Blockchain al servizio dell’ambiente: un registro pubblico di qualità dell’aria
PlanetWatch sviluppa un progetto di monitoraggio globale distribuito dell’atmosfera, disponibile a tutti mediante la piattaforma di Algorand
di Pierangelo Soldavini
2' di lettura
Il bitcoin è conosciuto per essere decisamente energivoro: i computer che lavorano per certificare le transazioni hanno consumi complessivi che rasentano quelli di interi Paesi. Ma la blockchain può anche diventare una preziosa alleata dell’ambiente nella lotta all’inquinamento.
Ad attuarlo è Algorand che ha messo la propria piattaforma blockchain a disposizione di PlanetWatch, spinoff del Cern di Ginevra nche sta progettando un servizio di monitoraggio ambientale a livello globale, per creare il primo registro pubblico e distribuito sulla qualità dell’aria: sulla piattaforma saranno infatti registrati i dati raccolti da sensori e dispositivi IoT che saranno messi a disposizione di tutti i partecipanti.
PlanetWatch sta organizzando una rete globale di sensori per la qualità dell’aria anche grazie a singoli individui sensibili alle tematiche ambientali che si offrono di installare sensori IoT al di fuori delle loro case o diventare sensori viventi quando sono in viaggio, raccogliendo, certificando e, allo stesso tempo, rendendo disponibili le rilevazioni in tempo reale.
I dati saranno quindi registrati sulla blockchain di Algorand creando un registro multicontribuito e in tempo reale sulla qualtià dei diversi ambienti, accessibile a tutti i partecipanti: i possessori di sensori saranno “retribuiti” per il loro contributo mediante token che potranno essere monetizzati oppure utilizzati per fruire dei servizi.
«Si tratta di fatto di un marketplace di Big data che crea un registro pubblico della qualità dell’aria attraverso una rete densa di sensori distribuiti. Storicamente l’inquinamento atmosferico è monitorato con apparecchiature voluminose e costose, che raccolgono dati scarsi e non in tempo reale. Noi puntiamo a costruire un monitoraggio denso che abiliti allerta tempestivi e possibili studi di correlazione causa-effetto», commenta Claudio Parrinello, Ceo di PlanetWatch.
Lo spinoff - basato in Francia ma con management italiano - ha in corso trattative con un operatore tlc francese per avviare un progetto pilota nella Valle dell’Arve, tra Ginera e il Monte Bianco. Ma poi si guarda già all’espansione in Italia, a partire da Taranto grazie a un partner locale.
«Con il protocollo rapido, sicuro ed efficiente dal punto di vista energetico di Algorand, i dati vengono registrati sulla blockchain accessibile a tutti. Questi dati hanno un elevato valore scientifico e commerciale, dal momento che diventeranno essenziali nei prossimi decenni», prosegue Parrinello.
«Il protocollo di Algorand è stato sviluppato in modo da avere un impatto minimo dal punto di vista energetico, dal momento che il consenso all’interno della blockchain viene raggiunto mediante un approccio innovativo di pura proof of stake», ha commentato Sean Ford, chief operating officer di Algorand, che in questi giorni ha raggiunto un accordo con Tether per supportare la stablecoin legata al dollaro americano.
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