Bing, la chat e la generazione di immagini: com’è cambiato il motore di Microsoft
Una breve guida dopo gli ultimi aggiornamenti e qualche trucco per cominciare a «giocare» con l’integrazione di ChatGpt nel prodotto di Redmond
di Luca Tremolada
4' di lettura
Ci siamo presi un pochino di tempo per mettere le mani sulle numerose novità che hanno, diciamo pure, rivoluzionato alcuni (quasi) tutti i prodotti Microsoft. La casa di Redmond è la più attiva e selvaggia nel cavalcare il fenomeno ChatGpt. Quindi partiamo da loro. Il motore di ricerca Bing è a oggi la porta di ingresso più rassicurante all’intelligenza artificiale generativa. Da quando lo hanno aperto al pubblico, è un buon modo per capire immediatamente di cosa stiamo parlando.
Cosa è cambiato in Bing?
Partiamo da Bing che, sulla scia del successo mediatico di ChatGpt e dell’Ai generativa in generale, ha incredibilmente guadagnato posizioni nel mercato dei motori di ricerca, dominato da un vecchio colosso dell’Ai come Google. Negli ultimi due mesi Bing è stato aggiornato, ha cambiato interfaccia e offre feature potenziati con l’Ai di OpenAi. Cliccando in alto a sinistra Chat si ha accesso al chatbot. la prima cosa è scegliere lo stile di conversazione : «Più creativo», «Più equilibrato» o «Più preciso».
Una premessa: anche se scegliete «più preciso», non è detto che fornisca risposte corrette. Anzi: come avvertono gli stessi ingegneri che hanno istruito il Generative Pre-trained Transformer di OpenAI il chatbot, è preda di allucinazioni (dice cose non vere, ndr) ma sta migliorando. E in effetti nel corso di questi mesi ha cominciato a imparare quello che può e non può dire. Per esempio: non dice più all’utente su quali titoli di Borsa è opportuno investire, non racconta fiabe sul Nazismo e non svela come progettare in casa una bomba.
Come ci si approccia al Chatbot?
Un suggerimento è quello di non giocare a «trova l’errore» con Bing: non fate domande dirette, non chiedete di risolvere problemi di matematica e scordatevi l’approccio che avete con i tradizionali motori di ricerca dove inserite poche parole e scegliete tra link. Non è il suo. Invece concentratevi sulla chiacchiera e sul dialogo. Il senso di questi strumenti è proprio quello di iniziare una conversazione con uno (il chatbot) che dovrebbe saperne più di voi ma ha studiato poco e quindi sa la lezione un po’ per sentito dire (quindi è sempre meglio verificare tutto). Se farete così troverete contenuti e spunti sorprendenti nella vostra attività di ricerca web. E poi accettate i consigli che vi dà per gestire la conversazione. Alla fine di ogni domanda - o Prompt, per usare i termini giusti - Chat di Bing vi offre tre spunti per proseguire la conversazione e approfondire i temi.
La questione della matematica
Se per esempio vi state divertendo a imparare qualcosa di nuovo di cui non ne sapete niente, il consiglio è quello di lasciarvi guidare. E di tenere d’occhio le fonti. Il testo della risposta - non tutte le frasi, ma quasi - ha dei numerini che indicano le fonti. Se le cliccate, vi porta al sito o all’articolo da cui è preso il testo. Quindi in qualche modo la Chat di Bing vi dice chi glielo ha detto. Un avertimento: troverete fonti autorevoli e siti sconosciuti. Diciamo che l’algoritmo che il sistema usa per scegliere le fonti non è noto, nel senso che non è trasparente. Ed è un problema, perché il potenziale seduttivo di un software che ti saluta e ti racconta cose come un essere umano è immensamente superiore a quello di un motore di ricerca che fornisce una lista di link.
Qualche esempio?
Quattro solo per cominicare una sperimentazione.
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E ora la generazione di immagini
Quanto a Bing Image Creator, quello che dobbiamo sapere è che utilizza Dall-E 2, l’Ai generativa di immagini di OpenAI, ed è integrato nella chat. Si va su «Più creativo» e le si chiede di generare, immaginare, creare una immagine di quello che volete.
Il generatore impiega pochi secondi e crea quattro varianti in risoluzione 1024 x 1024 e in formato JPG, liberamente scaricabili e utilizzabili sul web. Potete chiedere supereroi che non esistono, città vere proiettate in un futuro o di immaginare un soggetto moderno con lo stile di un pittore del passato. Una volta ottenute le immagine, potete anche lavorarci sopra aggiungendo o togliendo oggetti, cambiando la prospettiva o lo stile pittorico. Alcuni cambiamenti ve li suggerisce lo stesso Bing: un classico è la possibilità di aggiungere auto volanti. Ve lo propone spesso, soprattutto se gli chiedete di immaginare il futuro.
L’Ai responsible di Microsoft
Importante: Microsoft scrive che sono state adottate misure di sicurezza per impedire al generatore di creare immagini non sicure, utilizzando le politiche e i principi di OpenAI, nonché le proprie linee guida AI responsabili. E infatti non genera foto con protagonisti politici o personaggi famosi. La chat molto attenta anche al contenuto dell’immagine. Sono stati messi in atto controlli che mirano a limitare la generazione di immagini dannose o non sicure. Microsoft ha saputo mettersi in ascolto raccogliendo feedback dal mondo reale per apprendere e migliorare l’esperienza. Il risultato però è uno strumento di Ai generativa sicuro. Anche forzando, non abbiamo mai ricevuto immagini offensive. Rispetto ad altri software di Ai generativa di immagini come Midjourney, Firefly o Stable Diffusion, è molto meno accurato e sorprendente. Anzi: diciamo che non ha l’ambizione di competere con loro. Diciamo che è un buon punto di partenza per capire le potenzialità di questi nuovi strumenti.
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