Biden sblocca 1 milione di barili di petrolio al giorno per sei mesi. Prezzi giù
La quantità totale liberata dalle riserve strategiche potrebbe ammontare a 180 milioni di barili
I punti chiave
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L’amministrazione Biden ha deciso di sbloccare circa un milione di barili di petrolio al giorno dalle riserve strategiche Usa. «Si tratta di una decisione senza precedenti» sottolinea l’amministrazione Usa. L’obiettivo è compensare i problemi di fornitura sui mercati causati dalla Russia con la guerra contro l’Ucraina. La quantità totale liberata dalle riserve strategiche ammonterà a 180 milioni di barili, equivalenti a un periodo di circa sei mesi. Saranno comunque necessari alcuni mesi (non giorni) perché la produzione raggiunga il livello voluto. Alle 19.30, le 13.30 locali, Biden parlerà dalla Casa Bianca sulle misure per ridurre l’impatto della guerra di Putin sui prezzi dell’energia.
L’impatto sui prezzi dell’annuncio
Dopo l’annuncio, il petrolio ha iniziato a scendere bruscamente e ha chiuso con un tonfo a New York, dove le quotazioni perdono il 6,22% a 101,11 dollari al barile. Intanto il rublo recupera sul dollaro e torna di slancio ai valori pre-invasione, attestandosi a quota 76 contro il dollaro. Il piano di Biden sarebbe accompagnato da una spinta diplomatica sull’Agenzia Internazionale dell’Energia per coordinare un rilascio globale che coinvolga anche parte di altri paesi. Una decisione finale non è stata raggiunta, ma la Casa Bianca potrebbe fare un annuncio sulla propria operazione già in giornata. I futures del West Texas Intermediate sono scesi fino al 5,5% giovedì sui segni che gli Stati Uniti stavano considerando il rilascio. La mossa potenziale arriva mentre l’Opec+ resiste alle pressioni degli Stati Uniti per aumentare la produzione per facilitare i prezzi.
L’Arabia Saudita dà priorità ai rapporti con la Russia
Riyadh ha dato priorità alla sua relazione con Mosca, co-leader dell’alleanza Opec+, e il cartello insiste che non c’è carenza di petrolio sul mercato. Il gruppo si riunisce giovedì e ci si aspetta che approvi solo un modesto aumento dell’offerta. La Casa Bianca fa sapere che il presidente Biden parlerà dei suoi sforzi per ridurre i prezzi dell’energia «e abbassare i prezzi della benzina alla pompa per le famiglie americane». Biden punta a far rallentare il ritmo dell’inflazione e ridurre i prezzi della benzina in particolare in concomitanza l’avvicinarsi delle elezioni di metà mandato degli Stati Uniti a novembre.
Che succede alla pompa di benzina
Nonostante le assicurazioni dell’amministrazione sul fatto che i prezzi alla pompa sarebbero scesi nel 2022, sono invece aumentati drammaticamente, con la benzina che in California attualmente costa quasi 6 dollari al gallone, secondo il club automobilistico AAA. La media nazionale è di 4,24 dollari, secondo il gruppo. Biden ha già ordinato due grandi rilasci di petrolio dalle riserve statunitensi negli ultimi sei mesi: 50 milioni di barili a novembre e altri 30 milioni a marzo, dopo l’invasione della Russia. I precedenti rilasci hanno avuto un effetto limitato sui prezzi: i prezzi medi alla pompa degli Stati Uniti sono aumentati dopo che l’amministrazione ha iniziato a discutere il suo primo rilascio lo scorso autunno.
L’azione di lobbying della Casa Bianca
L’amministrazione Biden ha allo stesso tempo anche lottato per convincere le nazioni dell’Opec ad aumentare la produzione tanto da ridurre i prezzi della benzina negli Stati Uniti. Anche se il petrolio nella riserva è stato venduto o scambiato circa due dozzine di volte, anche per mitigare le interruzioni di fornitura, ridurre il deficit e compensare la spesa federale, non è mai stato su questa scala. Al 25 marzo, la riserva aveva 568 milioni di barili rimanenti, secondo i dati del Dipartimento dell’Energia. Biden ha discusso le forniture di petrolio e il potenziale per un altro giro di rilasci dalle riserve durante gli incontri con gli alleati in Europa la scorsa settimana, secondo il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan che ha detto che la questione è stata un «importante argomento di conversazione» in una riunione del G-7.
La partnership con l’Unione europea
In Europa, Biden ha anche annunciato un accordo con l’Ue per fornire all’Unione 15 miliardi di metri cubi in più di gas naturale liquefatto quest’anno, per ridurre la dipendenza del continente dalle forniture russe. Le nazioni dell’Ue hanno messo in atto piani per eliminare gradualmente la loro dipendenza dalle esportazioni di energia russa. La Russia, il secondo più grande esportatore di greggio del mondo, fornisce all’Ue più del 40% del suo consumo totale di gas e rappresenta anche il 27% delle importazioni di petrolio e il 46% delle importazioni di carbone, secondo i dati dell’Unioe europea. Putin ha recentemente chiesto ai paesi di pagare il gas in rubli. Le nazioni del G-7 hanno detto che non lo faranno perché sarebbe violazione dei contratti. La minaccia ha comunque sollevato la preoccupazione che il Cremlino possa vendicarsi tagliando le forniture. In ogni caso la conversione in rubli non sarà immediata.
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