stesso periodo, crescono i veicoli da cantiere (+16,9%) e mantengono una variazione positiva anche i veicoli stradali (+17%).

Vince l’alimentazione a gas

I dati Anfia analizzano anche il mercato per alimentazione. Qui nei primi nove mesi del 2023 si registra una flessione anche del mercato dei veicoli alimentati a gas: + 1,9% (424 unità) mentre l’anno scorso nello stesso periodo era del 3,8%. Va a rilento invece l’elettrico: rappresentano l'1,2% del totale (era lo 0,1% a gennaio-settembre dello scorso anno). È per questo che Anfia batte il tarto del sostegno alle alimentazioni green. E chiede, sempre per bocca di Sra «l'istituzione di un fondo pluriennale per l'autotrasporto che sostenga adeguatamente anche la diffusione di tecnologie con zero emissioni e contestualmente la necessaria infrastrutturazione per la loro ricarica e rifornimento». Infine anche un intervento sul Fisco «prevedendo la riattivazione del credito d'imposta per l'acquisto di beni strumentali come già proposto nel capitolo relativo al RepowerEu del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza».

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