LA successione al portoghese constancio

Bce, lo spagnolo de Guindos favorito per la vicepresidenza

di Riccardo Sorrentino

Il ministro spagnolo dell’Economia Luis de Guindos

2' di lettura

Entra nel vivo la corsa alla successione del portoghese Victor Constancio, vicepresidente della Banca centrale europea. Il ministro dell’Economia spagnolo, Luis de Guindos Jurado, ha di fatto formalizzato la sua candidatura dichiarando di essere «fiducioso» sulla possibilità che gli venga offerta la carica. L’altro pretendente è il governatore della Central Bank of Ireland, Philip Lane.

Rassicurazioni alla Spagna

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Constancio lascerà l’incarico il 31 maggio, ma oggi scade il termine per la presentazione delle candidature e il 19 febbraio i ministri delle Finanze della zona euro sceglieranno chi dovrà poi affrontare l’audizione al Parlamento europeo e essere definitivamente designato dai leader della Ue. La decisione finale non è dunque imminente, anche se domani stesso ci saranno le prime riunioni tecniche. De Guindos ha già detto di considerarsi il preferito: «Il primo ministro, e io stesso, abbiamo ricevuto manifestazioni di sostegno e crediamo che ci sia una possibilità molto forte che io sia eletto», ha detto.

Uno spagnolo di scuola tedesca

La sua posizione è probabilmente destinata a incontrare qualche opposizione: anche se de Guindos non è tecnicamente un uomo di partito - è indipendente, non privo di esperienze nel settore privato - non si è mai occupato di politica monetaria e, nello stesso tempo, ha adottato da ministro una strategia molto rigorosa - quasi “tedesca” - al punto da respingere il salvataggio pubblico del Banco Popular. L’anno scorso si è però ritirato dalla corsa per la presidenza dell’Eurogruppo, poi affidata a Mario Centeno, proprio nella speranza di diventare vicepresidente della Bce. È possibile quindi che abbia avuto rassicurazioni per questo incarico alternativo.

Equilibri al vertice della Bce
È possibile che la scelta di de Guindos possa aprire la strada a un tedesco - e quindi, verosimilmente, al presidente della Bundesbank Jens Weidmann - alla guida della Bce alla scadenza del mandato di Draghi, nel 2019: diversi analisti sono di questo parere, che si basa sull’idea di un equilibrio tra Paesi periferici e Paesi core nelle due cariche di vertice della banca centrale. La Spagna, inoltre, non ha un proprio componente nel board esecutivo dai tempi di José Manuel González-Páramo, membro del consiglio dal 2004 al 2012. In realtà fino a oggi l’equilibrio si è realizzato, in modo non meccanico, tra Paesi maggiori e minori. Con l’italiano Mario Draghi e il francese Jean-Claude Trichet la vicepresidenza è stata affidata al portoghese Constancio e prima al greco Lucas Papademos mentre con la presidenza olandese di Wim Duisenberg era affidata al francese Christian Noyer.

Le chance di Lane
Non si può quindi escludere del tutto che la candidatura di Philip Lane sia destinata a cadere nel vuoto. L’Irlanda non ha mai avuto un proprio componente nel comitato esecutivo, e Lane - uno degli economisti più citati al mondo nelle pubblicazioni scientifiche - ha un curriculum di tutto rispetto. La sua scelta sarebbe compatibile, in base alla prassi della Bce, al conferimento della presidenza a un personaggio di un Paese “maggiore”, anche se lascerebbe molto scontento il governo della quarta economia dell’Unione monetaria. Non è da escludere quindi che per lui si apra un’altra opportunità: quella di sostituire Peter Praet nel ruolo di capoeconomista della Bce a giugno 2019.

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