Biden: Xi è un dittatore. L’ira di Pechino: giudizi assurdi e irresponsabili
L’affondo del presidente Usa dopo la visita di Blinken in Cina
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Il Presidente Usa Joe Biden ha definito il 20 giugno il suo omologo cinese Xi Jinping «un dittatore», un giorno dopo la visita del diplomatico statunitense Antony Blinken a Pechino per stabilizzare le relazioni bilaterali fra Washington e Pechino.
Biden ha anche dichiarato che Xi si è mostrato imbarazzato quando un - presunto - pallone spia cinese è finito fuori rotta sopra lo spazio aereo statunitense all’inizio del 2023. Non è chiaro perché il presidente Usa si sia lasciato andare a esternazioni sul leader cinese, innervosendo i rapporti fra le potenze dopo i tentativi di mediazione del suo segretario di Stato Blinken.
«Il motivo per cui Xi Jinping si è arrabbiato quando ho abbattuto quel pallone aerostatico con dentro due vagoni pieni di materiale di spionaggio è che non sapeva che fosse lì», ha detto Biden durante una raccolta fondi in California.
«È un grande imbarazzo per i dittatori. Quando non sanno cosa è successo. Non doveva andare dove era. È stato mandato fuori rotta», ha aggiunto Biden, sottolineando in un secondo momento che Pechino versa in «difficoltà economiche».
Pechino: giudizi assurdi e irresponsabili
La replica di Pechino non si è fatta attendere. Le autorità cinesi hanno dichiarato che le esternazioni di Biden su Xi sono «assurde e irresponsabile», configurando una violazione della «dignità politica della Cina». Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano. «La Cina esprime disappunto e forte opposizione», ha aggiunto Mao.
Xi non risponde. Rischio strappo dopo il colloquio con Biden
Xi, reduce dall’incontro pubblico con Blinken a Pechino, non si è espresso personalmente sui commenti di Biden. Ma è improbabile che le sortite del presidente Usa siano accolte nell’indifferenza, pregiudicando gli sforzi di entrambi i Paesi per riportare le relazioni su basi più stabili dopo l’incidente del pallone.
Blinken e Xi avevano concordato nel loro incontro l’obiettivo di stabilizzare l’intensa rivalità tra Washington e Pechino per evitare che sfoci in un conflitto, ma non sono riusciti a produrre alcun progresso concreto durante la rara visita in Cina del Segretario di Stato.
I due hanno concordato di proseguire l’impegno diplomatico, fissando visite di funzionari statunitensi nelle prossime settimane e mesi. Biden ha poi aggiunto martedì che l’inviato americano per il clima John Kerry potrebbe recarsi presto in Cina.
Cremlino, Biden conferma imprevedibilità Washington
Le parole di Biden su Xi «dittatore» sono «una manifestazione molto contraddittoria della politica estera degli Stati Uniti, che parla di un grande elemento di imprevedibilità». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ai giornalisti commentando la vicenda. «Tali manifestazioni della politica estera degli Stati Uniti sono diventate inaccettabili per un numero enorme di Stati e il numero di questi Stati sta crescendo», ha aggiunto Peskov, come riporta Ria Novosti.
«Voi e io abbiamo visto solo pochi giorni prima le informazioni sui contatti del segretario di Stato americano a Pechino, le varie dichiarazioni concilianti e qui c’è una compensazione così incomprensibile per queste azioni da parte del presidente», ha sottolineato il portavoce del Cremlino, «ma sono affari loro. Abbiamo le nostre cattive relazioni con gli Stati Uniti e le nostre ottime relazioni con la Repubblica Popolare Cinese».
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