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Biden: «Non mi scuso per l’abbattimento del pallone-spia cinese»

Ma il Presidente apre al dialogo con Xi Jinping. Al Paese: gli altri tre oggetti volanti distrutti probabilmente erano per ricerca o ricreazione.

di Marco Valsania

Usa, Biden: "Abbatteremo ogni oggetto che minaccia gli americani"

3' di lettura

Joe Biden, nelle sue prime, ampie dichiarazioni alla nazione sulla crisi dei palloni-spia e degli oggetti volanti misteriosi nei cieli americani, ha affermato che gli ultimi tre “unidentified flying objects” abbattuti con ogni probabilità non facevano parte di attività spionistiche o di sorveglianza estere. Una presa di posizione che è parsa voler rassicurare la popolazione, anche se ha sollevato sospetti di reazioni sproporzionate da parte dell’amministrazione in almeno alcuni dei recenti episodi.

Diverso per Biden l’abbattimento del primo aerostato scoperto, un grande dirigibile-spia cinese nella valutazione della Casa Bianca. “Non mi scuso”, ha detto riferendosi alla distruzione del pallone cinese. In un potenziale segno della volontà di evitare eccessive escalation delle tensioni, ha tuttavia aggiunto di essere pronto a riaprire linee di comunicazione con Pechino, compreso un colloquio al più presto con Xi Jinping, e di non voler una “nuova Guerra Fredda”.

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“Siate certi - ha detto - Se qualunque oggetto presenta una minaccia alla sicurezza della popolazione americana, lo farò abbattere”, ha affermato Biden. I tre oggetti scoperti dopo il primo pallone-spia di Pechino sono stati eliminati per “ragioni di cautela”, legate a possibili rischi per il traffico aereo civile.

Biden ha anche annunciato nuove iniziative di sicurezza e prevenzione davanti alla cosiddetta “crisi dei palloni”: ha detto che scatteranno nuovi “protocolli” per identificare e catalogare gli oggetti. E che saranno aggiornate normative domestiche mentre il Segretario di Stato Antony Blinken spingerà per nuove colloqui globali sulle questioni di sicurezza poste dagli aerostati e la necessità di nuove norme globale.

Parlando dalla Casa Bianca, il Presidente ha minimizzato lo spettro di una generalizzata nuova minaccia posta da oggetti nei cieli Usa. “Nulla suggerisce” che gli ultimi tre rilevati e distrutti siano legati a programmi di spionaggio cinesi o di altre nazioni, ha detto degli altri tre oggetti scovati e distrutti. Probabilmente, ha aggiunto citando il giudizio dell’intelligence Usa, erano legati a usi di ricerca privata, da parte di aziende o istituti, oppure ricreativi”. Biden ha anche asserito che le scoperte non sono indicazione di improvvisi aumenti nel numero di simili oggetti nei cieli, anche se ha precisato che squadre di analisti li stanno tuttora “esaminando” a fondo.

L’abbattimento del primo oggetto, il grande pallone-spia cinese, ha invece voluto lanciare un messaggio chiaro contro ogni violazione dello spazio aereo e della sovranità territoriale statunitense. Biden ha tuttavia porto esplicitamente anche un ramoscello d’ulivo. “Non vogliamo un conflitto con la Cina, ma una concorrenza” gestita “in modo responsabile”. E ha auspicato di poter parlare presto con il leader cinese Xi dopo che all’ombra del pallone-spia i contatti bilaterali si sono di fatto congelati.

Il discorso del Presidente era stato presentato come la “risposta ai recenti oggetti aerei”. La sua genesi è rivelatrice della miscela di tensioni e confusione attorno al fenomeno. E' arrivato dopo che le autorità americane, l'intelligence e l'Fbi hanno recuperato significativi resti fisici del pallone-spia cinese abbattuto mentre sorvolava gli Stati Uniti e delle sue tecnologie di sorveglianza a bordo, un episodio al quale ha fatto seguito la distruzione di altri tre oggetti volanti non identificati e di origine oscura parsi più piccoli e meno minacciosi ma che la Casa Bianca ha temuto interferissero con voli civili. Funzionari dell'amministrazione hanno poi indicato che i tre oggetti erano probabilmente commerciali e a scopi “benigni”. Sul pallone cinese l'interrogativo è se la rotta attraverso gli Usa sia stata pianificata dalle forze armate cinesi o sia stata involontaria.

Davanti all'improvviso allarme sulla sicurezza dei cieli numerosi esponenti del Congresso hanno comunque invocato la necessità di sue spiegazioni al Paese di quanto avvenuto. L'opposizione repubblicana ha attaccato la sua riposta finora come troppo debole. In rapida successione Biden ha accusato Pechino di violare lo spazio aereo Usa e di aver creato un vasto programma di spionaggio dai cieli con sofisticati aerostati. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha subito cancellato una visita a Pechino e sono scattate messe al bando di alcune società cinesi specificamente legate ai programmi aeronautici e aerospaziali militari. Il Pentagono ha anche ricalibrato i radar e rafforzato i sistemi per scoprire e monitorare meglio palloni aerostatici e simili.

Le mosse americane hanno scatenato repliche cinesi, alzando la temperatura tra le due potenze. La Cina ha definito la reazione americana “isterica” e infondata e si è riservata la decisione di prendere “contromisure”. Ha denunciato che anche Washington avrebbe violato lo spazio aereo cinesi con aerostati-spia per almeno dieci volte dal 2022 a oggi, un fatto smentito dalla Casa Bianca. Nelle ultime ore ha fatto scattare nuove sanzioni contro due grandi aziende Usa della difesa, Lockheed e Raytheon, ufficialmente per le loro forniture di armi a Taiwan.

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