Big data e digitale per rendere più semplici le compravendite
di Laura Cavestri
2' di lettura
L’ultima campagna di crowdfunding – su Mamacrowd – avviata a febbraio, l’ha chiusa, a maggio, a 2,7 milioni di euro e con l’ingresso di più di 600 nuovi investitori.
Nata nel 2016 (ben lontana del presagio di una pandemia) e quando ancora la digitalizzazione del comparto immobiliare era agli albori, Homepal è stata la prima agenzia immobiliare completamente digitale in Italia per numero di compravendite gestite, puntando sul “proptech” (property + technology), cioè impiegando soluzioni digitali innovative nell’immobiliare.
«Grazie a un utilizzo avanzato della tecnologia e dei big data – ha spiegato il presidente e founder, Andrea Lacalamita (assieme al ceo Monica Regazzi e al coo Fabio Marra) – Homepal mette a disposizione dei clienti privati una serie di soluzioni per gestire in digitale la vendita, l’acquisto o l’affitto di immobili residenziali in totale sicurezza, piena consapevolezza e con un risparmio rispetto alle agenzie tradizionali fino al 75%1 in meno rispetto a una transazione media. L’obiettivo è di i mettere a disposizione dell’utente finale – proprietario dell’immobile o acquirente – quella tecnologia che rende semplice, sicuro e trasparente il processo di compravendita, dalla ricerca alla transazione finale».
Il venditore può scegliere di pubblicare l’annuncio in autonomia sul portale (al costo di 49 euro) o di sottoscrivere il servizio speciale “Venduto Garantito” (al costo di 690 euro). «Con questa opzione – ha detto ancora Lacalamita – ci impegnamo, come azienda, a vendere l’immobile residenziale entro un periodo di tempo che va da 45 a 180 giorni, in base ad alcuni parametri, da dove si trova l’immobile ad altri dati più precisi di mercato, rimborsando la quota del servizio qualora la vendita non si concretizzi entro il periodo concordato».
Ma c’è anche un vantaggio dal lato dell’acquirente. Chi arriva a fine trattativa non deve versare la cinsueta commissione d’agenzia del 3-4%, ma solo dell’1,5% per cento del valore della compravendita (da un minimo di 990 a un massimo di 6mila euro), «con un risparmio – conclude Lacalamita – del 100% per il proprietario e del 50% circa per l’acquirente».
Nell’anno del covid, la società ha chiuso in crescita del 30%.
«La pandemia – ha concluso Lacalamita – ha cambiato la domanda residenziale. Per avere una stanza in più, più spazio e più verde, le famiglie lasciano il centro per periferie ben servite. I prezzi restano mediamente più bassi del 2007 mentre la scarsa offerta di case di qualità tra il costruito, conferisce sì un premio di prezzo, ma solo sul nuovo».
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