Berlusconi torna a Strasburgo, è l’eurodeputato più anziano
Il debutto nell’emiciclo è denso di significati, cinque anni dopo l’estromissione dal Senato, ma non dalla vita politica, per effetto della legge Severino. Caloroso l’abbraccio con gli europarlamentari azzurri ma anche con gli altri colleghi del centrodestra europeo
di Andrea Gagliardi
3' di lettura
Al via oggi la nuova legislatura del Parlamento europeo dopo le elezioni europee del 26 maggio. Un parlamento con alcune novità rispetto alla precedente legislatura, con il 39% di 'vecchi' eurodeputati ed il 61% di nuovi. Gli uomini rappresentano il 60% e le donne il 40%, la deputata più giovane ha 21 anni ed è danese, del gruppo dei Verdi, mentre il più anziano è Silvio Berlusconi (82 anni). Il leader di Forza il 26 maggio si è presentato capolista in tutte le circoscrizioni tranne che al Centro (dove ha lasciato il posto ad Antonio Tajani) e ha fatto il pieno di voti nel Nord Ovest e nel Sud (con 187mila voti in entrambe). Mentre nel Nord Est ha raccolto 95mila consensi e nelle Isole 90mila, per un totale di 560mila preferenze.
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Il ritorno a Strasburgo dopo l’estromissione dal Senato
Il debutto nell’emiciclo (a quasi una ventina di anni dal suo ultimo incarico come deputato europeo) e la presa di possesso del suo seggio a Strasburgo sono densi di significati, cinque anni dopo l’estromissione dal Senato, ma non dalla vita politica, per effetto della legge Severino. Caloroso l’abbraccio con gli europarlamentari azzurri ma anche con gli altri colleghi del centrodestra europeo. Alla vigilia dell'insediamento della prima plenaria, il leader di Forza Italia ha presieduto una lunga riunione del gruppo dei Popolari europei (ancora il più numeroso con 182 deputati), al quale Forza Italia aderisce, seduto accanto al più giovane parlamentare europeo, l’austriaco Alexander Bernhuber (27 anni). Al suo ingresso nell’aula Robert Schuman è scattato un lungo applauso chiesto dal presidente del gruppo Manfred Weber.
Leadership di Forza Italia sullo sfondo
Oltre tre ore a porte chiuse per decidere il da farsi in un momento delicato per l’Europa, considerato lo stallo sulle nomine ai top job (dal presidente della Commissione a quello del Parlamento Ue). Per il leader di Forza Italia sono in agenda tre giorni di lavoro intensi che rappresentano una pausa rispetto alle tensioni politiche e al dibattito che stanno vivendo gli azzurri, alle prese con minacce di spaccature e liti interne in vista della definizione delle nuove regole affidate ai neo-coordinatori Mara Carfagna e Giovanni Toti e della partita che si è aperta sulle primarie per la leadership.
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La richiesta di un ministero europeo di peso
Berlusconi appare in questi giorni tutto proiettato in una dimensione europea, con un occhio di riguardo per l'Italia. Soprattutto quando rivendica che «l'Italia è uno dei cinque paesi fondatori dell'Ue e quindi ci spetta un rappresentante di peso nella commissione», anche se «oggi purtroppo l'Italia è isolata e il nostro governo non gode della stima degli altri governi». Spazio anche alle dinamiche politiche fra le grandi famiglie europee con la sua proposta di far «cambiare al Partito popolare i rapporti con i socialisti e di poter avviare delle alleanze con i democratici di destra, con i conservatori e con i liberali». L’obiettivo è dare vita ad «un’altra maggioranza che riprenda il progetto dei padri fondatori e non solo
cambi le attuali leggi come ad esempio quella sulle migrazioni».
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Berlusconi: Ppe ha deciso all’unanimità di proporre Weber
Il Cavaliere ha sposato in pieno la posizione del Ppe che tiene duro sulla volontà di avere un proprio candidato alla guida della commissione. «Si deve conservare il principio che si osserva dall'inizio del Parlamento europeo in base al quale è il partito che ha più voti e che ha vinto le elezioni ad indicare chi sarà il presidente della commissione, non c’è alcun motivo per abbandonare questo principio e quindi abbiamo preso all’unanimità la decisione di proporre il nostro Manfred Weber» ha dichiarato al termine della riunione del gruppo del Ppe a Strasburgo. «Se gli altri
membri del parlamento non accetteranno il suo nome proporremo un
altro nome, ma sempre un componente del Ppe» ha aggiunto.
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