Biblioteca Castronovo, una rinascita meridionale per i libri dello storico
di Paolo Bricco
4' di lettura
Valerio Castronovo, uno dei più influenti decani della storiografia italiana, ha donato la sua biblioteca alle Arti Grafiche Boccia, l’impresa di Salerno che ordinerà, raccoglierà e organizzerà i volumi per poi metterli a disposizione dei ricercatori professionali, degli studenti e dei semplici appassionati di storia italiana ed internazionale dell’Ottocento e del Novecento. Un intento che si realizzerà nella seconda parte di quest’anno.
Castronovo, classe 1935, ha una pubblicazione vasta ed eterogenea, ma probabilmente il suo lavoro più importante resta Giovanni Agnelli, la biografia del fondatore della Fiat, pubblicata nel 1971 da Utet e considerata tuttora uno dei prodotti migliori della ricerca scientifica italiana sulla figura del Senatore in particolare e sulla leadership delle élite italiane del Novecento in generale. «In tutto – spiega Castronovo, che dal 2000 è anche commentatore ed editorialista del Sole 24 Ore – sono venticinquemila volumi. Il 40% è composto da titoli stranieri. La grande maggioranza proviene dai fondi del Centro studi per la documentazione storica ed economica dell’impresa, che ho creato a Torino nel 1982 e che ho poi trasferito a Roma. Il Centro studi, che ha funzionato fino al dicembre 2020, aveva come missione culturale lo studio della storia delle imprese in Europa dall’Ottocento ad oggi».
Nella biblioteca conferita alle Arti Grafiche Boccia, non ci sono testi antichi. Dunque, non è una biblioteca per bibliofili. Sono libri di lavoro serviti a condurre le ricerche personali di Castronovo e quelle degli storici che, in questi trentotto anni, hanno frequentato il Centro studi per la documentazione storica ed economica dell’impresa. E sono libri che riguardano anche la formazione di Castronovo come giovane studioso, che prima di dedicarsi alla storia dell’impresa e alla storia delle classi dirigenti economiche e politiche italiane del secolo scorso, ha realizzato studi e comparazioni sulla cultura e l’amministrazione degli Stati italiani fra il Cinquecento e il Seicento.
La versatilità di questa biblioteca rispecchia quindi il percorso intellettuale di chi, nel dopoguerra, si è formato sugli studi più tradizionali per poi, poco alla volta, spostarsi
su una contemporaneità novecentesca non sempre, almeno in un primo momento, pienamente accettata come degno oggetto di studio dall’accademia.
In questi venticinquemila titoli, le due correnti culturali maggiormente rappresentate sono le scienze politiche e sociali e la storia contemporanea dall’Ottocento all'età contemporanea. «I due intellettuali più importanti per la mia formazione – riflette Castronovo – sono stati John Maynard Keynes e Norberto Bobbio». Un altro punto di riferimento torinese è stato sicuramente Alessandro Galante Garrante. Interessante, dunque, che nella specificità culturale delle sue origini, Castronovo ritrovi sia il pensiero economico dell’autore della Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta sia il pensiero politico di un filosofo come Bobbio che, con la cristallinità del suo linguaggio e con la chiarezza della sua lezione, ha influenzato generazioni di intellettuali di formazione torinese che poi si sono dedicati ad altro.
La biblioteca di Castronovo costituisce il risultato della stratificazione del suo lavoro personale e dell’attività del Centro da lui fondato: non compaiono nuclei esterni provenienti da biblioteche di altri intellettuali.
Nella biblioteca donata alle Arti Grafiche Boccia non ci sono soltanto i saggi. Esiste anche una significativa parte di pubblicazioni periodiche, sia di natura pubblicistica sia di natura scientifica. Della biblioteca fanno parte il settimanale “Il Mondo”, la storica rivista fondata da Mario Pannunzio nel 1949 (collana completa fino alla chiusura, avvenuta nel1966). Quindi, la rivista trimestrale “Quaderni Storici” edita da Il Mulino di Bologna (a partire dal 1977; collana incompleta, circa un centinaio di numeri). C’è, poi, la collezione completa di “Prometeo”, la rivista trimestrale di scienze e storia fondata da Castronovo nel 1983 (grazie al forte sostegno di Leonardo Mondadori e di Mario Formenton): una rivista di ispirazione internazionale nata per favorire il dialogo interdisciplinare tra le discipline umanistiche e le scienze dure (153 numeri, fino a marzo 2021).
Nella sua vasta produzione, Castronovo ha pubblicato per Laterza nel 2010 il volume Cento anni di imprese. Storia di Confindustria 1910-2010 e, nel 2013, il volume L’Italia della piccola industria. Dal dopoguerra ad oggi.
Dal 2009 al 2013 Vincenzo Boccia, oggi amministratore delegato delle Arti Grafiche Boccia, è stato presidente della Piccola Industria di Confindustria e, dal 2016 al 2020, è stato presidente di Confindustria. «L’amicizia con Castronovo – spiega Boccia – nasce anche dalla profonda riconoscenza che tutti noi imprenditori nutriamo verso di lui, perché grazie ai suoi studi è stato possibile avere, in oltre mezzo secolo di lavoro intellettuale che lo ha reso uno dei contemporaneisti italiani più accreditati e autorevoli, uno sguardo a 360 gradi sull’economia e sulla società italiana. Sia sul fenomeno della grande impresa, per esempio la Fiat su cui Castronovo ha scritto testi fondamentali, sia sulla piccola e la media impresa, che soprattutto a partire dagli anni 90 è diventata l’architrave del nostro modello di sviluppo».
Castronovo, che nel 2016 sempre con Laterza ha pubblicato la monografia Arti Grafiche Boccia. Un’impresa all’avanguardia, ha iniziato a parlare con Vincenzo Boccia di questa ipotesi un anno fa. «È piaciuta subito ad entrambi – spiega Boccia – l’idea che la biblioteca di un grande intellettuale del Nord, che si è formato all’università di Torino laureandosi con Guido Quazza, che ha insegnato storia moderna all’università di Milano dal 1967 al 1971 e che ha insegnato storia contemporanea dal 1972 al 2004 all’università di Torino, potesse trovare una nuova vita in una impresa del Sud. La biblioteca verrà ospitata in una palazzina nell’area industriale di Salerno e sarà, appunto, gestita secondo il criterio della massima apertura agli studiosi e agli appassionati di storia contemporanea, italiana ed europea».
Castronovo e Boccia hanno identificato in Mauro Giancaspro il curatore di questa iniziativa.
Sarà lui ad avere il compito sia di catalogare sia di organizzare questa considerevole mole di saggi e di pubblicazioni.
Giancaspro è lo storico direttore della biblioteca nazionale di Napoli, che con i suoi due milioni di libri ha una specificità umanistica fondamentale: vi sono custoditi, per esempio, gli scritti di Benedetto Croce e le Carte Ranieri, che contemplano un buon 90% degli scritti di Giacomo Leopardi. «L'elemento interessante di questa operazione - osserva Giancaspro - è che si va a costituire al Sud, in una città vivace e operosa come Salerno, un nocciolo duro documentale ed editoriale che non potrà non attirare gli studiosi di storia economica e di storia dell’impresa e che, magari, ne solleciterà la formazione di nuovi».
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