Bce: a marzo larga maggioranza per aumento tassi di mezzo punto
Una «maggioranza molto ampia» dei membri del Consiglio direttivo della Bce, nel corso dell’ultima riunione del 15-16 marzo, si è dichiarata d’accordo con la proposta del capoeconomista Philip Lane di aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, in linea con l’intenzione comunicata nella riunione precedente
di Isabella Bufacchi
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Una «maggioranza molto ampia» dei membri del Consiglio direttivo della Bce, nel corso dell’ultima riunione del 15-16 marzo, si è dichiarata d’accordo con la proposta del capoeconomista Philip Lane di aumentare i tassi di interesse di 50 punti base, in linea con l’intenzione comunicata nella riunione precedente.
Aumento giustificato
Il Consiglio nella riunione ha evidenziato «che l’inflazione era di gran lunga superiore all’obiettivo e che le dinamiche dell’inflazione erano ancora troppo forti» e quindi questo «giustificava un aumento di 50 punti base dei tassi di interesse di riferimento».
E’ quanto si legge nelle minute dell’ultima riunione del Consiglio direttivo del 15-16 marzo pubblicate oggi dalla banca centrale.
Nella riunione, durante la quale i membri del Consiglio hanno analizzato a fondo gli impatti della turbolenza sui mercati provocata dalla crisi negli Usa della Silicon Valley Bank, è emerso il principio di separazione, che richiede che l’orientamento della politica monetaria sia valutato indipendentemente dai rischi legati alla stabilità finanziaria. È stato ricordato che il Consiglio direttivo dispone di strumenti di liquidità per affrontare le potenziali tensioni di liquidità nel settore bancario e le ricadute degli sviluppi internazionali, e questo consente di guardare oltre la recente volatilità dei mercati finanziari «per fissare i tassi di interesse in conformità con l’obiettivo di stabilità dei prezzi».
Minoranza contraria alla stretta
In base al resoconto dei verbali, solo alcuni membri del Consiglio «avrebbero preferito non aumentare i tassi di riferimento fino a quando le tensioni sui mercati finanziari non si fossero attenuate e condurre una rivalutazione globale della posizione alla prossima riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo, a maggio».
Ma pur riconoscendo «che nell’attuale situazione di maggiore incertezza una decisione doveva essere presa con informazioni imperfette», dare seguito al preannunciato aumento dei tassi «è stato ritenuto importante per infondere fiducia ed evitare di creare ulteriore incertezza nei mercati finanziari».
Il Consiglio direttivo ha anche stabilito di «dichiarare che le future decisioni sui tassi di politica saranno determinate dalla sua valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, delle dinamiche di inflazione sottostanti e della forza della trasmissione della politica monetaria». Perché una chiara dichiarazione della funzione di reazione politica della Bce «avrebbe aiutato a guidare le aspettative del mercato verso i fattori chiave alla base delle sue decisioni».
Approccio basato sui dati
In prospettiva, i membri del consiglio si sono detti d’accordo con l’analisi di Lane sul fatto che l’elevato livello di incertezza abbia rafforzato l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le future decisioni sui tassi. «È stato sostenuto che questo approccio avrebbe riconosciuto le limitate informazioni del Consiglio direttivo su come si sarebbero probabilmente sviluppate le turbolenze di mercato in corso - si legge nelle minute -. Allo stesso tempo, è stato sostenuto che la comunicazione del Consiglio direttivo avrebbe confermato la sua determinazione a realizzare il suo obiettivo primario, sostenuto dal considerevole aumento dei tassi di interesse deciso».
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