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Prima del Covid 350 milioni. Diventati quasi il triplo ora. Certo, nel decollo dei ricavi il prezzo dell’acciaio gioca un ruolo non banale, per chi in fondo produce dei blocchi di quella lega. Blocchi hi-tech, tuttavia, statori e rotori per motori elettrici che hanno proiettato Eurogroup Laminations ai vertici mondiali del settore, portando il gruppo di Baranzate in Borsa con una valutazione vicina al miliardo di euro.
Esempio difficilmente replicabile in queste dimensioni, tenendo conto in particolare dei cinque miliardi di ordini già acquisiti per rifornire i maggiori costruttori mondiali di auto, e che tuttavia indica come accanto ai rischi, la transizione prepotente verso l’elettrico generi anche opportunità e stimoli.
Se la filiera di componentisti, nell’ipotesi di una trasformazione non gestita, rischia di essere travolta dal cambiamento, è giusto ricordare come vi siano anche nuovi mercati o business da esplorare.
Caso eclatante è la cremonese Marsilli, produttore dei sistemi di avvolgimento e assemblaggio per bobine e motori, impianti che sempre più di frequente sono al servizio dei costruttori di auto o dei loro fornitori.
«La presenza di motori elettrici nell’auto è un fenomeno in crescita decisa da anni - spiega il direttore generale Corrado Perego - e va al di là della sola motorizzazione. Il mercato continua a correre e ora siamo arrivati a 121 milioni di euro, il nostro massimo storico». Vendite per il 90% legate all’export che spingono verso l’alto l’organico (+100 unità lo scorso anno) così come gli investimenti. «Al momento gli ordini coprono quasi tutto il 2023 - aggiunge il manager - e anche per tenere il passo del mercato abbiamo ampliato le nostre aree produttive di quasi 10mila metri».
Se in passato ordini di un paio di milioni erano già oltre la media, lo sviluppo della tecnologia e la domanda crescente di automazione porta a vendere sempre più di frequente anche linee lunghe più di 50 metri, investimenti fino a dieci milioni di euro.
«Nel mercato è in corso una rivoluzione - spiega ancora il managere- e questo porta nel business anche nuovi player in passato assenti».
Lavoro aggiuntivo è certamente quello che arriva a Mta, produttore di componentistica di Codogno, nel lodigiano, che arriva al nuovo record di ricavi, 300 milioni di euro, anche grazie alla corsa dei prodotti rivolti alla mobilità elettrica, inesistente fino a cinque anni fa e ora in grado di generare il 20% del fatturato. Business che alimenta nuovi posti di lavoro e investimenti, come testimoniato, proprio nel sito di Codogno, dalla linea di assemblaggio per la nuova trassmissione di potenza della Maserati Grecale in versione elettrica, linea che entrerà in funzione a breve per fornire fino a 75 pezzi per ciascun turno di lavoro.
«L’aspetto interessante - spiega l’amministratore delegato Antonio Falchetti - è che la motorizzazione elettrica non cannibalizza nessuno dei nostri prodotti, tra centraline terminali e cruscotti, ma aggiunge nuovo lavoro, come accade per la trasmissione della potenza».
Auto elettriche che alimentano ovviamente anche il mercato delle centraline di ricarica, come testimonia la bergamasca Scame Parre: la capogruppo supera i 90 milioni di ricavi, per quasi la metà legati alla linea della e-mobility con 40 persone dedicate a queste attività. «L’incertezza sugli incentivi e il quadro globale hanno un poco ridotto la spinta in Italia e in Europa - racconta l’ad Stefano Scainelli - ma ad ogni modo in questo settore la crescita lo scorso anno è stata di oltre il 40% e vediamo ancora grandi prospettive di sviluppo. Naturalmente dovrà essere la politica ad assecondare l’installazione delle infrastrutture, snellendo ove possibile la burocrazia».
Altro esempio è la bresciana Industrie Saleri, specializzata nella produzione di sistemi di raffreddamento, arrivata al nuovo record di ricavi proprio grazie al le novità tecnologiche inserite dai costruttori. Uno dei pochi casi, nel passaggio verso l’elettrico, in cui il sistema di componentistica per raffreddare non sparisce ma può arrivare a moltiplicarsi per poter servire esigenze specifiche in momenti diversi, così come un loro utilizzo misto: per raffreddare ma anche riscaldare, tenendo conto che le batterie non possono lavorare a temperature troppo rigide.
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