Biciclette pronte a superare i 2 milioni di vendite. L’ebike traina il mercato
Settore in controtendenza rispetto all’industria manifatturiera. Da Shimano a Scott, dalle ecargo all’antifurto per ebike, le ultime novità da Rimini
di Alessandra Schepisi*
7' di lettura
RIMINI - Più voglia di bici era già nell'aria prima del Covid. Le due ruote stavano vivendo una fase di rinascita, ma con la pandemia questa voglia sembra essere esplosa. Desiderio di stare all'aria aperta, necessità di una mobilità alternativa che assicuri distanziamento sociale e soprattutto bonus mobilità - nonostante questa misura non sia ancora operativa - hanno contribuito a far schizzare le vendite.
Le ultime stime dell'Ancma - Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo di Confindustria - prevedono per il 2020 due milioni e 50mila pezzi venduti, quasi 350mila in più del 2019 con un incremento che sfiora il 20 per cento.
A fare la parte del leone ancora le ebike in costante crescita ormai da anni, ma il segno più ci sarà anche per i modelli tradizionali. «Dati stimati per difetto - spiega Piero Nigrelli, responsabile settore bici di Ancma - in quanto la capacità produttiva e distributiva delle aziende ha faticato a stare dietro alla straordinaria e improvvisa domanda di bici che si è verificata soprattutto nel mese di maggio quando, in soli 30 giorni, sono state vendute 540mila bici con un 60 per cento in più rispetto allo stesso mese dell'anno precedente e che ha lasciato vuoti molti magazzini sia in Italia sia all'estero, portando a un inevitabile successivo rallentamento delle vendite e delle consegne di bici».
Le fabbriche hanno comunque cominciato a lavorare al massimo della capacità produttiva per soddisfare la domanda al punto che, che secondo alcune anticipazioni del Rapporto Artibici 2020 che Confartigianato presenterà a ottobre,«il bimestre giugno-luglio 2020 fa segnare un aumento della produzione del 20,2 per cento rispetto allo stesso bimestre del 2019, in forte controtendenza rispetto al calo tendenziale del 10 per cento della media del manifatturiero».
Altro aspetto interessante sono le previsioni di vendita sul 2021: «L'ultimo incentivo all'acquisto di bici - spiega ancora Nigrelli - risale al 2009 quando le vendite arrivarono a due milioni per poi rallentare negli anni successivi fino a scendere a 1milione e 500-600mila l'anno e poi di nuovo risalire ulteriormente a partire dal 2014. Per il 2021 invece è molto probabile che questo crollo non ci sarà perché questa volta, insieme agli incentivi, sono state introdotte misure a favore di chi usa la bici soprattutto in città».
Da capire a questo punto se ci sarà stato un incremento delle vendite di city bike rispetto ad altri segmenti, analisi che verrà condotta nei primi mesi del 2020.
Il successo dell’Italian Bike Festival
Intanto però, a testimonianza dell'interesse crescente per le due ruote, è il successo della terza edizione dell'Italian Bike Festival che si è tenuto al Parco Fellini di Rimini dall'11 al 13 settembre e che, nonostante i necessari limiti imposti dal Coronavirus, è riuscito ad attrarre 25mila utenti registrati. L'anno scorso erano stati 40mila ma non essendo la registrazione obbligatoria, la cifra poteva comprendere anche persone non realmente interessate all'evento.
Trecento i brand presenti (tra questi Trek, Cannondale, Bianchi, Bmc, Ktm, Shimano, Scott, Sram, Atala, Bianchi, Briko) per un area espositiva di 45mila metri quadri compresa di pista per testare in anteprima i nuovi modelli di bici, occasione unica visto che si è trattato dell'unico evento fieristico aperto al pubblico in Europa a non essere stato cancellato per Covid. Eurobike, che si sarebbe dovuta tenere a inizio settembre, è stata spostata dal 24 al 26 novembre, ma solo con formula B2B, esclusivamente per addetti ai lavori.
Confermate intanto le date dell'Italian Bike Festival per il 2021, dal 10 al 12 settembre sempre al Parco Fellini, e la prima grande novità: l'apertura al comparto del running, mentre si sta già lavorando all'organizzazione di una manifestazione in primavera dedicata alla mobilità urbana. «C'è una grande voglia di bici- conferma Fabrizio Ravasio, uno degli organizzatori-: quelli passati sono stati mesi incredibili e siamo rimasti tutti strabiliati per le code davanti ai negozi, situazione mai verificatasi negli anni precedenti e non riconducibile solo al bonus».
Interesse che, anche quest'anno, a Rimini si è riversato soprattutto sulle ebike e sul segmento E-MTB, quello che di fatto ha dominato la scena.
L’ebike domina la scena
«Le ebike - dice Marco Cittadini, responsabile pr and communication di Shimano Italia - stanno conquistando sempre più mercato all'interno dell'industria della bicicletta». E tra l'altro proprio un sondaggio di Shimano realizzato quest'anno su un campione di 13mila cittadini europei ha rivelato come il 30 per cento degli italiani fosse interessato all'acquisto di una ebike contro il 17 della media europea.
L'azienda giapponese ha presentato a Rimini in anteprima il nuovo motore Shimano EP8. «Con un peso di due chili e 600 grammi è il motore più leggero di tutti i concorrenti che offrono questo prodotto analogo sul mercato - dice Cittadini -: una trasmissione svincolata dal motore e in grado di sviluppare 85 Nm di coppia, con un aumento del 21% rispetto al precedente Shimano Steps E8000, una ragionevole misura della potenza erogata che permette a chiunque, esperto o neofita, di andare più lontano e oltre i propri limiti».
«L'obiettivo - spiega ancora Cittadini - è quello di alleggerire il ciclista da una serie di fatiche connesse con il pedalare soprattutto quando si tratta di terreni sconnessi come quelli di mountain bike e raggiungere vette fino a quel momento solo sperate, risparmiando energie. Il contributo del ciclista alla pedalata ovviamente resta importante ma con una assistenza progressiva, fluente e naturale».
L’ebike ultraleggera da corsa
Ultima arrivata nel mondo delle ebike è la bici da strada. Scott ha lanciato il telaio per bici da strada con assistenza elettrica più leggero sul mercato fino ad oggi mai realizzato: 1.040 kg per un peso completo della bici di 10,75 kg. Si chiama Addict eRIDE, disponibile in quattro diversi modelli, inclusa una versione Contessa dedicata alle donne come parte della collezione Contessa Signature di Scott, lanciata di recente. Primo prezzo da 4.499 fino a 12mila euro e sarà disponibile sul mercato da novembre.
«C'è stata una grande resistenza fino a pochi anni fa da parte del consumatore medio italiano all'ebike, ma ora il mondo delle mountain bike elettriche è sdoganato - dice Nicola Gavardi, communication manager di Scott - mentre il mondo della pedalata assistita su strada è ancora una novità e ci vorrà qualche anno fino a che possa venire digerito dal consumatore medio, ma siamo certi come tutte le cose che il futuro avanza e nel tempo prenderà il suo spazio ».
«La linea E-MTB in Scott rappresenta il 50 per cento della collezione ma in altre aziende arriva anche all'80-90 per cento - aggiunge Guido Camozzi, responsabile prodotto di Scott -. La ebike, nata con le city bike, ha creato invece un mondo con le mountain bike elettriche dove proliferano gare e competizioni, un trend inarrestabile, mentre l'urban rimane ancora indietro. Gli italiani per una city bike sono disposti a spendere in media 200 euro, in Germania anche 1.200». Una city bike elettrica è dunque considerata proibitiva a livello di costo.
La moto va in ebike
Anche le case motociclistiche guardano con interesse alle ebike. Vent, azienda di Introbio in provincia di Lecco, eccellenza di nicchia in Italia delle moto sportive, è entrata quest'anno nel mercato con due prodotti di altissima gamma presentati ufficialmente all'Italian Bike Festival : la LDV500RR e la LDV500 . Prodotte in tiratura limitata e proposte con un prezzo accessibile a pochi sono mountain bike interamente in carbonio.
«Si tratta di due versioni diverse - spiega Quirino Tironi, ad di Vent -: la LDV500RR ad uso prettamente sportivo, fuoristrada, equipaggiata per essere maltrattata e la LDV500, molto più raffinata con cambio elettronico, alzasella elettronico e tante peculiarità di tecnologia avanzata che vogliamo lanciare nel mondo della moda rivolgendoci a una nicchia di persone che vogliono un oggetto bello da usare anche in città».
Rivoluzione ecargo per la mobilità urbana
Se oggi sono le mtb a trainare il settore delle ebike, il futuro della pedalata assistita secondo molti si chiamerà cargo. In nord Europa sono considerate l'ultima frontiera non solo della logistica ma della mobilita urbana sopratutto delle famiglie.
In Italia, dove ancora stentano a prendere piede, non mancano però marchi interamente made in Italy come Bcargo e Bicicapace presenti con i loro stand all'Italian Bike Festival . «Preferiamo chiamarle Utility bikes - spiega Francesco Lombardi, progettista e ad di Bicicapace - perché sono mezzi che aumentano le funzionalità della bici consentendo, come fossero utilitarie, di trasportare borse della spesa e bambini, ma compatte, mentre il termine cargo spesso identifica un mezzo lungo oltre due metri e con un cassone a volte non molto comodo».
Il prezzo va da 1200 a 2000 euro per quelle tradizionali e da 3600 a 5000 euro per quelle elettriche.
L’antifurto per ebike
Essendo più costose, le ebike potrebbero essere più soggette ad eventuali furti rispetto alle bici tradizionali. Di qui lo sviluppo anche di una serie di servizi dedicati. A Rimini Trackting, pmi italiana con sede nelle Marche, ha presentato in anteprima Evo, antifurto smart per le due ruote elettriche. «L'azienda nasce dalla mia vicenda personale - racconta l'ad Claudio Carnevali - quando due anni fa mi sono visto rubare la moto sotto casa. Da lì l'ingresso nel settore moto e auto, e da quest'anno la scelta di portare l'esperienza di Trackting anche sulle e-bike. Un antifurto invisibile nascosto nei vani tecnici della batteria non rilevabile dai ladri,che si attiva tramite movimento, e permette la geolocalizzazione esatta della bici. Sul mercato da novembre costerà 179 euro e verrà venduto insieme ad una assicurazione per furto.
I pionieri svizzeri
E di certo a Rimini non poteva mancare Flyer, l'azienda svizzera pioniera in Europa per la ebike. La prima bici elettrica Flyer nacque sulle colline dell'Emmental nel lontano 1993. A costruirla con le sue mani Philippe Kohlbrenner con una batteria da 12V fissata al telaio di una normale bici da uomo, collegata a un motore di un tergicristalli di un camion, un amperometro e alcune pulegge.
La leggenda narra che sua moglie cucinasse così bene che a pranzo lui volesse sempre tornare a casa, ma a un certo punto quei 300 metri di salita da affrontare ogni volta iniziarono a sembrargli troppi, così gli venne l'idea di installare un motore sulla sua bicicletta.
A Rimini l'azienda ha festeggiato i suoi primi 25 anni di vita presentando un'e-bike specificatamente progettata per i ciclisti alti e robusti e una e-mountain-bike pensata per il più esigente uso enduro.
Nel 2008 Flyer realizzò un'indagine di mercato che prevedeva che nel 2024 si sarebbero vendute solo bici elettriche. Manca poco e adesso qualcuno comincia a dargli ragione.
* Alessandra Schepisi conduce su Radio24 “A ruota libera”, programma di Radio24 dedicato alla bici ogni domenica alle 16 e in podcast
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