Bruxelles: morto il terrorista. Era sbarcato a Lampedusa nel 2011, indagini sulla rete italiana. Il premier belga: più rigore nei rimpatri
Dopo una lunga fuga, il presunto terrorista che si è proclamato soldato dell’Isis è stato individuato dalla polizia e catturato. L’assalitore aveva urlato «Allah akbar»
I punti chiave
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Si chiama Abdesalem Lassoued, ha 45 anni e «tutto sembra indicare» sia lui l’attentatore di Bruxelles che ha ucciso due cittadini svedesi. Lo conferma il ministro presidente della Regione di Bruxelles-Capitale, Rudi Vervoort. L’attentatore fermato a Schaerbeek è stato ferito durante uno scontro a fuoco con la polizia. Colpito al torace, l’uomo è stato trasportato in ospedale dove è morto. L’autore dell’attentato nel quale sono morte due persone di nazionalità svedese, Abdesalem Lassoued, era in fuga da lunedì sera. Un testimone avrebbe visto l’attentatore di Bruxelles in un bar e avrebbe allertato la polizia. Ci sarebbe stato uno scontro a fuoco con colpi sparati sia dal sospettato sia dalla polizia.
Il sospetto autore degli attentati “viveva” in Belgio “in totale incognito. Le autorità svedesi per l’immigrazioni riferiscono inoltre che aveva scontato una pena in prigione in Svezia.
“Al momento pensiamo più a un lupo solitario” che “non era parte di una cellula terroristica”, ha detto il ministro della Giustizia del Belgio, Vincent Van Quickenborne, in conferenza stampa, parlando della modalità d'azione del sospetto attentatore. Il movente che ha portato l'uomo a prendere di mira persone di nazionalità svedese, ha spiegato il ministro, potrebbe essere legato ai roghi del Corano avvenuti in Svezia nei mesi scorsi
I carabinieri del Ros stanno lavorando d'intesa con la Digos e l'autorità giudiziaria di Bologna per ricostruire il percorso fatto in Italia da Abdesalem Lassoued. Uno degli obiettivi è di riuscire a risalire alla sua rete di conoscenze in Italia.
Altre due persone sono attualmente ricercate dalla polizia belga. Lo riportano i media belgi, citando fonti della polizia.- “Non è escluso” che il sospetto autore dell’attentato di ieri sera a Bruxelles, deceduto questa mattina a seguito di uno scontro a fuoco con la polizia, abbia agito insieme a dei complici. Lo ha detto la ministra degli Interni del Belgio, Annelies Verlinden, secondo quanto riportato dai media belgi. Secondo il sito di informazione Sudinfo gli investigatori stanno studiando la possibilità di trovarsi davanti a una cellula terroristica. (
La procura federale del Belgio non esclude più una correlazione tra l’attentato terroristico e il conflitto israelo-palestinese. Lo chiarisce un portavoce della stessa procura dopo che, nelle prime ore successive all’attacco, era stato escluso che il movente del sospetto assalitore potesse essere legato alla situazione in Medio Oriente.
Abdesalem Lassoued, l’attentatore tunisino, era arrivato a Lampedusa nel 2011 a bordo di un barchino. Dopo una permanenza in Italia è andato in Svezia, da dove sembra sia stato espulso. Tornato in Italia, nel 2016 è stato identificato a Bologna dalla Digos come radicalizzato: aveva espresso la volontà di aderire alla jihad e partire per combattere. L’uomo è stato monitorato anche dall’intelligence. In seguito è andato in Belgio. Non si esclude che ieri abbia colpito proprio due svedesi per il malcontento che provava verso il Paese da cui era stato espulso.
Nella capitale belga resta in vigore il livello di allerta 4, il più elevato, sinonimo di minaccia terroristica “grave e imminente”. “Le misure di sicurezza restano attualmente in vigore: maggiore vigilanza e rafforzamento della presenza visibile della polizia”, scrive su X il Centro di crisi nazionale del Belgio.
Il Belgio ha convocato un Consiglio di sicurezza nazionale alle 15:00 per rivalutare le misure di sicurezza, lo ha annunciato il premier belga, Alexander De Croo. Chiuse, per motivi di sicurezza, anche le sale stampa del Consiglio Ue. Nel corso della notte, intanto, sono state effettuate perquisizioni nel quartiere di Schaerbeek, e nel domicilio del fuggitivo: è stata trovata un’arma che assomiglia a quella usata nell’attentato. Lo riferisce la procura federale belga citata da Rtbf. All’emittente risulta che siano state rinvenute diverse armi nelle perquisizioni a Schaaerbeck, anche in un parco nelle vicinanze.
L’attentatore, stando alla ricostruzione dell’emittente LN24, prima di agire avrebbe pubblicato su Facebook un post in riferimento all’omicidio del bambino musulmano di sei anni accoltellato domenica vicino a Chicago. Nel video si fa anche riferimento al Corano bruciato in Svezia da un manifestante la scorsa estate.
Fonti di polizia citate dai media locali riferiscono che l’assalitore ha urlato «Allah akbar», uno degli elementi che ha spinto gli inquirenti a dare priorità alla pista terroristica.
Le scuole a Bruxelles saranno aperte. Lo ha detto il premier belga Alexander De Croo, nel corso di una conferenza stampa. «Secondo l’analisi fatta dall’Ocam, l’organo di coordinamento e analisi della minaccia, non c’è alcuna minaccia specifica per le scuole», ha affermato De Croo, all’indomani dell’attentato di Bruxelles. Il sospetto non rappresentava «una minaccia concreta e imminente». Lo ha assicurato il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne, nel corso di una conferenza stampa insieme al premier Alexander De Croo, durante la quale ha ricostruito quello che si sa dell’uomo.
Il tunisino «ha fatto richiesta di asilo nel nostro Paese nel 2019. È noto per atti sospetti: traffico di esseri umani, soggiorno illegale e minaccia alla sicurezza dello Stato. Nel 2016 - ha detto il ministro - informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. L’informazione è stata verificata, ma non si è potuto fare nulla. Non c’erano indicazioni concrete di radicalizzazione». Secondo la ricostruzione di Van Quickenborne, «all’inizio di quest’anno, avrebbe minacciato via social un occupante di un centro per richiedenti asilo nella regione di Campine. Questa persona lo ha denunciato, aggiungendo che era stato condannato per terrorismo in Tunisia. La polizia ha fermato il sospetto per interrogarlo. E questa presunta condanna per terrorismo ha spinto la polizia giudiziaria federale di Anversa, domenica 15 ottobre, a convocare una riunione prevista per oggi. Nel frattempo, i nostri servizi hanno appreso che il sospettato non è stato condannato per terrorismo in Tunisia, ma per reati comuni. Non si trattava di una minaccia concreta o imminente». Sembra accertato che Abdesalem Lassoued abbia soggiornato in passato a Genova e Bologna.
L’Olanda “segue da vicino la situazione ed è in contatto con le autorità belghe”. Lo ha scritto su X il coordinatore nazionale per l’antiterrorismo e la sicurezza olandese Pieter-Jaap Aalbersberg, in seguito all’attentato di Bruxelles. L’Olanda, scrivono i media locali, ha disposto un rafforzamento dei controlli alla frontiera con il Belgio. La stessa cosa ha fatto la Francia, come confermato dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin.
I video di sostegno all’Isis dell’assalitore
L’attentatore, riporta il quotidiano Le Soir, aveva pubblicato diversi video dove sembrava rivendicare la sua affiliazione allo Stato islamico. «Viviamo per la nostra religione, moriamo per la nostra religione, grazie a Dio» recita una delle clip ora al vaglio degli inquirenti.
Le immagini scattate da un residente mostrano un uomo con una giacca arancione fluorescente e un casco bianco che scende da uno scooter e spara diversi colpi in strada, a quanto si apprende attorno alle 19:15. Le autorità hanno poi chiesto di non difendere altri contenuti analoghi per «rispetto delle vittime». È probabile che i due cittadini uccisi nell’attacco fossero tifosi della nazionale di calcio svedese diretti allo stadio Heysel, dove era in programma una partita con il Belgio per le qualificazioni agli Europei del 2024. L’incontro è stato poi sospeso dopo il primo tempo, con gli spettatori bloccati sugli spalti in attesa di sapere come sarebbe stata organizzata l’uscita.
Il Consiglio musulmano del Belgio, l’organismo rappresentativo della fede islamica e l’interlocutore ufficiale della comunità musulmana belga, ha condannato con la massima fermezza l’attentato commesso a Bruxelles. Secondo quanto riportato dai media nazionali, il Consiglio ha invitato le autorità «ad essere estremamente ferme nel proteggere la nostra comunità nazionale e a far luce il prima possibile» su questo tipo di «conflitti che non ci riguardano».
Il precedente del 2016
Il primo ministro Alexander De Croo ha fatto appello ai cittadini della capitale perché rimangano «vigili» dopo le notizie circolate. «Stiamo monitorando la situazione e chiediamo ai cittadini di Bruxelles di essere vigili» ha dichiarato sui social il premier. Il premier ha dichiarato che ci potrebbe essere un nesso con il terrorismo, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha detto esplicitamente che Bruxelles è stata colpita «di nuovo» da un attentato.
Le autorità non hanno fornito dettagli ulteriori. Il blitz arriva a oltre sette anni dagli attentati del 2016, quando gli attacchi terroristici fra aeroporto e metropolitana avevano ucciso 22 persone a pochi mesi dalla strage di Parigi del novembre 2015. Ora la tensione sta salendo di nuovo dopo che un agguato simile si è consumato ad Arras , nel nord della Francia, dove un giovane di origini cecene ha accoltellato a morte un professore nella sua ex scuola secondaria.
Il timore di una spirale di attacchi dopo la crisi in Israele
Il timore che inizia a diffondersi è di una sequela di violenze in risposta alla crisi Israele-Hamas , come forma di «solidarietà» rispetto alla vittime palestinesi e di sostegno al gruppo islamista che controlla la Striscia.
Il sindaco di Bruxelles-Capitale, Philippe Close, ha annunciato di aver dispiegato forze di polizia in tutta la città per aumentare il grado di sicurezza. «Dopo la sparatoria a Bruxelles, i servizi di polizia si stanno mobilitando per garantire la sicurezza dentro e intorno alla nostra capitale, in cooperazione con il ministro degli Interni, Annelies Verlinden» ha reso noto Close.
Il presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel, ha espresso solidarietà alle vittime e supporto alle forze di sicurezza che sta indagando sul caso. «Il cuore dell’Europa è colpito dalla violenza - ha scritto Michel . Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime dell’attentato mortale nel centro di Bruxelles. Il mio sostegno alle autorità belghe e ai servizi di sicurezza che monitorano la situazione».
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