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Biolchim, dopo l’era dei fondi un futuro a guida industriale

Il gruppo dei fertilizzanti con sede a Medicina valutato circa 600 milioni - Dal 2016 il passaggio a Nb Renaissance in tandem con Chequers

di Matteo Meneghello

3' di lettura

La conglomerata famigliare J.M. Huber corporation si prepara a rilevare l’intero capitale di Biolchim, una delle principali realtà italiane attiva nel settore dei fertilizzanti e biostimolanti per l’agricoltura. Il closing è atteso entro l’anno per un enterprise value che si aggira sui 600 milioni, secondo indiscrezioni non confermate dalle parti. Dopo un percorso di apertura del capitale a partner finanziari durato 14 anni - prima con Banca Imi-Arca Investimenti, poi con Wise Equity e infine con NB Renaissance e Chequers - per la storica azienda di Medicina, in provincia di Bologna, è arrivato il momento di cambiare passo. Questo approdo, spiega Stefano Bontempelli, senior partner di NB Renaissance «era chiaro fin dal momento del nostro ingresso. Una volta gettate le basi per consolidare la crescita e per favorire un’ulteriore espansione internazionale, era necessaria una soluzione industriale perché per il portafoglio prodotto di Biolchim serve ora un maggiore accesso ai mercati internazionali. Le complementarietà tra Miller - controllata da Huber - e Biolchim permetteranno di raggiungere i nuovi target». Sotto la guida di NB Renaissance e Chequers, che avevano rilevato il controllo nel 2016, l’azienda ha raddoppiato le sue dimensioni, con un giro d’affari salito a 140 milioni nel 2021 e un Ebitda di circa 33 milioni. Lo sviluppo sta proseguendo anche nell’anno in corso, con percentuali di crescita a doppia cifra che dovrebbero permettere di superare agevolmente la soglia dei 150 milioni di fatturato, con un risultato superiore a quello del 2021. Un percorso che si innesta in una fase particolare per il settore, al centro dell’attenzione in seguito alla crisi tra Russia e Ucraina.

«Un partner industriale come Huber - spiega l’amministratore delegato e azionista Leonardo Valenti - ci permette di guardare alla crescita in un orizzonte di lungo periodo. In questi anni, grazie al supporto del private equity, siamo riusciti a realizzare tutti gli obiettivi che ci eravamo posti. Biolchim era una realtà stand alone molto forte in Italia: ora, dopo un percorso con un giusto mix di crescita organica e per linee esterne, abbiamo stabilimenti all’estero, una dozzina di filiali commerciali e siamo integrati verticalmente. Oggi Biolchim può contare su un portafoglio prodotti ampio e profondo: la crescita passa dalla possibilità di ampliare il nostro bacino di utenza e il mercato americano, ma non solo, ci offre ulteriori opportunità di crescita».

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Il gruppo J.M. Huber è una delle più grandi aziende di proprietà familiare negli Usa, con 3 miliardi di dollari di fatturato e 4mila dipendenti nel mondo. «Insieme a loro possiamo essere protagonisti del processo di consolidamento attraversato dal nostro settore - prosegue Valenti -. Si tratta in pratica di un grande family office con una mentalità industriale. Ha solide radici famigliari, visto che la proprietà è ormai alla settima generazione, ma agisce come un fondo con una visione di lungo termine, con interessi che vanno dall’alimentare, alla cura della persona, fino ai materiali di costruzione». Huber è stato selezionato dagli azionisti (oltre ai fondi anche il management team cederà le quote) sulla base di caratteristiche ritenute rilevanti per il futuro di Biolchim, come la presenza nel settore dei fertilizzanti speciali con complementarietà di prodotto e geografica, o la scala globale ma con dimensione e proprietà tali da preservare le caratteristiche di imprenditorialità, rapidità decisionale e indipendenza di Biolchim; infine il riconoscimento della sostenibilità ambientale come valore condiviso e principio ispiratore della strategia e cultura aziendale

«Abbiamo dialogato con una decina di soggetti - conclude Bontempelli -, ma era essenziale trovare un partner industriale che non snaturasse le caratteristiche che hanno reso possibile il successo di Biolchim. Una scelta, per altro, coerente con la storia di NB Renaissance e con le nostre consuete modalità di investimento».

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