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Cina-Usa, Xi ammonisce Biden su Taiwan: «Nessuno scherzi con il fuoco»

Xi e Biden hanno avuto «comunicazioni e scambi approfonditi su relazioni sino-americane e su questioni di reciproco interesse». E ora la Casa Bianca e le autorità cinesi sarebbero al lavoro per un incontro di persona

articolo aggiornato il 28 luglio 2022 alle ore 22,16

4' di lettura

Un colloquio di oltre due ore per tenere aperti i canali di comunicazione ma anche uno scambio franco per ridisegnare la cornice dei rapporti tra Usa e Cina e gestire le differenze. Joe Biden e Xi Jinping hanno avuto la loro quinta conversazione a distanza - il presidente cinese non lascia il Paese dal 2019 - nel momento più delicato delle relazioni tra le due super potenze con diversi fronti aperti sullo sfondo: dall’ipotesi di un viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan alla disputa sui dazi imposti all’epoca da Donald Trump fino alla mancata condanna della Russia da parte della Cina per l’invasione dell’Ucraina.

Il colloquio è terminato alle ore 10.50 locali, le 16.50 italiane. Lo rende noto la Casa Bianca. La telefonata fra i due leader è durata oltre due ore, per l’esattezza 2 ore e 17 minuti.

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Xi e Biden hanno avuto «comunicazioni e scambi approfonditi su relazioni sino-americane e su questioni di reciproco interesse» nella loro videochiamata durata oltre due ore. Lo riferisce il network statale cinese Cctv.

E ora la Casa Bianca e le autorità cinesi sarebbero al lavoro per un incontro di persona tra Joe Biden e Xi Jinping. Lo ha riferito un alto funzionario dell’amministrazione dopo la telefonata tra i due leader. Biden era collegato dallo Studio Ovale ed erano presenti, tra gli altri, il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan, e il segretario di Stato americano Antony Blinken, ha aggiunto il funzionario.

Taiwan, linea dura di Xi. Biden: «La politica Usa non è cambiata»

Su Taiwan la tensione resta alta. Il presidente americano ha rassicurato il leader cinese sul sostegno degli Stati Uniti alla politica dell “Unica Cina”’ ma lo ha anche avvertito che non saranno tollerati colpi di mano.

La questione di Taiwan «è chiara» dato che «entrambi i lati dello Stretto di Taiwan appartengono a un’unica Cina». Il presidente cinese ha espresso «ferma opposizione al separatismo» dell’isola e «all’interferenza di forze esterne». Nel resoconto del network statale Cctv, Xi ha aggiunto che «non lasceremo mai spazio alle forze indipendentiste». La posizione di governo e popolo cinesi, ha aggiunto, «è coerente ed è la ferma volontà di oltre 1,4 miliardi di cinesi di salvaguardare sovranità nazionale e integrità territoriale», avvisando che «chi gioca con il fuoco si dà fuoco».

Biden ha sottolineato a Xi Jinping che la politica degli Stati Uniti su Taiwan «non è cambiata e che si oppongono fermamente agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto».Un concetto ribadito più volte nei giorni scorsi dopo che le voci sempre più insistenti di una visita della speaker della Camera all’isola, la prima in 25 anni, hanno provocato un’escalation verbale con Pechino. Biden ha tuttavia voluto sottolineare a Xi che Washington si oppone «fermamente agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto».

«Su Taiwan Biden e Xi Jinping hanno avuto una conversazione diretta e onesta ma restano delle differenze». Lo hanno riferito alti funzionari dell’amministrazione Biden in un punto con la stampa dopo la telefonata tra i due leader precisando che «i due Paesi hanno gestito queste differenze negli ultimi 40 anni ed è importante per questo mantenere le linee di comunicazione aperte».

Non si è parlato di dazi

L’altra questione che in questi mesi ha contribuito a deteriorare i rapporti tra i due Paesi è quella dei dazi imposti da Donald Trump su miliardi di dollari di prodotti cinesi. B
iden è convinto che le tasse decise dall’amministrazione precedente siano state una delle cause dell’inflazione record negli Stati Uniti e dell’impennata dei costi per le famiglie e le piccole e medie imprese americane ma non ha ancora preso la decisione di annullarle. Atteggiamento questo che ha innervosito non poco le autorità cinesi.

«Considerare la Cina un competitor strategico e definirlo un rivale strategico è un errore di calcolo sulle relazioni tra Cina e Stati Uniti e un’incomprensione a proposito dello sviluppo della Cina, che ingannerà il popolo dei due Paesi e la comunità internazionale». È quello che il presidente cinese Xi Jinping avrebbe detto a Joe Biden, secondo quanto si legge in un tweet del Global Times.

«Biden ha espresso a Xi le sue preoccupazioni verso alcune politiche scorrette della Cina che danneggiano lavori e imprese americane»: un alto funzionario della Casa Bianca ha precisato che il presidente americano non ha affrontato il tema dei dazi imposti dal suo predecessore Donald Trump sui beni cinesi. Nel colloquio tra i due leader non è stato affrontata neanche la questione del price cap sul petrolio dalla Russia, aggiungono le fonti

Il presidente americano ha rivolto al leader cinese, in calo di popolarità anche per una congiuntura economica al di sotto delle aspettative, un generico invito «a gestire responsabilmente le nostre differenze e lavorare insieme laddove i nostri interessi si allineano».
Sulla questione economica si è mantenuto vago anche Xi, almeno nei comunicati ufficiali seguiti al colloquio parlando della necessità che Washington e Pechino mantengano «la comunicazione su questioni importanti come il coordinamento delle politiche macroeconomiche, il mantenimento della stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali».

Guerra in Ucraina

Infine la guerra in Ucraina. Se nella nota della Casa Bianca il conflitto non viene neanche menzionato - alti funzionari della Casa Bianca hanno comunque detto che i due leader hanno parlato del conflitto - nella loro ultima conversazione il 18 marzo Biden aveva avvertito Pechino che ci sarebbero state “conseguenze” se avesse fornito aiuti materiali alla Russia, una linea rossa che l’amministrazione non ritiene sia stata superata finora.

Tuttavia, la Cina non ha mai condannato l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze di Vladimir Putin. Secondo i media statali cinesi, il conflitto è stato uno degli argomenti affrontati. Xi ha genericamente parlato del ruolo di primo piano che i due Paesi devono svolgere «nel mantenimento della pace e della sicurezza e nella promozione dello sviluppo e della prosperità globali». Questa, ha sottolineato il presidente cinese, «è la responsabilità delle due maggiori potenze, Cina e Stati Uniti».

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