Usa, Bloomberg è pronto a candidarsi per le elezioni 2020
Re dei media, imprenditore, miliardario, filantropo, ex sindaco di New York per tre mandati, rimpianto da molti in entrambi i partiti, cercherà di conquistare la nomination democratica per sfidare Trump nella corsa per la Casa Bianca
di Riccardo Barlaam
2' di lettura
NEW YORK – «Welcome to the race, @MikeBloomberg!», ha twittato Elizabeth Warren, quella che probabilmente sarà la sua rivale nella corsa per la nomination democratica. Michael Bloomberg, 77 anni, dovrebbe presentare nelle prossime ore la documentazione per candidarsi alle primarie. Dovrebbe farlo nello stato dell’Alabama: il 15 novembre è il termine ultimo per presentare le carte. La decisione di scendere in campo o meno non è stata ancora presa al 100%, ma il deposito dei documenti gli consente di lasciarsi la porta aperta.
Il Re dei media
Re dei media, imprenditore, miliardario, filantropo, ex sindaco di New York, rimpianto da molti in entrambi i partiti, Bloomberg cercherà di conquistare l’investitura dei democratici per le elezioni presidenziali del 3 novembre 2020 contro Donald Trump. Piace a Wall Street. Piace alla Silicon Valley. Piace ai moderati democratici e repubblicani. Il fronte centrista si troverà dunque un pezzo da Novanta per le prossime presidenziali nella sfida per tentare la conquista della Casa Bianca. Mesi fa si era già parlato di lui per una possibile candidatura nel fronte Dem. Ma a marzo dopo la decisione di John Biden di entrare in campo, l’editore miliardario aveva deciso di farsi da parte.
Timori per la candidatura Warren
La scorsa settimana fa erano già emerse le prime indiscrezioni sulla possibilità di rientrare nella corsa. Alla base della scelta c’è l’ascesa della Warren, la senatrice liberal che ha oscurato il candidato centrista Biden. Alcuni collaboratori di Bloomberg riferiscono che l’ex sindaco è convinto che Trump verrà rieletto se Warren dovesse incassare la nomination. «Mike - scrive in una nota il consigliere Howard Wolfson – vede Trump come una minaccia senza precedenti per il Paese. Ed è sempre più preoccupato del fatto che gli attuali candidati non siano ben posizionati per batterlo».
Il Repubblicano divenuto Dem
Bloomberg è uno degli uomini più ricchi d’America con un patrimonio di 51 miliardi di dollari, dice Forbes. Non ha i problemi che hanno gli altri candidati nel trovare i finanziamenti per la campagna elettorale, per la quale ha già programmato di spendere oltre 100 milioni di dollari. Per tre volte è stato sindaco di New York, prima da repubblicano e poi da indipendente. Ha preso la tessera dei democratici dopo un anno di presidenza Trump, un mese prima della vittoria dei dem alle elezioni mid term per il rinnovo del Congresso, ed è stato tra i maggiori finanziatori della campagna. La stagione delle primarie democratiche comincerà il 3 febbraio con il caucus nello Iowa. Dopo poco più di due mesi ci sarà il caucus in California. E da lì si potrebbe già capire chi sfiderà Trump nel 2020.
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