Blauer Usa punta sui mercati esteri e negozi in luoghi chiave
Corre dritto verso il target dei 100 milioni di euro di fatturato il gruppo Fgf Industry, come spiega il patron e presidente Enzo Fusco. E sul retail: ««Apriremo un negozio Blauer in centro a Roma a luglio e a gennaio 2024 dovremmo aprire a Torino»
di Marta Casadei
3' di lettura
«Abbiamo chiuso l’anno fiscale 2022 con ricavi a 73 milioni di euro ai quali si aggiungono 12 milioni delle calzature, che abbiamo dato in licenza. L’obiettivo 2023 è salire a 80 milioni, anche oltre, di ricavi e 14 milioni dalle licenze. E i primi segnali dalla campagna vendite primavera-estate 2024 sono positivi: seppure su un campione ridotto abbiamo registrato aumenti del 20-25% rispetto all’anno prima». Corre dritto verso il target dei 100 milioni di euro di fatturato il gruppo Fgf Industry, come spiega il patron e presidente Enzo Fusco. Il gruppo di Montegalda (Vicenza) è specializzato in abbigliamento e capispalla da uomo e da donna con i marchi Blauer Usa (che assorbe l’80% dei ricavi e include Blauer Ht e Blauer Junior), Bpd e Ten C.
L’addio a Pitti e la scelta di anticipare la campagna vendite
Dopo la pandemia - che non ha avuto un impatto negativo sui risultati economici del gruppo, ma ovviamente ha avuto un peso rilevante sulla logistica e sulla gestione dei fornitori, che sono per la maggior parte all’estero (tranne che per Ten C, prodotta al 50% in Italia) - Fgf Industry ha deciso di anticipare l’inizio della campagna vendite di qualche settimana e rinunciare così a una storica presenza al Pitti: «Rimane la fiera più importante al mondo per il menswear - spiega Fusco - e penso sia una piattaforma eccezionale per i nuovi brand. Noi abbiamo deciso di prendere un’altra strada e i risultati ci stanno dando ragione». Come già detto, le collezioni estive dei marchi Blauer Usa, Bpd e Ten C per la prossima primavera estate stanno avendo un’accoglienza positiva, complice l’offerta che intreccia un buon rapporto qualità prezzo, innovazione e sostenibilità. In questa collezione l’attenzione all’ambiente prende forma in alcuni piumini leggeri realizzati con tessuto Our-ocean repreve, 100% riciclato, ricavato dalla plastica raccolta negli oceani e con un’imbottitura in ecopiuma sorona.
Focus sui mercati esteri
L’obiettivo di Fgf Industry è quello di incrementare la presenza all’ estero: «Blauer Usa oggi viene venduto in Italia, Germania, Spagna, Austria, Portogallo e Repubblica Ceca tra gli altri e abbiamo da poco debuttato in Francia, Benelux e Regno Unito. L’idea è quella di partire dallo sviluppo di una rete wholesale con focus, per esempio, su department store di fascia alta. Poi ci sono altri mercati interessanti come Corea del Sud e Giappone, dove per entrare è necessario avere un partner. Insomma: il potenziale c’é è nostra idea è investire sull’aumento della quota export per portarla nel giro di un paio di anni sopra il 50%, dall’attuale 35 % circa».
L’ampliamento della rete di monomarca parte da Roma
Tra gli investimenti di Fgf Industry, questa volta in Italia, c’è il canale retail con 20 punti vendita tra negozi a gestione diretta e franchising: «Apriremo un negozio Blauer in centro a Roma a luglio e a gennaio 2024 dovremmo aprire a Torino - dice Fusco -. Tutto è nato dal fatto che ci siamo resi conto di non essere presenti, nemmeno con i nostri clienti wholesale, in alcune zone strategiche delle più importanti città italiane e quindi abbiamo deciso di colmare questa lacuna». C’è poi il canale e-commerce che, dopo il boom registrato sotto la spinta della pandemia, sta rallentando: «Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo registrato vendite in aumento del 50% sul primo trimestre 2022, mentre in questo secondo trimestre sono leggermente rallentate: forse le persone stanno aspettando i saldi per fare acquisti». Nel focus del gruppo c’è anche la linea donna che assorbe il 45% delle vendite della collezione invernale di Blauer Usa ma si ferma al 30% nell’estivo: «Abbiamo rinnovato il womenswear perché abbiamo come obiettivo quello di salire al 35% delle vendite». Con una proposta che, pur rimanendo fedele ai capisaldi di Blauer (marchio che negli Usa è nato negli anni Trenta per vestire forze di polizia e militari) ma reinterpretandoli in chiave contemporanea, con colori accesi ma anche ricami floreali e paillettes. Alla voce nuovi clienti, il gruppo veneto inserisce anche «i teenager, che sono arrivati da noi dopo alcuni progetti che abbiamo fatto sui social», spiega Fusco. Che conclude scongiurando l’ipotesi non solo di una cessione del controllo del gruppo, ma anche di un’apertura a manager esterni alla famiglia: «Non riuscirei a lavorare in modo diverso. Però so che è giusto e necessario evolversi: per esempio noi abbiamo un consulente esterno per strutturare meglio l’azienda da un punto di vista manageriale».
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