Blackstone e la giostra amara sulla London Eye
Merlin, proprietario della ruota, Madame Tussaud’s e Gardaland, rischia il crack. Trema anche il fondo Usa dopo la scalato a debito per 6 miliardi.
da Londra Simone Filippetti
3' di lettura
Lungo Queen’s Walk, la riva sud del Tamigi di fronte a Westminster, la London Eye la sera si tingeva di rosa: a metà febbraio LastMinute.com era subentrato alla Coca Cola come sponsor della ruota panoramica. Ogni anno, sulla gigantesca giostra, inaugurata nel Duemila tra mille polemiche per la deriva da Luna Park di Londra e poi copiata da ogni città in Europa, salgono 3,5 milioni di persone. Oggi, invece, non c’è fila, non ci sono visitatori: la ruota è chiusa dal 20 marzo, giorno in cui l’Inghilterra è piombata in quarantena. Pochi chilometri più a nord, a Baker Street, anche la biglietteria del Madame Tussaud’s, lo storico museo delle cere aperto nel lontano 1884, altra tappa irrinunciabile di ogni turista, è chiusa. Stessa scena a Legoland, il parco a tema dei famosi mattoncini, a Windsor vicino al castello della regina Elisabetta.
Tutti pazzi per le “giostre”
A Londra non c’è visitatore che in un modo o nell’altro non porti soldi a Merlin, il gruppo proprietario delle tre principali attrazioni turistiche della città. Ma ora che è tutto fermo, causa Coronavirus, Merlin ha lanciato un allarme. Con zero incassi da oltre 30 giorni e costi fissi enormi, da colosso dell’intrattenimento, il gruppo rischia il collasso: brucia 50 milioni di sterline al mese. Per sopravvivere, è stato costretta a lanciare un bond da 500 milioni. Ma per convincere gli investitori a farsi prestare denaro ha dovuto offrire un rendimento del 7%, che in tempi di tassi a zero è un costo da “scenario default”. Il problema di Merlin, come di tutta l’industria dei divertimenti, notano gli analisti, sono i tempi del lockdown: al momento riaprire il paese non sembra una priorità per Boris Johnson. E con la liquidità raccolta, a un costo altissimo, Merlin ha un’autonomia limitata: solo 10 mesi. Unica ciambella di salvataggio, per ora, è il soccorso statale al “Furlough”, una sorte di CIG a zero ore, per i dipendenti: ma il Governo pagherà solo 3 mesi di stipendio.
Merlin inguaia Blackstone
I guai di Merlin arrivano a lambire anche il più grande investitore al mondo. A fine novembre, Merlin, che era quotata in Borsa, è stata comprata da Blackstone e dalla famiglia della Lego. Una scalata da 6 mliardi di sterline, di cui 4 di debiti, con tanto di delisting: la più grande acquisizione a leva del 2019. E anche l’ultima prima del disastro mondiale del Covid. In pochi mesi Blackstone, che siede su 175 miliardi di dollari di asset, è passato dall’altare alla polvere: con le due operazioni quasi contemporanee Refinitiv-LSE e Merlin, era stato incoronato il Re d’Europa. Ora, il portafoglio di investimenti ha perso il 22% in poche settimane. E su Merlin il fondo americano rischia addirittura di dover alzare bandiera bianca.
Private Equity & Bolle: la storia si ripete?
La Storia si ripete: chi ha comprato ai massimi, si ritrova col cerino in mano quando poi scoppia la bolla. La vicenda Merlin-Blackstone ricorda il 2007 quando all’apice dell’euforia finanziaria i fondi di Private Equity compravano aziende a prezzi folli, e poi arrivò la crisi. Il fondo inglese Candover è fallito sotto il peso del debito di Ferretti; Permira ha dovuto aspettare molti anni prima di poter rivendere Valentino, comprata al picco.
Stephen Schwarzmann, il padre di Blackstone, sfoggia tranquillità: la perdita attuale è solo il valore del momento, ma il fondo ha pazienza e la stazza per aspettare che la crisi passi. Nel 2008, dopo il crack Lehman, Blackstone dovette svalutare del 68% la catena di hotel Hilton. Anni dopo l’ha rivenduta a 10 volte tanto con un guadagno di 14 miliardi. Nell’attesa che anche per London Eye e Madame Tussaud passi “a nuttata” i problemi di Merlin a Londra per Blackstone rimbalzano anche in Italia, sulle sponde del lago di Garda. Con tutta Europa sotto lockdown, pure Gardaland, il più grande parco divertimenti del paese, anch’esso di Merlin, è fermo. Non è il solo nodo di Blackstone in Italia: il fondo è in guerra con Urbano Cairo per la contestata vendita della sede del Corriere della Sera: il 29 maggio è attesa la sentenza.
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