Benzina giù di 30,5 cent al litro, il decreto in vigore da oggi
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legge con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. La misura consiste nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 30,5 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni da oggi, 22 marzo
I punti chiave
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Il decreto legge approvato dal Governo con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina ha previsto la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante per autotrazione. L'effetto delle misure consistono tra l’altro nella riduzione del prezzo di benzina e gasolio di 30,5 centesimi di euro al litro per un periodo di 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2022 è stato pubblicato il decreto ministeriale 18 marzo 2022 e il decreto legge 21 marzo 2022, n. 21 con le «Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina» contenenti le norme che ne riducono il prezzo, che entrano in vigore da martedì 22 marzo. Lo sconto sarà applicato fino al 21 aprile.
Confindustria: «Provvedimento deludente»
A poche ore dal via libera dell’esecutivo al provvedimento, una nota di Confindustria aveva parlato di decreto «deludente perché non risolve strutturalmente il problema dei rincari dei prezzi energetici». L’associazione datoriale ha intravisto «rischi di incostituzionalità sugli extra profitti», e proprio con gli introiti del prelievo del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche il Governo punterebbe a garantire la gran parte della copertura finanziaria del provvedimento (le misure adottate valgono nel complesso 4,4 miliardi), il tutto senza ricorrere a uno scostamento di bilancio.
Le società che distribuiscono e stoccano carburanti minacciano la mobilitazione
È già arrivata, dura, la reazione delle società che distribuiscono e stoccano i carburanti. Assopetroli e Assoenergia hanno messo in evidenza che con il taglio delle accise i carburanti già immagazzinati con la vecchia accisa saranno venduti con la riduzione e quindi «subiranno una fortissima svalutazione rispetto al prezzo di carico» con un «danno enorme per il settore distributivo» che annuncia - se non ci saranno indennizzi - una mobilitazione.
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