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In una fase storica in cui l’Italia sta tentando di uscire fuori dalle difficoltà economiche causate prima dalla pandemia e poi dagli effetti della guerra in Ucraina, un aiuto determinante non può che venire dall’enorme patrimonio di beni culturali a disposizione del Paese. E non è forse un caso che anche il Pnrr preveda un apposito capitolo per valorizzare questa vera e propria miniera: oltre 4 miliardi di investimenti.
Già i numeri parlano da soli. Secondo il rapporto «Io sono cultura», realizzato da Fondazione Symbola e da Unioncamere con la collaborazione del Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”, il sistema dà lavoro a 1,5 milioni di persone che producono ricchezza per 88,6 miliardi di euro, di cui 48,6 miliardi (54,9%) generati dai settori culturali e creativi (attività core) e altri 40 miliardi (45,1%) dai professionisti culturali e creativi attivi.
In occasione del Festival dell’Economia di Trento, dal 25 al 28 maggio, una tavola rotonda sarà dedicata proprio a questo tema. Ne discuteranno il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano insieme a Diana Bracco, presidente e amministratrice delegata del Gruppo Bracco, quest’ultima da sempre convinta che la cultura sia «un asset di crescita straordinario per l’Italia, un driver fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile e diffuso sui territori».
SABATO 27 MAGGIO
Beni culturali come miniera d’Italia
I protagonisti: Diana Bracco, (presidente e amministratore delegato Gruppo Bracco); Gennaro Sangiuliano (ministro della Cultura), Stefano Salis (giornalista Il Sole 24 Ore).
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