B&B o magioni principesche, in Italia 200 castelli sul mercato
Alcuni incentivi hanno rilanciato tipologie che gli stranieri sognano di abitare
e gli italiani di trasformare in hotel. Tra Toscana, Piemonte e Umbria oltre la metà dell’offerta
di Evelina Marchesini
I punti chiave
4' di lettura
Perché comprare una villa quando si può acquistare un castello? Dopo anni di stasi del mercato di queste proprietà di pregio, già il 2022 aveva visto un vero e proprio boom di compravendite e il 2023 non fa altro che confermare il trend. Grazie alle nuove legislazioni e agli incentivi fiscali, il mercato delle “magioni con torrioni” è tornato a segnare numeri importanti.
Italiani e stranieri
A comprare sono principalmente italiani che li trasformano in hotel di pregio o B&B, in minor percentuale invece chi vi vuole abitare. Il vero boom è però da parte degli acquirenti stranieri facoltosi che vedono nell’acquisto del castello la realizzazione del sogno di possedere qualcosa di veramente unico nel nostro Paese.
«Oggi il panorama immobiliare italiano conta un numero in crescita di proprietà di rilievo, come ad esempio castelli, casali, forti e aziende vitivinicole – spiega Marcus Benussi, managing partner & general counsel di Berkshire Hathaway HomeServices –. L’offerta è cambiata, mettendo a disposizione di coloro che vogliono dare una svolta alla propria vita occasioni mai viste. Stiamo assistendo a una crescita della domanda di strutture di questo genere che gli investitori adibiscono ad attività ricettive».
Dalla flat tax per i super ricchi sino a un massimo di 100mila euro al superbonus 110% esteso sino a settembre agli immobili di pregio, sino all’ecobonus per l’efficientamento energetico, alcune agevolazioni vengono incontro anche a chi, a fronte di un acquisto tanto impegnativo, deve anche affrontare investimenti importanti.
L’Italia vede pertanto comparire nel suo mercato immobiliare proprietà che, fino a qualche anno fa, sarebbe stato quasi impossibile vendere: castelli e grandi immobili di lusso facenti parte di eredità che però, ormai, non sono più adatti alle esigenze delle nuove generazioni. I giovani preferiscono infatti abitare in case che affittano, dalle metrature molto più ridotte rispetto alle ville ricevute in eredità, economicamente insostenibili e quasi inutilmente ampie.
«Ciò è dovuto sia agli incentivi sia a cambiamenti generazionali in atto, con giovani proprietari che stanno immettendo sul mercato proprietà ereditate dalla propria famiglia, perché inadatte alle esigenze delle nuove generazioni – confermano da Scenari Immobiliari –. A questo si aggiunge un altro fattore. Questi immobili sono situati in posizioni geografiche suggestive, di grande qualità e generano interesse soprattutto in quella nicchia di acquirenti interessati al lusso, ossia la fascia di reddito più facoltosa, disposta a comprare la bellezza ad un prezzo adeguato. Di conseguenza si registra un incremento dell’offerta di questi immobili, ma anche un aumento della domanda con investitori che mirano a rilevare queste strutture per adibirle ad attività ricettive come hotel di charme o B&B. In tal senso, i potenziali compratori di castelli sono prevalentemente stranieri, per lo più americani, seguiti da tedeschi, inglesi, russi, svizzeri e si registra un interesse marginale anche dal mondo arabo».
La mappa dei manieri
L’offerta è naturalmente limitata e, secondo un’indagine di Scenari Immobiliari, in Italia è pari a circa 200 manieri. Ma dove si trovano?
Il 41,1% è situato in Toscana, il 16,1% in Piemonte, il 14,3% in Umbria, il 10,7% in Emilia-Romagna e il 7,1% in Lombardia. Queste cinque regioni raccolgono l’89,3% dell’offerta, mentre il restante 10,7% è distribuito tra Lazio, Friuli, Liguria, Trentino e Sicilia. Il dettaglio provinciale evidenzia che Firenze e Siena, caratterizzate da un territorio naturale favorevole alla presenza di queste strutture, raccolgono insieme il 24,8% dell’offerta, seguiti da Perugia con il 10,7%, da Arezzo, Asti e Pisa con il 7,1 per cento. Le province di Alessandria, Forlì-Cesena, Piacenza e Terni detengono complessivamente otto strutture, per una percentuale pari al 14,4 per cento.
Prezzi variabili
Quanto costa realizzare il sogno di essere proprietario di un castello? I prezzi, come si può immaginare, sono estremamente variabili, così come lo sono le caratteristiche. Le strutture considerate nell’indagine di Scenari Immobiliari variano dai mille ai 7.500 metri quadrati e sono spesso circondate da tenute private che contano ettari di bosco, prati o giardini. Una gran differenza la fa poi la location, così come la vista.
«I prezzi richiesti per i castelli rilevati variano dal 1,5 milioni di euro di Biella ai 16 milioni di euro di Perugia», dicono da Scenari Immobiliari. Si tratta delle medie dei castelli in vendita nella zona, quindi probabilmente il riferimento più interessante è quello delle regioni con maggior numero di proprietà in vendita. Così a Siena ci si aggira sui 12 milioni di euro, a Firenze (si parla sempre di provincia) sui dieci milioni, a Pisa 7,6 milioni, ad Arezzo 5 milioni. Ad Asti siamo a quota 6,7 milioni in media, a Pavia 6,5 milioni e a Varese 6 milioni. Questo intervallo di prezzo si spiega, secondo Scenari Immobiliari, attraverso una serie di fattori. Innanzitutto, il prestigio della struttura: un castello può appartenere a famiglie nobiliari, oppure può essere stato teatro di eventi storici, elementi che conferisco un maggiore appeal alla proprietà.
Poi il suo stato di conservazione: un castello ristrutturato si caratterizza per una maggiore fascia di prezzo, in quanto consente al nuovo proprietario di dedicarsi alle sole spese di manutenzione ordinaria, pari a circa 150-200mila euro all’anno. Poi l’ubicazione nel paesaggio circostante: la classifica dei prezzi più alti richiesti è guidata da Perugia, Siena, Firenze e Milano. L’Umbria e la Toscana si contraddistinguono per vallate e panorami meravigliosi, oltre che per la vicinanza a borghi e città d’arte. Milano è invece da sempre famosa per le numerose fortezze che rievocano la notevole grandezza del suo Medioevo e Rinascimento. Per quanto riguarda i tempi di vendita si aggirano intorno ai 12 mesi al massimo, un periodo di tempo buono perché non riguarda l’acquisto di un bene necessario.
Il fattore manutenzione
L’acquisto di un castello è frutto di una componente emotiva molto forte e rappresenta la realizzazione di un sogno coltivato nel tempo. Diventare castellani è un privilegio, ma ha appunto un costo non indifferente in termini di mantenimento successivo della proprietà che si acquista. Secondo i broker specializzati nel settore, per avere un mantenimento di base, queste proprietà richiedono circa 150mila euro all’anno: in genere, per un castello di circa 4 milioni di euro vanno preventivati appunto dai 150mila ai 200mila euro di costi annui, sempre che il maniero sia già ristrutturato.
Nella Delega fiscale, alla Camera, è stato accolto un emendamento, che nell’ambito della revisione dell’Irpef, amplia i benefici fiscali anche per gli interventi di rifunzionalizzazione edilizia legati alla tutela, manutenzione e conservazione dei beni culturali vincolati. L’iter, tuttavia, non è concluso.
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