OLTRE LO SMARTPHONE

Bilance e termometri, la scommessa di Nokia per tornare grande

di Biagio Simonetta

3' di lettura

Nokia vuole investire su un mercato in forte espansione: l'Internet of Things. Gadget connessi che nel giro di pochi anni diventeranno parte integrante della nostra quotidianità. Un giro di dati e denaro che sta catalizzando le attenzioni delle big company. E Nokia non vuole rimanere indietro. Per questo è pronta a sbarcare sul mercato con una linea di bilance elettroniche pesapersone. Ma andiamo con ordine.

Il ritorno degli smartphone
Ciò che un tempo era Nokia per il mercato mobile lo sanno tutti: azienda leader incontrastata. Correva l'anno 2000 e mentre la gran parte delle persone aveva in tasca un telefonino finlandese il titolo si spingeva fino a 70 euro. Erano i tempi della bolla tecnologica, certo. Ma anche negli anni successivi le azioni Nokia mostravano di reggere bene l'urto del decennio maledetto delle Borse. Dal 2008 un declino inesorabile, coinciso con l'implacabile ascesa delle rivali Apple e Samsung. La vendita del comparto Devices and Services di Nokia Corporation a Microsoft è datata 2014. E i miliardi spesi dal colosso di Redmond furono 7,17. Ma la storia è finita con una tremenda serie di insuccessi. HMD, marchio finlandese messo in piedi da ex dipendenti Nokia, si è comprata parte delle divisione cellulari e la possibilità di usare il brand Nokia su di essi per appena 350milioni di euro da Microsoft, e i primi smartphone sono stati presentati all'ultimo Mobile World Congress di Barcellona. Tra questi anche un redivivo Nokia 3310 che ha fatto molto discutere . Device che, per il momento, non danno a Nokia un ruolo da protagonista.

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I gadget dell'IoT

Dopo aver venduto la divisione telefoni a Microsoft si è concentrata sul business delle reti, ha venduto le mappe Here, comprato Alcatel Lucent, sviluppato progetti sulla realtà virtuale e videocamere 360. Per quanto riguarda i device, l'obiettivo della casa finlandese è stato focalizzato sull'IoT e sui device connessi. La sfida al mondo dell'elettronica di consumo arriva grazie al Withings, azienda francese da anni nel settore wearable, acquistata nell'aprile 2016 per 170 milioni. Il giorno dell'acquisizione, Rajeev Suri, president & CEO di Nokia, aveva affermato: «Avevamo detto che la salute digitale è un'area di interesse strategico per Nokia e ora stiamo muovendo dei passi concreti per raggiungere l'opportunità in questo grosso e importante mercato». Interesse che adesso si concretizza con la produzione di bilance elettroniche (settore in cui Fitbit è tra i leader assoluti), sistemi di monitoraggio della pressione arteriosa e termometri. In tutto si tratta di una dozzina di oggetti, legati anche ad un servizio a pagamento (via App) che consente l'analisi dei risultati da parte di una equipe medica.

Una scommessa
I gadget sono una scommessa, per Nokia. Il bilancio dell'azienda dice che nel 2016, il settore delle telecomunicazioni ha prodotto il 91% del fatturato complessivo (21,8 miliardi di dollari), mentre quello relativo ai device per la salute, alle videocamere e alle licenze si è fermato al 4% (1,1 miliardi). I nuovi gadget, nelle previsioni dell'azienda, dovrebbero sollevare le cifre, anche in virtù di un mercato che si prevede in forte crescita. Rob Le Bras-Brown, chief marketing officer dell'azienda, ha tirato in ballo i numeri: «Le indagini di mercato confermano che il 95% dei consumatori conosce il nostro marchio, e siamo molto fiduciosi di poter vincere questa sfida». Meno ottimistica la previsione di Annette Zimmermann, analista di Gartner, che al Wall Street Journal ha parlato di marchio molto noto che però ha perso il lustro di un tempo. «La nostra sfida è riuscire a fare in modo che la gente non si limiti a vedere questi come gadget. – ha aggiunto Le Bras-Brown – Si tratta di prodotti per la salute, pensati per le persone che devono tenere sotto controllo il loro peso corporeo o la loro pressione arteriosa». Una sfida interessante. Basterà chiamarsi Nokia?

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