Oscar al miglior film

Belfast

di Stefano Biolchini e Andrea Chimento

1' di lettura

Belfast, 1969. I “Troubles”, gli scontri tra protestanti e cattolici, infiammano la capitale. La vita di Buddy, 9 anni, sta per cambiare definitivamente: sommersi dai debiti e allarmati dal clima guerrigliero che si respira in città, i suoi genitori meditano sul trasferimento in Inghilterra, dove il padre lavora. Per il bambino significherebbe dire addio a tutto ciò che ama: la sua città, la compagna di classe Catherine, gli amici e i suoi nonni.
È il film più intimo di Kenneth Branagh, che si ispira alla sua infanzia tra sequenze nostalgiche e toccanti, alternate a momenti più costruiti a tavolino e retorici. Rimane però uno dei grandi protagonisti della stagione dei premi e l'unico titolo che sembra poter insidiare «Il potere del cane» per la vittoria più importante. Ha sette nomination in tutto e non tornerà a casa a mani vuote.

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