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Black Friday 2023: come evitare le truffe e trovare i veri affari

Il Black Friday è alle porte, ma come fare a evitare le truffe e trovare i veri affari? Ecco alcuni consigli utili per fare shopping online in sicurezza

di Alessandro Longo

(Universal Images Group / AGF)

5' di lettura

È cominciata la febbre del Black Friday. Ma per non farla venire anche al nostro portafogli, è bene vederci chiaro prima di cliccare su quel “compra”.

Sì, all’apparenza le offerte sono ovunque. Non solo sui principali store di e-commerce – Amazon, eBay, Unieuro, Mediaworld, Samsung…- ma anche nei punti vendita fisici.

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Altre offerte ci arrivano direttamente nella casella di posta elettronica.

Gli slogan dei vari brand o negozi proclamano offerte irrinunciabili durante il Black Friday, promettendo di farci spendere molto meno rispetto ad altri giorni dell’anno per un certo prodotto.

Non sempre è così. Ci sono sì occasioni, da valutare bene; ma anche risparmi fittizi. Addirittura, possiamo incappare anche in truffe.

Quando inizia il Black Friday 2023

Cominciamo dalle basi. Il Black Friday cade sempre nel quarto venerdì di novembre, anche se da qualche anno le aziende tendono ad anticipare l’evento, proponendo offerte distribuite nell’arco dell’intera settimana. Quest’anno, quindi, parte il 16 notte e arriva ufficialmente a venerdì 24 novembre 2023 (di nuovo, alcuni siti possono avere offerte anche nei giorni successivi). La data è collegata al giorno del ringraziamento americano.

Di preciso il Black Friday dovrebbe culminare il giorno dopo quello del ringraziamento; quest’anno, il 24 novembre. Anche quest’anno inoltre il Black Friday potrebbe estendersi fino al Cyber Monday, lunedì 27 novembre. Per avere insomma dieci giorni tutti di sconti.

Il Cyber Monday è dedicato ai prodotti hi tech. Se è questo a cui miriamo, può essere una buona idea aspettare lunedì 27 quindi; ma non è detto. La situazione è più complessa di così, come vedremo.

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Come trovare i veri affari

Ormai è noto che gli sconti seguono percorsi meno scontati, infatti. Altroconsumo ha monitorato negli anni i prezzi di centinaia di negozi per capire se, rispetto alle settimane precedenti, le offerte proposte in questa occasione fossero reali o solo specchietti per le allodole.

Ne abbiamo dedotto che gli stessi prezzi possono essere disponibili anche in altri periodi. Verificando lo storico dei prezzi di alcuni prodotti segnalati come scontati nello scorso Black Friday, abbiamo notato che “le offerte in realtà esistevano già prima di quella data”, scrive Altroconsumo.

“La nostra analisi, infatti, ha evidenziato come certi prodotti in sconto durante questa ricorrenza fossero già stati lanciati in offerta in altre giornate che non c’entrano niente con il Black Friday. Addirittura, in alcuni casi questi prodotti erano scontati maggiormente in passato rispetto al periodo del Black Friday”.

“Insomma, per trovare l’offerta giusta non è necessario aspettare il quarto venerdì di novembre, ma basta un monitoraggio attento per trovare prezzi simili anche in altri momenti dell’anno”, consiglia Altroconsumo. Lo stesso vale alla rovescia; è possibile che i prezzi migliori per quel prodotto hi tech ci saranno durante il Black Friday e non nel Cyber Monday.

E allora come fare? Un po’ è una scommessa, ma il minimo che si può fare è monitorare. Le nuove leggi ci aiutano. Da quando a marzo 2023 è entrato in vigore il nuovo art. 17-bis del Codice del Consumo non ci sono più dubbi su come deve essere indicato il prezzo di riferimento, ossia il prezzo barrato dal rivenditore, indicato come prezzo iniziale a cui viene applicato lo sconto. Il prezzo di riferimento deve essere il prezzo più basso applicato dal professionista alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti.

Il venditore è libero di indicare anche altri prezzi applicati al prodotto, ad esempio il prezzo di listino o il prezzo medio di vendita nell’ultimo mese, ma tali informazioni devono essere date in aggiunta al prezzo di riferimento. È fondamentale, peraltro, che il prezzo di confronto sia inserito, anche graficamente, in un contesto che non crei confusione e non distolga l’attenzione del consumatore da altre informazioni essenziali.In concreto, il consumatore deve poter confrontare il prezzo ridotto con il prezzo pieno a cui avrebbe acquistato quello stesso prodotto se lo sconto non fosse stato applicato.

Solo così può capire se, al momento dell’acquisto, lo sconto è effettivo e conveniente. “In realtà, questa estate, facendo un giro sui maggiori siti di e-commerce per vedere se lo norma sul prezzo barrato fosse stata recepita correttamente, abbiamo scoperto che ben pochi portali sono virtuosi e la maggior parte interpreta la norma a proprio piacimento”, commenta Altroconsumo.Il consiglio è usare anche servizi di monitoraggio prezzi, per capire se lo sconto è vero e sostanziale.

C’è CamelCamelCamel, uno dei primi siti web a introdurre il concetto di monitoraggio dei prezzi su Amazon. Si distingue per la sua interfaccia grafica essenziale. Il suo funzionamento è analogo a quello di un motore di ricerca. L’alternativa è Keepa Keepa, uno strumento più sofisticato ma anche più complesso da utilizzare rispetto a CamelCamelCamel. L’interfaccia è più intricata, sebbene la logica operativa rimanga la stessa: basta digitare il nome del prodotto o incollare l’URL dell’offerta nella barra di ricerca per ottenere lo storico dei prezzi. Ciò che distingue Keepa è la presenza di un’app per smartphone, che consente di utilizzare il servizio anche da mobile.

Per i prodotti individuati su siti diversi da Amazon, è necessario un ulteriore passaggio: annotare il modello o il nome del prodotto, cercarlo sull’e-commerce menzionato e utilizzarlo come riferimento. In questo modo, il tracker fornirà sia lo storico del prodotto sia un prezzo alternativo rispetto a quello proposto dal sito di origine.

Come evitare le truffe

Bene, ma il prezzo non è tutto. C’è anche l’affidabilità del venditore e la bontà dei suoi servizi di vendita in generale. I grandi negozi già citati non ci daranno problemi. Poi ci sono tanti altri venditori che sono seri ma magari meno organizzati e potrebbero farci penare con tempi di consegna non standard (oltre i 30 giorni massimi di legge) o con un’assistenza clienti farraginosa (call center che non risponde mai e cose del genere). Alcuni grossi ecommerce consentono anche l’acquisto a rate senza interesse: un motivo in più per sceglierli, a parità di altri fattori. Altroconsumo ha recensito per affidabilità 190 siti Questa lista è già un buono strumento per orientarci.

Per il resto, se dietro il sito c’è una grossa e nota azienda (basta informarsi un po’ online se già non la conosciamo) certo è meglio, da questo punto di vista, rispetto all’ecommerce di una Srl. In linea di principio: poi sappiamo che ci sono piccoli e storiche aziende con siti ecommerce molto affidabili. E ne abbiamo contezza, anche in questo caso, trovando recensioni e articoli su di loro.Oltre questi confini, il rischio aumenta. Possiamo incappare in truffe o in aziende che falliscono (a volte appositamente) dopo avere venduto tanta merce che non consegneranno mai. Gli esperti consigliano di cercare alcuni elementi come le caratteristiche principali del prodotto, il prezzo finale con iva, le spese di spedizione; deve essere chiara anche l’identità del venditore e i suoi recapiti fisici. Segnali positivi di serietà sono che il sito offra un servizio clienti, un servizio post vendita di assistenza e la possibilità di estendere la durata della garanzia standard. Dare la preferenza a siti web certificati. Assicuriamoci anche che il sito sia protetto dal simbolo del lucchetto accanto al link della pagina visitata e dal certificato Https.

Per quanto riguarda il pagamento, un punto fondamentale è che il negozio online utilizzi sistemi di sicurezza internazionali. Come carte di credito. Tutti questi fattori sono condizioni necessarie di affidabilità, ma non prove definitive della stessa.

Se invece un sito accetta solo bonifici, diffidiamo. Il rischio truffa è molto alto perché i bonifici, a differenza dei pagamenti con carta o Paypal, non permettono il recupero dei soldi dalla banca. Proprio per questo motivo i truffatori chiedono di essere pagati così.

Attenti in particolare a offerte spam che ci arrivano via mail; a meno che non siano di negozi da cui abbiamo già comprato (e a cui abbiamo dato il consenso a contattarci così).Le truffe Black Friday possono essere di vario tipo. È previsto un aumento anche di mail spam che ci invitano a cliccare su link per confermare ordini o sbloccare spedizioni, tramite l’inserimento di dati personali. Non facciamolo. Banche, corrieri, eCommerce e altri soggetti seri non chiedono dati personali in questo modo.

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