Body shaming dilagante, il Parlamento pensa a una legge
Il 16 maggio è la data per la giornata nazionale individuata dalla proposta sostenuta dalla ministra Roccella e da Renato Brunetta, già titolare della Pa
di Barbara Gobbi
3' di lettura
Lo stigma più classico è quello contro il «ciccione», che attraversa drammaticamente tutte le età delle vittime prese di mira anche sui social da “haters” ironici e spietati. Che sono sempre esistiti, ma che proprio grazie alla copertura del web e alle modalità più sottili e variegate messe a disposizione dalla rete agiscono a qualsiasi ora, senza possibilità di scampo. Ma attaccare qualcuno a partire dai difetti fisici è sempre e comunque “facile”, volendo: all’estremo opposto di chi ha problemi di sovrappeso c'è l’adolescente «sottiletta» – magari preda dell’anoressia e già in conflitto personale con la propria fisicità - o il collega d’ufficio tormentato dall'acne o dalla psoriasi. E così via, includendo addirittura chi magari per disabilità ha problematiche che richiederebbero supporto e non certo derisione. Il Body Shaming, cioè la pratica di ingiuriare, isolare e ridicolizzare anche in branco una persona, non conosce limiti. Anzi dilaga.
La proposta di una giornata nazionale
Legato a stretto filo allo straripante fenomeno dei disturbi del comportamento alimentare (bulimia e anoressia, principalmente), che solo in Italia registra 3,6 milioni di casi. E avallato dall’anonimato e dalla schermatura garantita dalla rete. Per questo in Parlamento si prova a intervenire con una legge agile (sei articoli), proposta proprio dall’intergruppo su body shaming e disturbi alimentari guidato dalla deputata Martina Semenzato, che ha presentato anche una mozione sui disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. Il 16 maggio è la data per la giornata nazionale individuata dalla proposta di legge, benedetta dalla ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella e da Renato Brunetta, già titolare della Pubblica amministrazione nel governo Draghi e oggi presidente del Cnel.
Roccella: influencer e sportive preziosissime
«Il body shaming è un atto vile, di bullismo e razzismo, che ci costringe nel fisico e nella psiche – afferma l’onorevole Semenzato -. La gente si sente legittimata a denigrare il corpo, e da lì prende avvio la pdl per l’istituzione della giornata contro il body shaming. Si parte dal focus dell'educazione, in primis dei giovani. E si inizia da un tema urlato, come quello del body shaming, per dare luce a una malattia silenziosa che è quella dei disturbi alimentari». Per la ministra Roccella, «influencer e sportive sono preziosissime per questo, sappiamo quanto nello sport il condizionamento sul corpo sia pericoloso. La giornata del body shaming è un segno di attenzione del governo: se non stiamo attenti a questo non saremo in grado di creare un futuro migliore ripristinando valori senza perdere libertà, non vietando ma aprendo a una idea di comunità inclusiva».
Brunetta: al Cnel studieremo un Osservatorio
Il contributo del Cnel potrebbe arrivare con un Osservatorio sul fenomeno. «Per contrastare il body shaming sempre più diffuso e più in generale i fenomeni denigratori dell'aspetto fisico serve una strategia trasversale che veda fianco a fianco istituzioni, corpi intermedi, scuola, Terzo settore e il mondo dello sport – ha affermato Brunetta -. Il body shaming è un fenomeno preoccupante con conseguenze sul benessere psicofisico e sulla salute, tanto che è tra le prime cause di disturbi alimentari anche gravi, e ha ripercussioni pesanti nella scuola, dove spesso sfocia in bullismo e discriminazione, e nei luoghi di lavoro. Mentre i personaggi pubblici hanno più anticorpi contro questa devianza, dobbiamo mettere in campo tutti i mezzi e le risorse a disposizione per tutelare le persone più deboli, i bambini, le donne, gli anziani, i portatori di handicap. Per analizzare gli effetti di questo fenomeno, sia dal punto di vista sociale che economico - ha concluso - studieremo la possibilità di istituire presso il Cnel un Usservatorio sugli effetti dei fenomeni denigratori delle caratteristiche fisiche con il coinvolgimento di tutte le parti sociali».
Cosa c’è nella proposta di legge
La giornata di sensibilizzazione del 16 maggio sarà finalizzata a «sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona» e a «promuovere ogni iniziativa utile» - convegni, dibattiti, eventi, incontri promossi dalle istituzioni e dalle associazioni - a prevenire e contrastare condotte che denigrino o ridicolizzino una persona per il suo aspetto fisico. Il focus è sulle scuole, che sempre nella giornata del 16 maggio saranno chiamate a promuovere iniziative dedicate alla comprensione del tema delle discriminazioni fisiche e delle «conseguenze che ne derivano sulla salute fisica e psicologica delle persone colpite, nonché a promuovere l'accettazione del proprio corpo». Internet è la via privilegiata per campagne contro il body shaming, proprio in quanto veicolo più insidioso, ma spazi e tempi andranno riservati anche sui media Rai.
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