Biden a Varsavia: «Kiev è forte e resiste, difenderemo la democrazia a ogni costo»
Acclamato da migliaia di polacchi nella piazza di Varsavia, il presidente Usa, ha sottolineato la compattezza dell’Occidente al fianco dell’Ucraina e ha attaccato la Russia di Vladimir Putin, «colpevole di crimini contro l’umanità senza vergogna»
di Luca Veronese
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«Kiev resiste ed è forte». Acclamato da migliaia di polacchi nella piazza di Varsavia, Joe Biden, mostra tutto l’ottimismo di cui è capace, sottolinea la compattezza dell’Occidente al fianco dell’Ucraina e attacca la Russia di Vladimir Putin, «colpevole di crimini contro l’umanità senza vergogna».
«Un anno fa il mondo temeva la caduta di Kiev, ma Kiev ancora resiste, è forte, resiste orgogliosamente e soprattutto continua a essere libera», ha detto il presidente degli Stati uniti, scaldando la folla che nell’attesa del suo discorso, davanti al Castello Reale, si era già caricata con la musica di Bruce Springsteen. «Putin pensava che ci saremmo arresi, pensava che i suoi carri armati ci avrebbero sbaragliato, ma si sbagliava. L’invasione dell’Ucraina ha messo a dura prova l’Europa, ma noi continueremo a difendere la democrazia a tutti i costi».
Dopo la missione lampo a Kiev
Il giorno dopo l’inattesa missione lampo a Kiev per portare tutto il sostegno degli Stati Uniti a Volodymyr Zelensky e all’Ucraina, Biden è tornato a rimarcare l’efficacia della collaborazione e la compattezza dei Paesi occidentali di fronte all’aggressione militare decisa dalla Russia, riconoscendo i meriti della Polonia, dell’Europa e della Nato, al fianco degli Stati Uniti. «Un anno fa avevamo promesso di difendere la sovranità dell’Ucraina e l’abbiamo fatto, avevamo promesso di difendere la democrazia e l’abbiamo fatto. Oggi le democrazie del mondo si sono rafforzate, non indebolite», ha detto, annunciando nuove sanzioni contro il regime di Mosca.
A un anno dall’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, il presidente democratico è tornato in Polonia, a Varsavia, da dove, quasi con stupore davanti alle mosse di Putin nel marzo del 2022 , aveva chiamato l’Occidente a fare fronte comune. «Per l’amor di dio, quest’uomo - aveva detto riferendosi a Putin - non può rimanere al potere, è un tiranno, un dittatore che vuole ricostruire un impero».
«Gli Stati Uniti hanno bisogno della Polonia e della Nato tanto quanto la Nato ha bisogno degli Stati Uniti», ha detto ieri Biden, sottolineando gli sforzi della Polonia per accogliere più di 1,5 milioni di profughi ucraini e per avere fornito all’Ucraina 3,8 miliardi di dollari in aiuti militari e umanitari.
L’appello della Polonia: sostenere l’Ucraina senza paura
Al fianco di Biden, emozionato, il presidente polacco Andrzej Duda ha ringraziato gli Stati Uniti e ha fatto appello «a tutti gli Stati europei, agli Stati della Nato» perché insistano «nel sostenere l’Ucraina, per dare a Kiev supporto militare e armi nuove, senza esitazioni e senza paura: perché l’Ucraina deve vincere e noi dobbiamo sostenerla».
La Polonia è storicamente il Paese dell’Europa centro-orientale più vicino agli Usa: la paura della vicina Russia, con le ferite della dominazione sovietica mai rimarginate, ne fa un alleato fedele nella Nato, anche quando al governo c’è la destra ultranazionalista, conservatrice ed euroscettica: anzi, uno degli effetti della guerra è stato proprio il riavvicinamento di Varsavia all’Europa.
«La Russia sarà punita per quello che ha fatto in Ucraina, dovrà lasciare l’Ucraina con vergogna e l’Ucraina vincerà, i difensori dell’Ucraina vinceranno», ha detto ancora Duda mentre tra la folla applaudiva anche Lech Walesa, l’ex presidente polacco e premio Nobel della Pace, protagonista con Solidarnosc negli Anni Ottanta della lotta del popolo polacco contro i regimi filosovietici.
«La visita di Joe Biden - ha affermato ancora Duda - è per noi un segnale di sicurezza estremamente importante, un segnale di responsabilità che gli Stati Uniti si assumono per la sicurezza dell’Europa e del mondo».
Biden: «In gioco la democrazia, Putin può fermare la guerra»
Nel suo discorso, durato poco più di venti minuti, Biden si è rivolto direttamente al popolo russo: «Gli Stati Uniti e le nazioni europee non cercano di controllare o distruggere la Russia. L’Occidente non ha mai complottato per attaccare Mosca come ha detto Putin, la guerra - ha detto - non è mai una necessità, è una tragedia. E il presidente Putin ha scelto questa guerra. La guerra in Ucraina continua per scelta di Putin, basterebbe una sola parola di Putin per mettere fine al questa tragedia».
Inevitabile in chiusura, sempre tra gli applausi, una nuova dichiarazione di sostegno all’Ucraina, senza tuttavia alcun accenno a possibili negoziati di pace. «Dobbiamo essere onesti e lucidi quando guardiamo all’anno che ci aspetta. Continueranno ad esserci giorni duri e molto amari, ma gli Stati Uniti e i Paesi alleati sosterranno Kiev fino a quando sarà necessario. Il nostro sostegno all’Ucraina non vacillerà. La Nato non sarà divisa. E non ci stancheremo di difendere la libertà delle persone e delle democrazie a qualunque costo. L’Ucraina non sarà mai una vittoria per un dittatore come Putin».
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