Boeing taglia la produzione. Impatto su Leonardo: in agosto chiuso Grottaglie
Il gruppo americano ridurrà la produzione del 787 a sei jet al mese dal 2021, dai 10 attuali. Perdita di 2,4 miliardi di dollari nel secondo trimestre
di Gianni Dragoni
4' di lettura
Boeing ha annunciato un taglio dal 2021 della produzione di grandi aerei commerciali, i jet 787 e 777 e il rinvio al 2022 dell’incremento della produzione del 737 Max. La decisione ha un impatto anche su Leonardo, l’ex Finmeccanica, di cui Boeing è il principale cliente della divisione aerostrutture. Dal 6 agosto e fino alla fine del prossimo mese ci sarà una fermata collettiva nello stabilimento Leonardo di Grottaglie, presso Taranto, in cui si costruiscono due sezioni di fusoliera del B787.
Le consegne in tre mesi diminuite da 90 a 20 jet
L’ulteriore rallentamento della produzione è stato motivato da Boeing con la crisi del trasporto aereo commerciale a causa del Coronavirus. Nel secondo trimestre le consegne di jet commerciali sono diminuite da 90 a 20 e i ricavi della divisione aerei commerciali sono diminuiti da 4,72 a 1,63 miliardi di dollari. Nel primo semestre le consegne di aerei commerciali sono diminuite da 239 a 70 aerei, dei quali 36 B787 (78 nella prima metà del 2019), 14 B767, 10 B777, 9 737 e 1 jumbo B747.
Perdita di 2,4 miliardi nel trimestre
In totale nel trimestre i ricavi del gruppo Boeing sono diminuiti del 25% a 11,8 miliardi e il risultato netto è in perdita per quasi 2,4 miliardi. La perdita, inferiore ai 2,94 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso, è superiore alle attese. Nel primo semestre i ricavi del gruppo americano sono diminuiti del 26% a 28,71 miliardi e la perdita netta è aumentata a 3,04 miliardi, rispetto ai 793 milioni del primo semestre 2019.
Il calo di produzione del 787 Dreamliner
La produzione del 787, il Dreamliner con fusoliera in fibra di carbonio che ha rivoluzionato i voli di lungo raggio dando il colpo di grazia al superjumbo europeo, l’Airbus 380, verrà ridotta a 6 aerei al mese dal 2021. È il terzo taglio alla produzione rispetto a un anno fa, quando se ne producevano 14 al mese. Boeing aveva già annunciato la riduzione a 12 al mese e poi a 10. Adesso, mentre era in corso la discesa a 10 sezioni al mese, arriva l’annuncio che si scenderà a sei.
L’impatto su Leonardo a Grottaglie
Grottaglie è l’unico impianto nel mondo in cui si producono due sezioni dell’enorme fusoliera del velivolo a doppio corridoio da circa 300 posti per voli intercontinentali. Essendo Boeing l’unico cliente, il contraccolpo per lo stabilimento ex Alenia sarà pesante. Secondo quanto trapelato da fonti sindacali e non smentito dall’azienda pubblica dal 6 al 31 agosto gran parte del personale di Grottaglie non lavorerà (i diretti sono 1.300, ma con gli esterni si arriva a 1.800), tranne gli addetti alle manutenzioni e alle parti che richiedono una presenza costante. Nel periodo di fermata collettiva il personale di Leonardo Grottaglie sarà collocato in ferie. Per chi non ha ferie azienda e sindacati stanno discutendo quale «soluzione» utilizzare. Secondo i sindacati non ci sarà cassa integrazione.
Le fermate da settembre a dicembre
Nei mesi successivi ci saranno ulteriori fermate colletttive. Tra settembre e novembre è previsto che la produzione del sito pugliese si fermi il venerdì, ma non tutte le settimane. In dicembre, secondo i sindacati, ci sarà una nuova fermata collettiva come quella di agosto. Maurizio Rosini, direttore operations di Leonardo aerostrutture, ha detto a proposito dell’impatto del Coronavirus: «ce lo trascineremo per il 2020, 2021 e parte del 2022. Prevediamo un riavvio nel quarto trimestre 2022 per tornare nel 2023 alla pre-crisi». Secondo Rosini «il programma del 787 resta l’architrave di questo stabilimento». Fonti sindacali riferiscono che ci saranno rallentamenti anche nella produzione di altri stabilimenti di aerostrutture di Leonardo, a Foggia, Pomigliano (dove si lavora soprattutto sul 767 e sull’Atr) e Nola.
Rallentamenti per il 777 e il 737
Sugli altri programmi aeronautici Boeing ha detto che la produzione combinata dei jet 777 e del nuovo 777X sarà ridotta a 2 al mese nel 2021, rispetto ai 3 previsti in precedenza. Slitta al 2022 la consegna del primo 777X al primo cliente. Quanto al 737 Max, l’ultimo nato della famiglia Boeing messo a terra dal doppio incidente mortale con 346 vittime, il programma ha ripreso le prime fasi della produzione a maggio ed è previsto che si continui a produrre a tassi bassi per il resto di quest’anno. L’obiettivo di risalire a 31 aerei al mese dal 2021 è stato rimandato all’inizio del 2022. Da metà marzo 2019 il Max non può volare in nessun paese al mondo. Questi jet sono ancora a terra per decisione della Faa americana e delle altre autorità di sicurezza della navigazione.
Nel 2022 cessa la produzione del jumbo
Al momento, il tasso di produzione non cambia sui programmi 767 e 747. Boeing ha confermato che la produzione del jumbo 747 terminerà nel 2022. Il jumbo, detto anche «la regina dei cieli», ha cominciato il servizio commerciale nel 1979. Ne sono stati venduti 1.500 .
loading...