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Dalla farmaceutica alla cosmetica sino alla materia prima per produrre ceramiche. La produzione di bentonite in Sardegna cresce e riesce a sfruttare “l'onda lunga” che interessa l'Europa. A viaggiare con ritmi che segnano una crescita progressiva c'è anche la miniera a cielo aperto di S'Aliderrru nel Sassarese, dove opera la “Società sarda di bentonite”, azienda controllata dal gruppo Clariant Italia.
A sottolineare che per il materiale «c'è un vero e proprio boom», è Fabio Granitzio, geologo e direttore tecnico della Società Sarda di Bentonite: «Le nostre produzioni continuano a crescere». Il sito sardo, che ha festeggiato il quarantesimo anno di attività, si giova di una produzione annua di 300 mila tonnellate di materia prima che, dopo la fase di estrazione, estrusione ed essiccazione, seguendo «processi sostenibili ed ecocompatibili» arriva nei mercati europei passando per la business unit che poi «trasforma ulteriormente il prodotto nei suoi impianti francesi, tedeschi, spagnoli, polacchi e svedesi». Una crescita che parte da lontano, quando l'attività è iniziata in forma quasi artigianale prima della svolta grazie a investimenti in tecnologia. Poi la la svolta che inserisce il sito sardo nello scenario internazionale seguendo un percorso improntato all'ecocompatibilità e sostenibilità. Dallo scorso anno anche la capacità di coprire l'intero fabbisogno di Clariant tramite l'essiccazione naturale. «Grazie a questo progetto - argomenta Granitizio - la Ssb può ora rinunciare all'utilizzo del proprio forno rotativo alimentato a olio combustibile, un importante traguardo che consente significativi benefici in termini di semplificazione logistica, costi e sostenibilità. Il contributo in termini di abbattimento delle emissioni per il 2022 è stato infatti valutato in circa 13.000 tonnellate di CO2».
Davide Madeddu
Dalla farmaceutica alla cosmetica sino alla materia prima per produrre ceramiche. La produzione di bentonite in Sardegna cresce e riesce a sfruttare “l'onda lunga” che interessa l'Europa. A viaggiare con ritmi che segnano una crescita progressiva c'è anche la miniera a cielo aperto di S'Aliderrru nel Sassarese, dove opera la “Società sarda di bentonite”, azienda controllata dal gruppo Clariant Italia.
A sottolineare che per il materiale «c'è un vero e proprio boom», è Fabio Granitzio, geologo e direttore tecnico della Società Sarda di Bentonite: «Le nostre produzioni continuano a crescere». Il sito sardo, che ha festeggiato il quarantesimo anno di attività, si giova di una produzione annua di 300 mila tonnellate di materia prima che, dopo la fase di estrazione, estrusione ed essiccazione, seguendo «processi sostenibili ed ecocompatibili» arriva nei mercati europei passando per la business unit che poi «trasforma ulteriormente il prodotto nei suoi impianti francesi, tedeschi, spagnoli, polacchi e svedesi». Una crescita che parte da lontano, quando l'attività è iniziata in forma quasi artigianale prima della svolta grazie a investimenti in tecnologia. Poi la svolta che inserisce il sito sardo nello scenario internazionale seguendo un percorso improntato all'ecocompatibilità e sostenibilità. Dallo scorso anno anche la capacità di coprire l'intero fabbisogno di Clariant tramite l'essiccazione naturale. «Grazie a questo progetto - argomenta Granitizio - la Ssb può ora rinunciare all'utilizzo del proprio forno rotativo alimentato a olio combustibile, un importante traguardo che consente significativi benefici in termini di semplificazione logistica, costi e sostenibilità. Il contributo in termini di abbattimento delle emissioni per il 2022 è stato infatti valutato in circa 13.000 tonnellate di CO2».
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