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Bernini: entro il 30 novembre i regolamenti su Erasmus in Italia

La ministra dell’Università fissa la dead line per la novità contenuta nel regolamento sull’autonomia didattica degli atenei

di Redazione Scuola

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

L’Erasmus italiano è una occasione anche per «fronteggiare la domanda occupazionale sempre più specializzata» e per realizzare questo programma non è necessario «alcun ulteriore intervento normativo» ma «saranno gli atenei a dover adeguare, entro il 30 novembre 2023, i propri regolamenti didattici». Ad anticiparlo era stato nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore e adesso è arrivata anche la conferma della ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, nella sua risposta al question time riguardo «la costruzione di percorsi formativi di ancor più avanzata specializzazione» come «ingegnere-medico o biologo-matematico».

La novità in arrivo

«L'Erasmus italiano - ha detto Bernini - rientra perfettamente negli obiettivi fissati dal Pnrr, per incrementare la flessibilità dell'offerta formativa e della interdisciplinarità dei corsi di studio. Elementi indispensabili ’anche’ per fronteggiare una domanda occupazionale sempre più specializzata”. “Una serie di modifiche alla disciplina vigente delle classi di laurea consentirà di raggiungere questi scopi” ha chiarito il ministro.

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La dead line

La titolare del Mur ha spiegato inoltre che «il Regolamento delle classi di laurea che ho appena firmato permetterà agli studenti di costruire un percorso formativo sempre più personalizzato, che prevede il riconoscimento dei crediti formativi di esami sostenuti in altri atenei italiani, rispetto a quello di frequenza, sulla base di convenzioni tra le università e del modello del programma di Erasmus internazionale» e «per essere operativo questo programma non ha bisogno di alcun ulteriore intervento normativo: saranno gli atenei a dover adeguare, entro il 30 novembre 2023, i propri regolamenti didattici».
Bernini ha rilevato che «l'obiettivo è valorizzare il più possibile l'autonomia degli atenei ma soprattutto degli studenti. Ciascuno deve potersi cucire addosso un percorso di studi che risponda ai suoi interessi, associando più opzioni formative proposte nell'ateneo di iscrizione oppure disponibili in un altro ateneo italiano».

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