Bce, bilancio 2022 in pareggio: nessun profitto distribuito alle banche centrali
Le perdite per 1,62 miliardi in interessi e titoli in dollari coperte dal fondo di accantonamento
di Isabella Bufacchi
2' di lettura
Dopo anni di vacche grasse, la Bce ha chiuso il bilancio 2022 in pareggio, con zero utili e nessun profitto distribuito alle banche centrali nazionali dell’Eurosistema. Le perdite, pari a 1,627 miliardi, sono state coperte dal fondo di accantonamento.
L’ultimo bilancio in pareggio risale al 2007, mentre l’ultimo in perdita è stato nel lontano 2004. Nel 2021 la Bce aveva riportato un utile netto pari a 192 milioni di euro (snellito da un trasferimento di 610 milioni al fondo di accantonamento e rispetto a profitti di 800 milioni).
Il mandato della Bce è la stabilità dei prezzi. Utili e perdite sono la conseguenza delle scelte di politica monetaria.
Il portafoglio titoli, tramite gli acquisti di attività del programma standard App e del programma pandemico Pepp, espone la Bce a rischi finanziari legati soprattutto all’andamento dei tassi d’interesse: rischi che la banca mitiga con il risk management.
I prezzi dei titoli nei portafogli App e Pepp usati ai fini della politica monetaria non vengono modificati in base al mark-to-market.
I due motivi delle perdite 2022
Il bilancio della Bce ha subito una perdita pari a 1,627 miliardi dovuta allo squilibrio tra l’aumento dei tassi d’interesse a breve termine sulle passività rispetto all’adeguamento più lento del rialzo dei rendimenti sulle attività, in particolare sui titoli detenuti nel portafoglio dei programmi App e Pepp denominati in euro; parte della perdita è stata anche attribuita al mark-to-market (adeguamento del prezzo rispetto all’andamento di mercato) dei titoli denominati in dollari Usa dopo il rialzo dei tassi Usa e dei rendimenti.
Nel dettaglio, la perdita è considerata temporanea in quanto è collegata a uno squilibro sull’andamento dei tassi d’interesse: da una parte l’incremento del tasso MRO (tasso di riferimento) pagato dalla Bce alle banche centrali nazionali nella passività che si viene a creare tra Bce e CBN su Target2 nel momento in cui la Bce acquista un titolo di Stato del paese della banca centrale nazionale; La Bce non ha rapporto diretto con gli intermediari finanziari privati, per acquistare i titoli nei portafogli App e Pepp passa attraverso le banche centrali nazionali. Dall’altra parte, il rendimento dei titoli acquistati nei programmi App e Pepp che si adegua più lentamente al rialzo in quanto la maggior parte di questi titoli ha scadenze lunghe e cedole fisse.
Il tasso MRO sale più velocemente rispetto all’aumento del rendimento dei titoli di Stato nel portafoglio Bce. La rendita derivante dai bond sale gradualmente.
La Bce resta ben capitalizzata
La Bce nel 2022 ha assorbito le perdite da rischi finanziari con il fondo di accantonamento che è sceso da 8,8 miliardi a 6,566 miliardi circa.
Il capitale della Bce è pari a 8,9 miliardi. In situazioni estreme, la Bce può operare senza difficoltà anche con un capitale negativo.
Il bilancio della Bce esclude i bilanci delle banche centrali nazionali dell’area dell’euro, che formano l’Eurosistema.
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