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Blitz a casa dell’ex per riprendere la tv comprata a metà? Non è furto

Dall’appropriazione indebita della dote, alla rapina. Sono tanti i casi in cui, finito l’amore c’è chi, magari con il cuore a pezzi, fa un rapido calcolo dei danni materiali e cerca di limitarli, finendo in tribunale

di Patrizia Maciocchi

(Adobe Stock)

2' di lettura

Non scatta il reato di furto per il blitz a casa della ex per recuperare la Tv comprata a metà. La Cassazione annulla così, con rinvio, la condanna inflitta dai giudici di merito, prima per furto aggravato in appartamento, poi per furto semplice.

Ad avviso della Suprema corte il reato non c’è, perché l’uomo, finita la relazione amorosa aveva cercato di limitare i danni, almeno quelli materiali, rientrando in possesso della televisione che considerava sua o, al massimo, di proprietà comune.

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L’imputato aveva dunque agito senza dolo, inconsapevole del rischio di appropriarsi di un bene altrui, tanto che aveva annunciato la sua intenzione di usare le chiavi di casa, che ancora possedeva, per entrare ed uscire con il 35 pollici.

Non è raro che la Suprema corte sia costretta ad interessarsi delle liti tra coppie, quando uno dei due è convinto che un regalo sia per sempre mentre l’altro ritiene che ci sia un termine al possesso da far coincidere con la fine love affair.

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L’appropriazione indebita della dote

Non è stato all’insegna del bon ton il comportamento di un ex marito, che solo il ritiro della querela da parte della moglie ha salvato da una condanna a tre mesi di reclusione e 300 euro di multa per appropriazione indebita.

L’uomo, accettato il fallimento del matrimonio, non poteva però rassegnarsi a separarsi nell’ordine da: due piumoni, cinque coperte (tre estive e due invernali) quattro tovaglie, due paia di lenzuola e asciugamani vari. Il tentativo di salvare la dote il cui valore, pur con il cuore a pezzi, era stato rapidamente calcolato, gli aveva però fatto guadagnare solo una condanna. La ex moglie, che forse teneva più a lui che alla termocoperta, aveva anche ritirato la querela

La rapina per vendetta

C’è invece la rapina quando l’oggetto del contendere è un orologio, indossato dalla ex fidanzata che ha scelto un altro uomo ma conservato il cadeaux. Strapparlo alla donna solo per vendetta e non per lucro non esclude il reato. Né può essere un’attenuante il torto subìto.

Il doni da restituire e quelli da tenere

In realtà per evitare di finire davanti al giudice, spesso spendendo tra sanzioni e spese legali assai più del valore dei beni recuperati, basterebbe seguire un “galateo” avallato dai codici.

Quando si rompe, ad esempio, una promessa di matrimonio i regali andrebbero restituiti, a prescindere dalle cause e dalle colpe del mancato passaggio all’altare. Resta la possibilità di conservare gli “omaggi” di modesto valore o, anche quelli preziosi, se gli ex lo concedono, per magnanimità o perché credono nel proverbio «ponti d’oro al nemico che fugge».

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