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Belgrado, studente apre il fuoco a scuola e uccide otto bambini e una guardia

La sparatoria è avvenuta in una scuola primaria nel centro della capitale serba

Serbia, sparatoria a scuola: l'arresto del responsabile

2' di lettura

È di 9 morti il bilancio di una sparatoria avvenuta in una scuola primaria nel centro di Belgrado, dove un adolescente ha aperto il fuoco. Lo riferisce la polizia, precisando che le persone rimaste uccise sono 8 bambini e una guardia dell’istituto. Altri 6 bambini e un insegnante sono rimasti feriti. Il giovane che ha aperto il fuoco nella scuola Vladislav Ribnikar è stato arrestato nel cortile dell’istituto. La polizia lo ha identificato come Kosta K., precisando che è nato nel 2009 ed è uno studente della scuola. In Serbia il ciclo delle scuole primarie è di 8 anni.

Il capo della polizia della capitale Veselin Milic ha fatto sapere che il ragazzo 14enne autore della strage aveva pianificato il suo gesto da almeno un mese. Milic ha aggiunto che il ragazzo era in possesso di una piantina della scuola e di un elenco di compagni di scuola da uccidere. È stato lo stesso pluriomicida, ha detto Milic, a chiamare la polizia informandola di aver sparato a tante persone, ma non ha chiarito il motivo della strage, compiuta con una pistola calibro nove, di proprietà del padre, che è stato arrestato (la polizia ha arrestato anche la madre, mentre il ragazzo non è punibile). L’adolescente conosceva il codice della cassetta di sicurezza in cui il genitore metteva le armi. Il capo della polizia di Belgrado Veselin Milić ha spiegato alla Cnn che il ragazzo aveva in una borsa una pistola da 9mm, un’altra di piccolo calibro e una bottiglia molotov. Sembrerebbe che il padre fosse solito portare il figlio al poligono di tiro.

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Secondo alcuni media, sembra che il giovane, descritto come gentile e assiduo nello studio, fosse vittima di maltrattamenti e scherni da parte di altri compagni di scuola. La strage di Belgrado ha riacceso polemiche e dibattiti sull’intensificarsi di episodi di violenza e intolleranza nelle scuole in Serbia, legati anche alla crescente circolazione di sostanze stupefacenti e molestie sessuali.


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