Blockchain per l’arancia rossa di Sicilia Igp con il progetto Rouge
Presentato il Red Orange Upgrading Green Economy, progetto realizzato da Almaviva per il Consorzio già operativo conla raccolta 2019-2020: il consumatore potrà conoscere tutta la storia di ogni singola confezione.
di Giorgio dell'Orefice
3' di lettura
La tecnologia Blockchain debutta sull’Arancia Rossa di Sicilia Igp: il progetto R.O.U.G.E, ovvero Red Orange Upgrading Green Economy realizzato da Almaviva per il Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia è stato presentato l’11 dicembre al ministero delle Politiche agricole.
Il nuovo progetto prevede che l’Arancia Rossa di Sicilia venga protetta dalle contraffazioni grazie alla tecnologia Blockchain che è in grado di garantire l’autenticità e l’integrità del frutto in Italia e all’estero.
Rouge, un bollino tecnologico apposto sulle cassette di frutta, racconterà le caratteristiche e l’origine del prodotto. Inoltre, grazie alle nuove tecnologie, consentirà anche qualche passaggio in più rispetto allo strumento della tracciabilità di filiera: saranno monitorate anche le condizioni e le temperature delle arance durante il trasporto e lo stoccaggio fino al punto vendita in modo da garantire anche nelle fasi più a valle della filiera un prodotto d’eccellenza.
Il progetto entrerà in funzione a partire dal raccolto 2019-20 dell’Arancia Rossa Igp. La tracciabilità smart sarà garantita da una piattaforma digitale ad hoc realizzata da Almaviva e basata su tecnologia Blockchain.
Il sistema funzionerà attraverso un bollino che verrà apposto sulle cassette di frutta e grazie a sofisticati sensori che verificano le condizioni di viaggio, ma anche il tasso di umidità e le temperature alle quali sono state esposte le arance.
Non solo. Mediante una app che consentirà di monitorare il campo di produzione grazie a un sistema di geolocalizzazione della mappa fornita da fonte pubblica, oltre alla data del raccolto e alle modalità di conservazione e di distribuzione, il consumatore potrà conoscere tutta la storia di ogni singola confezione di Arancia Rossa di Sicilia Igp attraverso il proprio smartphone.
«Per noi si tratta del primo progetto realizzato con un Consorzio Igp – spiega il responsabile Practice agricoltura e ambiente di Almaviva, Fulvio Conti – ma ne abbiamo già messi a punto con il ministero della Funzione pubblica, con l’Agenzia delle Dogane con la app Enology dedicata al settore vitivinicolo. Il nostro progetto non è solo un’applicazione di tecnologia blockchain ma una piattaforma ibrida open. Ibrida perché utilizza tanto i dati dei privati, le aziende del consorzio, quanto quelli pubblici messi a disposizione dal Sin-Agea. Ed è una piattaforma open nel senso che può sempre essere integrata da nuovi soggetti che possono agganciarsi senza modificare la propria di piattaforma blockchain. E i soggetti ai quali pensiamo possa essere esteso il sistema sono soprattutto quelli a valle della filiera come distributori e importatori stranieri. La piattaforma inoltre si fa garante del prodotto e in questo modo pone le basi per importanti semplificazioni burocratiche sia sul mercato nazionale che in chiave export».
«Il vero valore aggiunto della piattaforma – aggiunge la vicepresidente del Consorzio dell'Arancia Rossa di Sicilia Igp (600 soci che operano su circa 6.500 ettari di superfici), Elena Albertini – riguarda le garanzie di identificazione del prodotto. Se un carico parte viaggiando su gomma ma poi passa alla nave o al camion, noi siamo in grado di conoscere nei dettagli ogni singolo passaggio comprese le condizioni in cui quel trasporto sta avvenendo. È come avere un passaporto con impronte digitali di un intero carico di arance che ci consente in ogni momento di sapere dove è il prodotto e in che condizioni si trova. Tutto questo pone le basi di una profonda semplificazione perché non sarà più necessario impiegare decine di persone per i controlli cartacei e sarà possibile invece dirottare il personale dei consorzi sui compiti di vigilanza».
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