ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’incontro a Londra

Biden e Sunak divisi su Nato e Ucraina

In quaranta minuti di colloquio non si riesce a superare le divergenze su munizioni all’Ucraina, Kiev nella Nato e prossima guida dell’Alleanza

di Nicol Degli Innocenti

Il primo ministro britannico Rishi Sunak e il presidente Usa Joe Biden

3' di lettura

LONDRA - Intensa giornata londinese per Joe Biden: il presidente degli Stati Uniti, atterrato ieri sera nella capitale, stamani ha incontrato il premier britannico Rishi Sunak a Downing Street e poi è stato ricevuto da Re Carlo III al castello di Windsor.
L'alleanza tra Usa e Regno Unito è «solida come una roccia», ha affermato Biden dopo i 40 minuti di colloquio con Sunak nel giardino della residenza del premier a Westminster. I due leader si sono incontrati cinque volte negli ultimi cinque mesi e i rapporti sono di «stretto dialogo e profonda amicizia».

Divergenze su tre questioni

Ci sono però divergenze di fondo su tre questioni importanti. La prima è la decisione di Biden di inviare in Ucraina bombe a grappolo, che sono state bandite da oltre cento Paesi, tra cui il Regno Unito. Downing Street ha fatto sapere che i due leader hanno discusso della “difficile scelta” fatta dagli Stati Uniti che è stata “forzata dalla guerra di aggressione della Russia”. Sunak ha quindi mantenuto la posizione britannica contraria all'utilizzo delle bombe a grappolo, ma non intende criticare la decisione di Washington.

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La seconda divergenza di opinione riguarda l'accesso dell'Ucraina alla Nato. Sunak si è schierato a favore di un ingresso il più rapido possibile di Kiev nell'Alleanza, mentre Biden ha frenato, dicendo che il Paese “non è ancora pronto”. La questione verrà discussa al summit della Nato in Lituania. Downing Street ha minimizzato ogni contrasto tra i due leader, dicendo che Londra «sostiene l'adesione dell'Ucraina, ma i meccanismi dovranno essere discussi con gli alleati della Nato». Il terzo tema spinoso è la nomina del prossimo segretario generale della Nato. Secondo voci insistenti, Biden avrebbe posto il veto alla candidatura di Ben Wallace, il ministro della Difesa britannico, un ex militare rispettato per la sua competenza in materia. I media britannici hanno parlato di presunti “pregiudizi anti-britannici” del presidente Usa, che si dichiara orgoglioso delle sue radici irlandesi. Secondo alcuni Wallace sarebbe “persona non grata” perché quando era militare ha servito in Irlanda del Nord.

Il successore di Stoltenberg

Anche su questo tema Downing Street ha minimizzato ogni contrasto, e la questione comunque è diventata meno urgente in seguito alla decisione di prorogare per un altro anno il mandato dell'attuale segretario generale Jens Stoltenberg (secondo alcune voci per consentire a Ursula von der Leyen di prendere il suo posto una volta terminato il suo incarico di presidente della Commissione Ue).

Sì alla Svezia nella Nato

Completo accordo invece tra Usa e Regno Unito sul fatto che la Svezia deve entrare a far parte della Nato il prima possibile. Sia Sunak che Biden partiranno stasera per Vilnius per presenziare al summit dell'Alleanza nella speranza di convincere la Turchia a togliere il veto all'adesione di Stoccolma. Prima di partire per la Lituania Biden è stato ricevuto con tutti gli onori a Windsor Castle, dove la banda militare delle Welsh Guards ha suonato l'inno nazionale americano. Il tema della sostenibilità è stato al centro dei colloqui con Re Carlo III, che il presidente americano ha lodato per i suoi decenni di impegno per la tutela dell'ambiente. “E' stato un grande pioniere”, ha detto Biden. Presenti a Windsor anche il ministro dell'Energia e di Net Zero britannico Gran Shapps e John Kerry, inviato speciale Usa per il clima.

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