La lettera annuale

BlackRock, Larry Fink ai ceo: la sostenibilità porta profitti

L’amministratore delegato di BlackRock avverte che le aziende rimarranno indietro se non adottano pratiche commerciali sostenibili

di L.D.

(AFP)

3' di lettura

«Nel mondo odierno, globalmente interconnesso, un'impresa deve creare valore
aggiunto per essere ritenuta utile da tutti i suoi stakeholder, e poter quindi fornire
un valore a lungo termine per i suoi azionisti». È l’invito rivolto ai ceo di tutto il mondo da Larry, amministratore delegato di BlackRock, la più grande società di investimento del mondo con oltre 10mila miliardi di dollari nella sua ormai consueta lettera aperta di inizio anno ai ceo. Fink si rivolge ai manager globali chiedendo di «prendere
impegni nei confronti dei principali stakeholder – e di mantenere quanto promesso». È
questo, per Fink, «il fondamento del cosiddetto “capitalismo degli stakeholder”».

Applicando «efficacemente il capitalismo degli stakeholder, l'allocazione del capitale diventa efficiente, le società raggiungono livelli di redditività durevoli e si crea un valore sostenuto e a lungo termine. Ma non dobbiamo farci ingannare. Ad animare i mercati è ancora la giusta ricerca del profitto, e la redditività a lungo termine è la misura con cui i mercati determinano, in ultima analisi, il successo di un'azienda».

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Focus sulla sostenibilità

Altro tasto su cui batte il manager, e che da anni è al centro delle attezioni della società di asset management, è quello della sostenibilità. «Ci concentriamo sulla sostenibilità non perché siamo ecologisti, ma perché siamo capitalisti e siamo legati da un rapporto fiduciario verso i nostri clienti. La convinzione di BlackRock è che le imprese ottengano risultati migliori quando sono consapevoli del loro ruolo all'interno della società e quando agiscono nell'interesse dei loro dipendenti, clienti, comunità e azionisti».

«Non è facile soddisfare gli interessi contrastanti dei numerosi e divergenti stakeholder di una società», prosegue Fink nel suo scritto. «Essendo io stesso un ceo, ne ho esperienza diretta. In questo mondo polarizzato, noi ceo ci troveremo sempre davanti degli stakeholder che ci chiederanno di fare una cosa, mentre altri ci chiederanno di fare l'esatto opposto. Ecco perché è più importante che mai che la vostra azienda e il suo management si facciano guidare dal vostro scopo ultimo. Se rimarrete fedeli allo scopo della vostra società, e vi concentrerete sul lungo periodo, adattandovi al nuovo mondo che ci circonda, otterrete rendimenti durevoli per gli azionisti e contribuirete a creare un capitalismo migliore e più sostenibile».

«Sì alla transizione energetica, no al disinvestimento totale»

Fink difende la posizione di BlackRock nell’impegnarsi con le aziende sulla transizione del carbonio piuttosto che disinvestire del tutto, affermando che le società stesse non possono essere la «polizia climatica» ma dovrebbero invece collaborare con i governi. Per Fink, infatti, un eventuale disinvestimento da interi settori non porterà il mondo a emissioni zero: «BlackRock non persegue il disinvestimento dalle compagnie petrolifere e del gas come politica», scrive il ceo, rispondendo alle critiche di alcuni ambienti industriali e politici Usa.

In generale, sostiene il ceo, «abbiamo bisogno che i governi forniscano percorsi chiari e una tassonomia coerente per la politica di sostenibilità, la regolamentazione e la divulgazione nei mercati. Devono anche sostenere le comunità colpite dalla transizione, aiutare a catalizzare il capitale per i mercati emergenti e investire nell’innovazione e nella tecnologia che saranno essenziali per decarbonizzare l’economia globale».

«Il futuro è di chi decarbonizza»

Il ceo di BlackRock, sostiene con nettezza, comunque, che le aziende che non riescono ad allontanarsi dal carbonio rischiano di essere lasciate indietro, poiché miliardi di dollari stanno affluendo alle tecnologie per combattere il cambiamento climatico.«Ogni azienda e ogni settore saranno trasformati dalla transizione verso un mondo a emissioni zero: i prossimi 1.000 unicorni non saranno motori di ricerca o società di social media, saranno innovatori sostenibili e scalabili: startup che aiutano il mondo a decarbonizzare».

Gli investimenti sostenibili hanno raggiunto i 4 trilioni di dollari e continueranno a crescere. «La decarbonizzazione dell’economia globale creerà la più grande opportunità di investimento della nostra vita. E lascerà indietro le aziende che non si adattano», conclude Fink.

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