Bc Partners vende Bindi: mandato a Rothschild
Il private equity Uk pronto a cedere il big dei dolci: valutazione da 1 miliardo
di Carlo Festa
I punti chiave
2' di lettura
Bc Partners incarica l’advisor finanziario Rothschild e avvia formalmente la vendita di Fda Group, meglio noto come il gruppo Bindi-Forno D’Asolo, uno dei principali operatori a livello nazionale nel settore dei prodotti da forno e pasticceria surgelati, con una presenza internazionale in espansione.
Secondo indiscrezioni proprio in questi giorni sarebbe stato avviato il processo competitivo che potrebbe chiamare a raccolta, come potenziali interessati, sia altri private equity sia grandi multinazionali del settore alimentare. La valutazione del gruppo Bindi-Forno D’Asolo, secondo alcune stime e indiscrezioni, sarebbe attorno al miliardo di euro, a fronte di un fatturato di oltre 500 milioni di euro e a un Ebitda di 80 milioni.
La storia del marchio
La storia di Bindi inizia con il fondatore Attilio Bindi, ristoratore toscano, che arriva a Milano con la famiglia e nel 1946 con i due figli, Romano e Rino, apre una piccola pasticceria in via Larga, una delle vie storiche di Milano. L’azienda, da laboratorio, fa il grande salto e diventa in poco tempo uno dei marchi leader attivo nella produzione e distribuzione di pasticceria industriale surgelata in Italia e all’estero con 25 mila clienti serviti nel settore horeca e circa 40 mercati esteri raggiunti che generano il 40% dei ricavi.
L’arrivo dei fondi
Nel 2020 Bc Partners compra per 200 milioni Bindi dalla famiglia, dopo aver rilevato nel 2018 Forno D’Asolo dal fondo 21 Invest di Alessandro Benetton a fronte di una valutazione di circa 300 milioni di euro. Il gruppo finanziario britannico decide quindi di unire Forno D’Asolo e Pasticceria Bindi, creando un gruppo da oltre 277 milioni di ricavi. In qualche anno, sotto la guida di Bc Partners, il gruppo Bindi-Forno D’Asolo diventa uno dei big italiani nel settore dei prodotti da forno e pasticceria surgelati.
La crescita
L’azienda cresce poi per via organica e tramite acquisizioni. All’inizio del 2022 lo storico marchio milanese ha acquisito la concorrente francese Gelpat Tradition, famoso per prodotti pate à choux, con l’obiettivo di rafforzare la presenza sul mercato francese e proseguire nella strategia di espansione internazionale sia in Europa sia negli Stati Uniti con l’obiettivo, entro il 2022, di arrivare a generare oltre il 30% di ricavi da mercati esteri.
Il settore dolciario è tra quelli più interessanti per il private equity. Investindustrial nel 2019 ha acquisito Italcanditi, società leader nei semilavorati per l’industria dolciaria e nella frutta candita. Il gruppo britannico Charterhouse controlla invece dal 2016 Optima Mec-3, leader italiano degli ingredienti per gelateria e pasticceria. Carlyle ha venduto l’azienda dolciaria varesina Irca al fondo Advent, lo scorso anno, con una valutazione di oltre 1 miliardo di euro. Di recente, i riflettori sono puntati anche sul gruppo Salpa, big dei biscotti da gelato, azienda con sede a San Giustino (in provincia di Perugia), dal quale è in uscita il fondo Equinox.
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