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Bce: tassi restrittivi finché necessario, inflazione resta troppo alta. Il Pil crescerà ancora

Il ritardo e l'intensità della trasmissione all'economia reale restano incerti

Effetto Bce, azzerata la crescita dei prestiti

2' di lettura

«Le decisioni future del consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finché necessario». Lo scrive la Bce nel consueto Bollettino economico. L’Eurotower sottolinea che «le prospettive di inflazione continuano a essere troppo elevate da troppo tempo», ribadendo che «il consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare un livello e una durata della restrizione adeguati».

Si tratta di una conferma, nero su bianco, di quanto affermato nei giorni scorsi dal vicepresidente Luis de Guindos in un’intervista al Sole 24 Ore .

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Ritardo effetti sull’economia reale

In particolare, «le decisioni sui tassi di riferimento continueranno a essere basate sulla valutazione del consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria».

«L'inflazione complessiva ha registrato una riduzione negli ultimi mesi - rileva la Bce -, sebbene le pressioni di fondo sui prezzi rimangano intense». «I passati incrementi dei tassi di interesse si stanno trasmettendo con vigore alle condizioni monetarie e di finanziamento nell'area dell'euro, mentre il ritardo e l'intensità della trasmissione all'economia reale restano incerti». Scrive la Bce nel Bollettino.

Con attenuarsi crisi energetica governi ritirino aiuti

«Con l'attenuarsi della crisi energetica i governi dovrebbero ritirare le relative misure di sostegno tempestivamente e in maniera concordata per evitare di spingere al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta di politica monetaria più risoluta». La Bce sottolinea anche che «le politiche di bilancio - prosegue l’Eurotower - dovrebbero essere orientate a rendere l'economia dell'area dell'euro più produttiva e a ridurre gradualmente l'elevato debito pubblico». «Le politiche volte a migliorare la capacità di approvvigionamento dell'area dell'euro, soprattutto nel settore energetico, possono inoltre contribuire a ridurre le spinte sui prezzi nel medio periodo», sottolinea la banca centrale.

Pronta ad adeguare strumenti

«Il consiglio direttivo accoglie con favore la pubblicazione delle proposte legislative della Commissione europea per la riforma del quadro di governance economica dell'Ue, che dovrebbe concludersi a breve» si legge ancora nel Bollettino che sottolinea anche come «il consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell'ambito del proprio mandato per assicurare che l'inflazione ritorni sul suo obiettivo di medio termine e per preservare l'ordinata trasmissione della politica monetaria».

La crescita proseguirà anche nel secondo trimestre

Il Pil dell’area dell’euro nel primo trimestre dell’anno è salito dello 0,1%, dopo aver ristagnato alla fine del 2022, e «i dati che finora sono stati resi disponibili segnalano per il secondo trimestre del 2023 la prosecuzione di una crescita positiva, anche se moderata»: scrive la Bce. Gli economisti segnalano anche che gli investimenti delle imprese dovrebbero essere tornati a crescere agli inizi del 2023, dopo una contrazione nel quarto trimestre del 2022, e il mercato del lavoro resta robusto.

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