Premio Campiello 2022, vince Bernardo Zannoni con “I miei stupidi intenti”
Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale con “La foglia di fico”
di Marco Onnembo
2' di lettura
Bernardo Zannoni con “I miei stupidi intenti” (Sellerio) è il vincitore della sessantesima edizione del Premio Campiello. Un romanzo che parla di un animale, una faina che scopre il mondo, le sue verità e le sue bugie. Una straordinaria metafora della nostra contemporaneità. «Ringrazio chiunque abbia creduto in questo libro – ha commentato a caldo Zannoni con un pizzico di ironia – e ha creduto in me che vengo dal nulla. Non ero preparato a vincere questo libro, così tanto, che non ho preparato alcun discorso».
Il vincitore ha ricevuto 101 voti sui 275 giunti dalla Giuria Popolare composta da trecento lettori anonimi. Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale con “La foglia di fico. Storie di alberi, donne uomini” (Einaudi). Terza Elena Stancanelli, con “Il tuffatore” (La nave di Teseo) mentre quarto è arrivato il grande favorito della vigilia, Fabio Bacà con “Nova”. Quinta Daniela Ranieri con “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” (Ponte delle Grazie).
Gran Teatro La Fenice di Venezia
La cerimonia di premiazione si è tenuta al Gran Teatro La Fenice di Venezia ed è stata trasmessa come di consueto in diretta su Rai 5 e in streaming su Rai Play a partire dalle 20:45 con la conduzione di Francesca Fialdini coadiuvata da Lodo Guenzi, leader del gruppo “Lo Stato sociale”.
Francesca Valente con “Altro nulla da segnalare”
Qualche settimana fa, ad aggiudicarsi il Premio Campiello Opera Prima era stata Francesca Valente con “Altro nulla da segnalare” (Einaudi), mentre ad Antonella Sbuelz è andato il Premio Campiello – Junior, dedicato ai romanzi con protagonisti i ragazzi, con “Questa notte non torno” (Feltrinelli).
Alla memoria di Primo Levi, a cui è stato dedicato un ricordo da Liliana Segre, un premio speciale che – come ha detto Francesca Fialdini, chiamando sul palco il presidente della giuria dei letterati Walter Veltroni - è una sorta di “premio Campiello dei Campielli” in occasione dei sessanta anni del Premio promosso dagli industriali veneti.Durante la kermesse non sono mancati tanti momenti emozionanti, come quelli musicali curati dal cantautore Diodato che, tra le altre, ha proposto delle raffinatissime versioni di “Ritornerai” di Bruno Lauzi e di “L'isola che non c'è” di Edoardo Bennato.
A trionfare nella 27esima edizione del Campiello Giovani, il concorso riservato ai giovani tra i 15 e i 22 anni organizzato dalla Fondazione Il Campiello - Confindustria Veneto, è stato Alberto Bartolo Varsalona. Il vincitore della sezione giovani, 21 anni di Palermo, è uno studente di Lettere classiche, si è aggiudicato il primo posto con il racconto “La spartenza” scelto dalla Giuria dei Letterati, presieduta da Walter Veltroni, tra i cinque arrivati in finale, con la motivazione “di aver usato un linguaggio elegante e raffinato”. Al giornalista, scrittore ed autore televisivo Corrado Stajano è andato il Premio speciale Fondazione Campiello alla Carriera “per essere stato – come recita la motivazione ufficiale - un uomo libero e mai indifferente ha avuto il merito di aver portato la grande letteratura civile nelle case degli italiani”.
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