Bergamo si connette al territorio con il grande progetto Porta Sud
Rigenerazione urbana. Al via a gennaio una parte delle opere pubbliche comprese nel piano di sviluppo, affidato al gruppo Vitali, che prevede investimenti complessivi per 3,5 miliardi di cui 2,5 da privati
di Giovanna Mancini
3' di lettura
È uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana in Italia. «Sicuramente il più grande in fase di attuazione in questo momento», dice Cristian Vitali, amministratore delegato del gruppo omonimo a cui è stato affidato l’incarico (tramite gara pubblica) di sviluppare e gestire la riqualificazione di Bergamo Porta Sud, un’area di circa un milione di metri quadrati nel centro della città bassa. Una grande progetto che punta a ricucire le aree a nord e a sud dell’ex scalo ferroviario, di cui si parla da decenni e che, finalmente, è entrato nel vivo, con l’obiettivo di concludere entro il 2026 una prima parte delle opere.
«I primi progetti per lo scalo ferroviario risalgono agli anni Quaranta del Novecento – spiega Vitali – e si sono alternate diverse ipotesi mai realizzate, fino a quando l’amministrazione Gori ha cambiato l’approccio allo sviluppo dell’area e, in collaborazione con FS Sistemi Urbani, è stata lanciata la gara per cercare un soggetto privato che realizzasse il masterplan progettuale architettonico e il piano finanziario». Da qui è storia recente: Vitali, grazie alla collaborazione di architetti e professionisti, università e centri di ricerca, si aggiudica nel 2018 la gara. L’investimento complessivo previsto per la riqualificazione ammonta a circa 3,5 miliardi di euro, di cui un miliardo pubblico e 2,5 a carico di privati. Si stima che avrà un’impatto sulla produzione di 1,9 miliardi e genererà 13mila posti di lavoro.
Connessione con il territorio
L’importanza del progetto risiede non solo nelle sue dimensioni, ma anche – e forse soprattutto – nella visione di fondo: rendere Bergamo parte integrante di un sistema infrastrutturale che la connetta con il suo territorio e con il capoluogo lombardo. La riqualificazione di quest’area urbana è infatti in stretta connessione con una serie di opere infrastrutturali che puntano a migliorare i collegamenti tra Bergamo e la città di Milano (in particolare tra gli aeroporti di Orio al Serio con quelli di Linate e Malpensa), ma anche tra Bergamo, le sue valli e i siti produttivi del territorio. «Il progetto Porta Sud ha un ambito di influenza su un’area molto estesa, di oltre 50 milioni di metri quadrati – precisa Vitali –. È un po’ la cerniera di tutti gli investimenti infrastrutturali sul territorio.
I prossimi passi
«A oggi i lavori rispettano il cronoprogramma – assicura Vitali –. Grazie a un accordo con FS Sistemi Urbani, lo scorso dicembre abbiamo acquisito le aree dello scalo, in tutto 250mila mq del milione di mq complessivi». Anche la parte pubblica, che comprende la realizzazione delle stazioni intermodali, delle infrastrutture ferroviarie e infrastrutture viarie, sta per essere messa a terra: si sono concluse le gare di affidamento dei progetti per i collegamenti con l’aeroporto e le nuove linee e-BRT (bus elettrici) e TEP (tramvie), per un totale di circa 850 milioni di euro di lavori affidati. «Ora siamo nella fase di progettazione esecutiva, che terminerà tra novembre e dicembre con la validazione dei progetti, per poi dare il via ai cantieri tra dicembre e gennaio prossimi», precisa l’amministratore delegato.
I dettagli del progetto
Gli investimenti privati coinvolgono invece le aree del vecchio scalo ferroviario di Bergamo, uno dei più grandi scali dismessi italiani, e prevede la realizzazione di un Polo intermodale, che comprenderà la stazione ferroviaria, quella delle autolinee e della linea T1 dei tram, attraversamenti ciclopedonali, aree di sviluppo residenziale (100mila mq), con un grande progetto di social housing al proprio interno, spazi commerciali per circa 38mila mq, con anche un Mercato coperto di 5mila, un campus scolastico per 9mila studenti, 55mila mq di spazi per servizi sanitari, hotel e uffici, spazi espositivi e nuove aree verdi pubbliche. La ricucitura delle due parti della città – storicamente divise dalla ferrovia – avverrà attraverso il «Landbridge», un parco urbano a scavalco dei binari.
I punti di forza del progetto
I punti di forza del progetto, secondo Vitali, sono fondamentalmente tre: «Le connessioni e le infrastrutture. Parliamo di un luogo in cui chi risiede o lavora sarà collegato con gli aeroporti di Milano e quello di Orio, con il centro città e con un territorio contraddistinto da una grande produttività industriale». Inoltre, Bergamo è una città con un’alta qualità della vita e questo, unito al tema delle connessioni, la renderà una valida alternativa a Milano. E qui sta il terzo punto di forza , «il ritorno sull’investimento, che a Bergamo in questo momento è ampiamente competitivo rispetto a Milano – dice Vitali – dato che i valori in crescita nel capoluogo lombardo, l’incremento della domanda e la carenza di offerta stanno determinando uno spostamento degli interessi da parte sia dell’utenza, sia degli investitori sulle aree strettamente connesse».
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