Bea Bongiasca crea gioielli pop ispirati alla cultura giapponese
Il brand della giovane designer milanese ha catturato l’attenzione di star come Dua Lipa e Miley Cyrus. E adesso lancia una cassaforte per custodire i monili
di Paola Dezza
2' di lettura
Un percorso iniziato all’università Central Saint Martins, dove da subito individua l’ambito creativo più vicino alla sua personalità. E che in pochi anni la porta a creare un brand oggi riconosciuto a livello internazionale. Bea Bongiasca è una giovane designer milanese che nel 2014 ha fondato il suo marchio, con una discreta dose di coraggio, incoscienza e determinazione, marchio che ha registrato un particolare picco di successo, anche internazionale, dall’anno 2019. Grazie anche a nomi come Dua Lipa, Miley Cyrus e Bella Hadid che li indossano in molte occasioni.
L’ispirazione nasce dal fascino che Bea ha sempre provato per l’Asia: «I miei gioielli sono ispirati all’universo Kawaii, parola giapponese che significa “carino” - dice Bea -, sono pop e caratterizzati dall’impiego di smalto colorato su oro giallo e di pietre semipreziose». La collezione Bea Bongiasca è interamente made in Italy e realizzata a mano. Oltre alle collezioni in oro 9k, il brand propone collezioni in oro giallo 18k con pietre ancora più preziose e alcune creazioni con diamanti. La produzione è divisa tra Valenza e Pesaro, «per diversificare i fornitori» sottolinea la designer.
La prima collezione è stata presentata durante una delle Milano Fashion Week nel 2014, nello spazio 10 Corso Como. Da allora sono nate collezioni e oggetti unici. Con la particolarità che ogni pezzo è un mondo di fantasia in miniatura dove ciascuno può immergersi.
Da quel momento Bea ha realizzato collaborazioni con gallerie d’arte e mostrato le sue creazioni al MiArt e alla Design Basel, nel novembre 2015 vince il primo “Premio Giovani Imprese – Believing in the Future” per la categoria gioielli (premio Fondazione Altagamma in partnership con L'Uomo Vogue, Borsa Italiana e Maserati). A gennaio 2017 Bea è stata inserita da Forbes nella seconda classifica annuale dei “30 Under 30 Europe” per le categorie Arts & Dorm Room Founders.
È nel 2019 che apre un monomarca a Milano, in via Solferino, poco prima che scoppiasse la pandemia di Covid 19. Diversi i canali di vendita. Oltre al negozio, il sito beabongiasca.com e al concept store, le sue creazioni si trovano in vendita anche su piattaforme come Net-a-porter, Moda Operandi e Threads.
La società ha registrato un fatturato 2021 di 2,7 milioni di euro (con un incremento del 270% rispetto al 2020). I mercati più forti per l’esportazione dei gioielli sono Usa, Europa e Paesi Arabi. Paesi in cui il brand è presente sono Italia, Germania, Spagna, Belgio, Regno Unito, Grecia, Montecarlo, Svizzera, Usa e Canada, ma anche Messico, Brasile, Venezuela, Libano, Giordania, Kazakistan, Kuwait, Qatar, Cina, Giappone, Sud Corea, Singapore e Taiwan. In tutto sono 78 i punti vendita che nel mondo offrono i gioielli del marchio, di cui 72 all’estero. Ultima creazione è la cassaforte, sempre pop, per custodire i propri monili.
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